Le limitazioni introdotte a Milano dalla giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala per accedere all’Area B stanno continuando a fare discutere. Il malcontento da parte dei cittadini, ma anche di chi lavora nel capoluogo è forte, convinto di essere vittima di un’ingiustizia in un periodo come questo in cui è utopia per molti pensare di cambiare la propria auto. Dal 1° ottobre 2022, infatti, non è consentita la circolazione per le vetture a benzina fino all'Euro 2 e diesel fino all'Euro 5 (qui per saperne di più). Nonostante le proteste, il primo cittadino va avanti per la sua strada e non sembra essere intenzionato a fare alcun passo indietro, convinto di come sia importante fare qualcosa di concreto per migliorare l’aria che ci circonda. Non tutti sembrano essere però dello stesso avviso.
A prendere le difese degli automobilisti ci ha pensato il sindaco il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, consapevole di come il provvedimento abbia conseguenze importanti anche sui Comuni limitrofi. Il primo cittadino è così intenzionato a muoversi attivamente puntando a regolamentare a sua volta l’accesso al suo territorio. “Abbiamo in mente di realizzare anche noi dei varchi di accesso, in maniera tale che il milanese che vuole entrare nei nostri comuni dovrà pagare e quelle risorse le utilizzeremo per compensare l'inquinamento che Sala sta scaricando sui comuni della prima cintura" - sono state le sue parole a Local Team.
Di Stefano rincara ulteriormente la dose, sottolineando quanto le limitazioni introdotte a Milano causino problemi anche alle tante persone che ogni giorno si spostano con la metropolitana: “Sala fa l'ecologista con l'inquinamento degli altri, ha preso una decisione che non risolve il problema ma lo sta spostando. Abbiamo diverse fermate della metro qui a Sesto, saranno intasate dal traffico pendolare di oltre 450mila veicoli che non possono entrare e che si fermeranno al confine - ha spiegato Di Stefano -. È una scelta non condivisa con tutti i sindaci della città metropolitana. Spiace dirlo ma in un contesto come quello che stiamo vivendo, con continui aumenti della benzina e delle materie prime, andare a impoverire il ceto medio ulteriormente per acquistare nuovi mezzi mi sembra una scelta non condivisa, scellerata".
A questo punto se non ci saranno prese di posizione da parte del collega, Di Stefano sarebbe intenzionato a seguire il suo esempio e fare qualcosa di simile anche a Sesto San Giovanni pensando così di tutelare i suoi residenti.
"A questo punto bisognerà fare un gioco duro, siamo pronti a fare ostruzionismo. Un'Area S dove i milanesi che passano da Sesto dovranno pagare. Così o Sala capisce che certe scelte si fanno condivise oppure se pensa di vivere solo ed esclusivamente per Milano città questo non è possibile, non glielo faremo fare. Pagheranno i milanesi quando attraversano il confine. Un'Area B al contrario - ha concluso - è l'unica soluzione per far capire a Sala quant'è stupida la sua iniziativa". Non resta che attendere per capire se sia solo un modo per mettere Sala con le spalle al muro o se un provvedimento simile vedrà davvero la luce.