TREDICI PASSAGGI - Paghi 5 euro di ticket via internet, entri in auto e sei in regola: in teoria, l’Area C di Milano dovrebbe funzionare in modo semplice. Specie grazie alla rete, uno strumento perfetto per velocizzare qualsiasi pratica. Ma le cose stanno diversamente, come dimostra la nostra prova sul campo: ben 10 passaggi sono necessari per riuscire… nell’impresa.
1) Per pagare il pedaggio sul web (ci sono anche altri metodi per farlo, come il classico ticket cartaceo), cerchiamo “Area C Milano” in Google.
2) Uno dei primi risultati è: “Comune di Milano Area C”. Proprio quello che volevamo.
3) Entriamo e, a questo punto, i giochi dovrebbe essere fatti: macché, la pagina è in manutenzione. Idem se, dal sito del Comune, premiamo il pulsante Area C. “Per le informazioni relative siete pregati di contattare il call center di ATM al numero 02 48684001”. Lo facciamo: dopo un’attesa di 20 minuti (con musichetta di sottofondo) ci arrendiamo.
4) Allora torniamo in Google e ci arrabattiamo facendo altre ricerche: alla fine, ecco la pagina in cui pagare l’Area C.
5) Ecco la schermata per scegliere il tipo di ticket: per noi, il giornaliero di 5 euro. Nessun problema rilevante, al di là di scritte molto piccole.
6) Adesso, possiamo scegliere come pagare...
7) Paghiamo mediante il sistema di Banca Intesa: nessun problema con la carta di credito.
8) Attiviamo il ticket inserendo il Pin: trafila finalmente finita?
9) No, non è ancora terminata. Il sito ti chiede la classe del veicolo. È presumibile che sia la classe d’inquinamento, ma questo non né chiaro né immediato per tutti: qualcuno potrebbe domandarsi che cosa voglia dire quella richiesta del sito.
10) Eccoci alla dichiarazione: “Il veicolo è Euro 3 diesel trasporto cose: dichiaro di essere in possesso di un’autorizzazione in corso di validità per la disciplina ztl merci”. Qui chi non è pratico rischia di perdersi. Comunque, clicchiamo sul no: il veicolo non rientra in questa casisitica. Non basta, dobbiamo cliccarci sopra due volte. Idem per la seconda dichiarazione: il nostro mezzo non è un tir. Anche stavolta clicchiamo sul no: il veicolo non rientra in questa casisitica. E (ovviamente...) dobbiamo cliccarci sopra due volte, perché un solo clic non viene riconosciuto.
11) Inseriamo la targa e il sito risponde che non rientra nella casistica: evidentemente la banca dati del comune di Milano relativa all’Area C non è completa.
12) Nel riepilogo, la classe risulta ancora non rilevata: panico. Avremo pagato? Il versamento con la carta di credito sarà andato a buon fine? I soldi sono stati spesi bene o sono andati perduti per sempre? E, se non pago, poi mi arriva a casa la multa di oltre 90 euro?
13) Paghiamo l’Area C anche se una finestra a tendina continua a dirci che la classe dell’auto non è stata rilevata. Il che può anche lasciare dubbi all’utente, specie se poco pratico di pagamenti dell’Area C: ce l’avremo fatta oppure avremo una batosta fra poche settimane? Ci fidiamo: la schermata ci dice che il pagamento è stato effettuato. Sarà andato tutto per il verso giusto? Lo sapremo… nelle prossime puntate!