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Anche la Geely pensa a una fabbrica in Europa

Pubblicato 12 settembre 2024

Il colosso cinese proprietario tra le altre della Volvo sta valutando la possibilità di realizzare un impianto di produzione in un paese europeo anche con l’obiettivo di aggirare i dazi.

Anche la Geely pensa a una fabbrica in Europa

CINESI IN EUROPA - Con l’acquisizione della Volvo, risalente al 2010, la Geely è stata una delle prime case automobilistiche cinesi a interessarsi all’Europa. Da allora le cose sono cambiate e una miriade di marchi provenienti dalla Repubblica Popolare sono arrivati sul nostro mercato, favoriti spesso dai benefici elargiti dal governo di Pechino. Vantaggi finiti sotto la lente della Commissione Europea, che per questo ha istituito dazi sui veicoli elettrici provenienti dal paese del dragone e che ora i costruttori cinesi provano ad aggirare con impianti di produzione nel Vecchio Continente. Lo ha fatto per esempio la BYD, che produrrà auto in Ungheria, o la Chery, che invece ha scelto Barcellona. La Leapmotor si appoggia all’impianto polacco di Stellantis a Tychy, mentre sembrano ben avviate le trattative tra il governo Meloni e la Dongfeng per portare la produzione di nuovi modelli in Italia. È restata finora alla finestra la Geely, che tuttavia sembra a sua volta aver iniziato a cercare la giusta sede per uno stabilimento in Europa

DIVERSE POSSIBILITÀ - Infatti, in un’intervista alla Reuters, il vicepresidente della Geely Auto Group Li Chuanhai ha detto che non è ancora certo al 100% che la casa automobilistica costruirà uno stabilimento in Europa, tuttavia ha detto che ci sono in gioco diverse possibilità. Una mezza conferma della volontà della Geely di portare la produzione nel Vecchio Continente arriva da Nicolas Appelgren, ceo per l’Europa della Lynk & Co (brand del gruppo Geely), che ha affermato che l’azienda cinese sta cercando sedi

NUOVI MODELLI IN ARRIVO - La Geely, che verrà colpita da un dazio europeo del 19% per le sue elettriche importate sul nostro mercato, è il secondo costruttore cinese per vendite, superato dalla BYD solo lo scorso anno. Nel suo portafoglio, oltre alla Volvo e alla Lynk & Co, ha anche una joint venture con la Renault e possiede quote dell’Aston Martin e della Mercedes (con la quale condivide il marchio Smart). Questa settimana ha inaugurato una sede in Germania, a Francoforte, dove intende testare alcuni veicoli ibridi, elettrici e a idrogeno per verificare la possibilità di omologazione in base agli standard europei.



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Ritratto di Tistiro
12 settembre 2024 - 18:32
C'è posto per tutti
Ritratto di forfEit
12 settembre 2024 - 19:15
Scegli: Turchia o Ungheria?
Ritratto di Tistiro
12 settembre 2024 - 21:53
Marocco
Ritratto di pierfra.delsignore
12 settembre 2024 - 23:38
4
Speriamo vengano in Italia, ben venga chi vuole produrre in Italia ed in Europa
Ritratto di forfEit
13 settembre 2024 - 06:52
Tutto è possibile (e sperabile) nella vita, ma se già le storicamente esistenti poi se ne vanno altrove, difficile immaginare aziende estere che trovino appetibile venirsene ora qua. A sensazione...
Ritratto di Flynn
12 settembre 2024 - 20:43
2
C!'e spazio per farla a Marghera? La direzione avrebbe già un ufficio pronto a Mestre.
Ritratto di Quello la
14 settembre 2024 - 18:48
Ufficio vuoto da un pezzo, mi pare, caro Flynn.
Ritratto di Gordo88
13 settembre 2024 - 02:57
1
Non mi sembra che i nuovi dazi stiano portando così male..
Ritratto di Gordo88
13 settembre 2024 - 02:58
1
Come qualcuno paventava
Ritratto di Solstice
13 settembre 2024 - 14:01
Dipende a chi lo chiedi.
Ritratto di Oxygenerator
13 settembre 2024 - 11:00
Bene. Lo fanno solo per aggirare i dazi, ma a qualcosa son serviti, alla fine.
Ritratto di Quello la
14 settembre 2024 - 18:52
Non sono contro i dazi in assolto, caro Oxygenerator. Però le Case che chiedono aiuto allo stato (incentivi, dazi), spero non siano le stesse che poi si lamentano della troppa burocrazia e del troppo interventismo dello stato in altri ambiti che, magari, non sono così favorevoli a loro. Ma temo di sì.
Ritratto di lovedrive
14 settembre 2024 - 14:27
allora i dazi erano la strada giusta. d'altronde mi sembra che anche le case europee ai tempi hanno costruite in china , perchè altrimenti pagavano dazi altissimi. poi no so, se è ancora così.
Ritratto di AZ
14 settembre 2024 - 23:05
Vedremo.