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Il quadro della situazione Fiat

10 aprile 2013

Numeri di bilancio in crescita, ma ancora incertezza a proposito della fusione con Chrysler.

Il quadro della situazione Fiat

CONTI POSITIVI - «Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti o superati». In fondo il senso dell’assemblea degli azionisti della Fiat riuniti a Torino è tutto in queste poche parole pronunciate da Sergio Marchionne (nella foto), top manager dei due mondi che sta conducendo la Fiat e la Chrysler, destinate a diventare prima o poi una cosa sola anche formalmente. I numeri sono tutti positivi. L’utile di gestione è di 3,4 miliardi di euro, il che significa che è maggiore di quello precedente, che pure era da record (e dire che dal gruppo è stato scorporato il comparto dei veicoli industriali). 

SEMPRE MENO ITALIA - Per quanto riguarda la presenza del gruppo nel mondo, Marchionne ha potuto fare una affermazione stracarica di significato: «il mercato italiano pesa ormai per meno del 10% del totale», che con l’andamento che sta avendo significa che la Fiat nel suo insieme non è esposta a pericoli pesanti. 
 
L’IMPORTANZA DI ESSERE GLOBALI - Purtroppo le cose vanno male per tutta l’Europa e in proposito Marchionne ha parlato di prospettive incerte e negative. Da lì la scelta strategica di guardare ancor di più ad altri mercati. Comunque, per il momento la Fiat mantiene le previsioni fatte all’inizio dell’anno: 2013 con ricavi tra gli 88 e 92 miliardi di euro, utile di gestione a 4-4,5, utile netto a 1,2-1,5, debito netto industriale a 7 miliardi, vendite di veicoli a 4,3-4,5 milioni di unità. Comunque alla fine di aprile, probabilmente ci sarà una messa a punta, ma per l’amministratore delegato Marchionne non ci dovrebbero essere variazioni globali, semmai una diversa distribuzione tra gli vari scenari mondiali. 
 
DIECI ANNI DI TRASFORMAZIONI - Marchionne ha colto l’occasione per dipingere il quadro della situazione sulla base dell'evoluzione compiuta dalla Fiat negli ultimi dieci anni, con la trasformazione da realtà molto italiana a protagonista a livello globale. E questo con benefici corposi sul piano economico. Nel 2004 il bilancio era segnato da forti perdite, con sole 1,8 milioni di auto vendute. Nel 2012  l’utile netto è stato di 1,4 miliardi di euro, l’utile operativo di 3,4, con circa 4,2 milioni di vetture vendute tra Fiat e Chrysler, che collocano i due gruppi assieme al settimo posto della graduatoria mondiale dei costruttori. 
 
COMUNQUE ATTENZIONE PER L’ITALIA - Così riassunta la situazione può indurre a pensare e far dire che non tutto quello che è buono per la Fiat è buono per l’Italia, dal momento che se è vero che la salute economica e produttiva del gruppo è legata ai mercati e alle produzioni degli altri continenti, ma Marchionne ha anticipato l’osservazione, dimostrandosi rassicurante. «La Fiat non si tirerà indietro» di fronte alle difficoltà economiche dell’Italia. E per dare concretezza a questa dichiarazione di intenti, l’amministratore delegato della Fiat ha ricordato che la Chrysler investirà 500 milioni di euro nello stabilimento di Melfi.
 
A MELFI ANCHE UNA PICCOLA JEEP - Nell’impianto lucano verranno in fatti prodotte la Fiat 500X e una piccola Jeep sulla stessa piattaforma. Un progetto che comporta un investimento «di oltre un miliardo di euro» equamente suddiviso tra Fiat e Chrysler, ha precisato Marchionne. 
 
INCERTEZZA SULLA FUSIONE - In proposito di rapporti tra Fiat e Chrysler non poteva mancare un riferimento alla tanto ventilata fusione, ma Marchionne non si è sbilanciato, affermando che «spera di avere le idee più chiare sul percorso entro la fine del 2013». «Non c'è per il momento nessun piano - ha aggiunto - per un aumento di capitale per garantire la fusione con Chrysler».
 
NIENTE DIVIDENDO - In merito all’impiego degli utili, è stato comunicato che non sarà distribuito alcun dividendo, essendoci «la necessità di conservare liquidità» e vigendo delle specifiche «restrizioni alla possibilità di Chrysler di distribuire dividendi». Degli 1,4 miliardi di euro dell’utile del gruppo, quelli di competenza dei soci di Fiat sono 348 milioni; il resto spetta all’organizzazione sindacale americana Veba, socio di minoranza di Chrysler con il 41%. E questa quota non può essere spostata verso l'Europa. 


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Ritratto di Maseratista87
10 aprile 2013 - 16:47
Sono sempre più dubbie...
Ritratto di elioss
10 aprile 2013 - 18:58
4
il contrario... per fortuna siamo tutti diversi.
Ritratto di Porsche
10 aprile 2013 - 17:17
Fatta eccezione della Vw, i risultati dei margini non sono bassi, anzi i francesi se li possono solo che sognare. In questa situazione di crisi è un risultato ragguardevole, pur sottolineando che non ho apprezzato alcune scelte di Marchionne non si può dare atto dello sforzo immane fatto dalla Fiat in questo decennio. Restano da fare secondo me delle riforme profonde verso i contratti di lavoro che consentirebbero un respiro sul lungo periodo. Il problema è che si è creata un'aria di padrone contro lavoratore che non giova a nessuna delle parti.
Ritratto di elioss
10 aprile 2013 - 19:04
4
in cui leggo un tuo commento e sono d'accordo con te :) non sono fiattaro ma neanche tedescofilo, sono oggettivo, infatti puoi vedere che ho sia auto tedesche che italiane anche se non sono le tedesche del gruppo che preferisci. Certo è che se non fosse stato per marchionne ora i dipendenti fiat sarebbero con l'acqua alla gola come gli altri 10 marchi europei non premium, invece grazie a lui che ha guardato molto lungo si è potuta evitare una situazione di crisi più profonda di quella attuale, complimenti a quest'uomo che nonostante sia tormentato dai media e dai giornali come anche nei forum, sta riuscendo con coerenza a portare la fiat dov'era qualche decennio fa, e forse anche più, rendendola un marchio mondiale. Ora attendo solo la promessa alfa e lancia. Io ho fiducia in Marchionne, mi piacerebbe sentir parlare magari della bravo o della giulietta come si parla della golf.
Ritratto di gilrabbit
10 aprile 2013 - 19:28
un propietraio di Bravo o di Giulietta che ne parla male? v adetto che nemmeno della Golf si parla male quindi io metto i 3 prodotti alla pari in quanto ognuno per un verso accontenta il proprietario, Sulla Bravo va detto che forse con un po di pubblicità in più e più passaparola tra i possessori si potevano ottenre numeri maggiori. Poi c'è la convinzione sui prezzi di Fiat e di questo va data la colpa alle pubblicità spesso ingannevoli o a concessionari poco preparati o male organizzati dalla casa madre. Per anni si sono ammazzati i prodotti con le km zero rendendo il mercato instabile. Sulla Bravo 120 mtj leggi listino 22 poi vai dal concessionario e la porti via a 17 +/-. Questi prezzi fanno si che molte persone leggendo i listini e le sfilze di accessori da pagare a parte dai concesionari nemmeno vadano. Quindi credo che un'azienda una volta che è riuscita a fare un prodotto valido deve anche trovare di bvenderlo in modo corretto. Ricordate le campagne della Ford di un pò di anni fa con i prezzo all inclusive? Fu il miglior period per la Ford perchè la gente comprava senza sorprese scegliendo tra 2 modelli con vari accessori già inclusi. Oggi questo lo fanno le coreane ed è anche uno dei motivi per il quali vendeno. Insomma prezzi imposti e buoni prodotti e nessuno ci mette paura.
Ritratto di yeu
10 aprile 2013 - 18:09
Se l'Italia vale il 10% del fatturato, vuol dire che l'Europa ne vale meno del 20%, visto che quello che vende in Italia è circa la metà di quello che vende in Europa. Con questa considerazione si capisce perfettamente perchè l'articolo dice che è meno esposta. Continuando l'analisi deduco che l'80% viene fatto nel resto del mondo dove si guadagna, al contrario dell'Europa dove si è in perdita. Al di là delle critiche, Marchionne è uno che sa esattamente il fatto suo e se ci fosse stato qualcun' altro al suo posto, chissà adesso dove starebbe Fiat.
Ritratto di sharry
10 aprile 2013 - 18:44
1
­
Ritratto di ford 00
10 aprile 2013 - 18:48
Viva fiat!
Ritratto di wiliams
10 aprile 2013 - 19:05
E' veramente ammirevole come SERGIO MARCHIONNE si stia dando da fare per assicurare un futuro più sereno a tutto il GRUPPO FIAT,viene sempre criticato da tutti anche da parte di certi imprenditori come DIEGO DELLA VALLE,ma lui non si lascia intimidire da nessuno e va avanti per la sua strada e i risultati positivi portati a termine fino ad ora sono tutte dalla sua parte.E' una fortuna avere in FIAT uno come SERGIO MARCHIONNE,spero che rimanga in FIAT per ancora molti moltissimi anni.Il GRUPPO FIAT ha bisogno di lui,gli operai hanno bisogno di lui,l ITALIA intera ha bisogno di lui.GRAZIE SERGIO.
Ritratto di IloveDR
10 aprile 2013 - 19:44
3
non investe in nuovi modelli, rimarchia modelli americani, ha dimezzato le vendite in tre anni in Europa...a stare fermi si guadagna, ma poi gli investimenti si dovranno fare e i conti non torneranno più...e quando lo capirete...mai!!!
Ritratto di Fojone
12 aprile 2013 - 19:52
mai
Ritratto di Merigo
10 aprile 2013 - 20:19
1
Tutti gli imbecilli che su questo blog si permettono di insultare Sergio Marchionne, come minimo storpiandone il cognome, si leggano i risultati dell'Assemblea di ieri, in cui tra l'altro l'AD ha ricordato da dove arrivano questi numeri, cioè dove era FIAT 10 anni fa quando Lui ne prese il timone. Forse non tutti i blogger ricordano che alla morte di Umberto Agnelli (non propriamente il più illuminato degli Agnelli) FIAT stava per essere commissariata, tale era l'indebitamento con le Banche, e già circolava il nome di Enrico Bondi, quello mandato a risanare la Parmalat del crack Tanzi. Con un'operazione di alchimia finanziaria (complessa vicenda per la quale sono per altro stati condannati GianLuigi Gabetti, allora Presidente di IFIL e Franzo Grande Stevens, allora vice Presidente di FIAT) la Famiglia Agnelli riuscì a mantenere il controllo di FIAT e ne diede le chiavi a Sergio Marchionne, molto, molto vicino al fallimento o, meglio (le Banche non avrebbero mai lasciato fallire un loro debitore), allo smembramento, meglio conosciuto in cucina come in finanza con il termine "spezzatino". Grazie a Sergio Marchionne (e a John Elkann che come rappresentante designato della Famiglia Agnelli gli ha dato carta bianca), questo abruzzese figlio di Maresciallo dei Carabinieri, cresciuto in Canada e residente in Svizzera, con quindi tre passaporti in tasca, è riuscito dove pochi sarebbero riusciti, non certo aiutato dalla più grossa crisi economica mondiale dal 1929. Eppure, in questo blog la stragrande maggioranza lo odia e inneggia con masochismo allo spezzatino, come l'imbecille di turno che in altro blog odierno sulla visita di tecnici VW al G.B.Vico di Pomigliano, ne vedeva finalmente la vendita di Alfa a VW, mentre Alfa non è in vendita e non è neanche vendibile. Ieri come tutti sapete è morta Margaret Thatcher, una donna che passa direttamente alla Storia, eppure odiata ancora ieri da almeno cinque categorie: gli argentini (quando questi invasero le Falkland Lei mandò una squadra navale a riprendersele); i tifosi di Calcio (a seguito della strage del Heisel autoescluse tutte le squadre inglesi dalle competizioni internazionali fino alla risoluzione del problema hooligans), gli irlandesi dell'Ulster ovviamente, cui non concesse un centimetro di autodeterminazione e, infine (ed eccomi collegarmi a Sergio Marchionne), i minatori ed i Sindacati, cui non concesse nulla, ma proprio nulla, per quello che Lei riteneva negativo per il Paese, cioè tenere aperte le miniere di carbone. La Gran Bretagna se ne è fregata dell'Euro, ha riacquistato credibilità, i Sindacati stanno al loro posto e, guarda caso, piace a molti andare a produrci automobili, da BMW a Opel a Toyota. Sergio Marchionne non deve occuparsi dell'Argentina e dell'Ulster ma quello che sta facendo per il bene di FIAT e in parte per l'Italia, fregandosene delle critiche (critiche esterne e becere tipo Della Valle, perché l'Azionista e il Governo sono sempre stati con Lui) e dei Sindacati estremisti, è enorme. Non ha ancora chiuso uno stabilimento che è uno ma, anzi, ha aperto Grugliasco, tenendo in un non certo facile limbo Mirafiori, non facile per i Lavoratori certamente, ma anche per tutta Torino, e comunque è nel limbo (ricordo che Arese, Chivasso e Rivalta furono chiusi ben prima dell'arrivo di Sergio Marchionne). Quindi che dire? Avanti così e lasciamo che siano gli altri con i listini ricchi di offerte (PSA e Opel, per esempio) a leccarsi le ferite.
Ritratto di IloveDR
11 aprile 2013 - 09:25
3
io sto con gli Argentini, gli Irlandesi, i tifosi di calcio, i minatori e non con la bonanima della Thatcher...io sto con le auto quelle che ci emozionano ogni giorno e non con uno sterile ragioniere svizzerotto, canadesotto, figlio di Italiani che produce le auto più orribili della storia italiana...senza passione per l'auto sei nullo!!!
Ritratto di Gino2010
12 aprile 2013 - 15:12
la libertà di critica è la nostra salvezza.Fiat stava malissimo prima dell'arrivo di marchionen e fiat-italia continua a stare male dopo il suo arrivo.Si lo so che c'è una fiat in brasile che va bene e che la 500 vende bene negli USA ma pure con Cantarella la punto vendeva bene.Ma quali sono le risorse che tutto il gruppo mette a disposizione per la ripresa di fiat-italia?Non certo 4 miliardi di dollari come la GM per Opel.Il gruppo da le briciole degli utili all'italia.Gli investimenti li fa nei gruppi USA e per arrivare al 100% di Crhysler.Per ogni modello nuovo in casa fiat ce ne sono almeno due che non saranno rimpiazzati.La 500L dovrebbe sostituire bravo,idea e musa.La nuova giulietta 159 e Brera.Per ogni modello nuovo ce ne sono due o più che non vengono sostituiti.I listini sono ormai ridotti all'osso.La stessa cosa vale per gli stabilimenti.Per ogni stabilimento rinnovato,(pomigliano),ce ne sono due chiusi,(termini imerese ed irisbus),più altri ormai in "ristrutturazione".Morale della favola:marchionne apre gli stabilimenti con denaro pubblico in paesi dove il mercato tira e sta scappando dall'europa dove accade il contrario.La sua strategia è:ti piace vincere facile?
Ritratto di romeo64
10 aprile 2013 - 20:27
Marchionne dovrebbe seguire te nelle tue teorie, cosi fa nuovi modelli in tempo di crisi, investe, vende poco, indebolisce le casse, cosi quando il mercato riparte, non ha piu' modelli,da fare, e nemmeno soldi..... vedi peugeot... e opel... che con tantissimi modelli nuovi, in europa sta perdendo più di fiat.... e se vogliamo metterla pure volkswagen nel 2013 sta perdendo più di fiat...... Tra Marchionne e DR... forse aveva ragione Marchionne......
Ritratto di IloveDR
11 aprile 2013 - 09:08
3
potrebbe essere peggiore del 2012 e comunque i modelli nuovi li devi fare anche con un mercato ancora più depresso...abbiate il coraggio di ragionare e criticare...siamo solo su un blog
Ritratto di gladius37
10 aprile 2013 - 20:31
Spero di vedere al più presto un nuovo modello targato Fiat che mi faccia battere il cuore come mi faceva battere forte il cuore quando a metà degli anni ottanta trasmettevano alla tv lo spot della Fiat Regata che si allontanava nel finale con la colonna sonora cantata da Pavarotti. Questa è la Fiat che voglio e queste sono le emozioni e le speranze che provo, Marchionne fammi sognare ancora! Saluti.
Ritratto di Robx58
11 aprile 2013 - 15:21
13
Marchionne, che ha traghettato la Fiat da una posizione precaria ad una da protagonista in campo mondiale. Coloro che giudicano Marchionne un incapace, di sicuro hanno il prosciutto agli occhi, perchè è evidente ciò che è stato fatto, poi se è stato aiutato dalla politica di Obama, è ancor più saggio che ha saputo approfittarne, avrei piacere che gente come Lui fossero al governo di questa Italia, dove oggi conta solo il potere, la poltrona, quando l'AD di Fiat ha curato solo gli interessi dell'azienda, senza i quali non avrebbe avuto un futuro. Non è per questo che il Dott. Sergio è ritenuto in Europa il miglior dirigente degli ultimi 10 anni? Siamo solo all'inizio della sua evoluzione, aspettiamo il 2016 per vedere ciò che avrà realizzato, di sicuro tante automobili ( 4P,Ghibli, 4C, nuova 166, Giulia,Giulia sw, 500 X, nuova Giulietta, nuova Mito, Kubang, Suv Alfa, nuova Bravo, ... sono 17 - 18 nuovi modelli ), in Italia verranno costruite solo le auto di marca Premium ( Ferrari, Maserati, Alfa Romeo ) perchè saranno il vero Made in Italy ed hanno molto margine di guadagno, la Fiat e le Lancia verranno costruite nel resto del mondo, dove la manodopera costa molto meno che in Italia ( Cina, Russia, Brasile, Polonia, Turchia, Serbia ecc...) perchè auto con poco margine di guadagno e di conseguenza con necessità di grandi numeri di vendite. Buon lavoro dott. Marchionne.
Ritratto di ciaociaociao
11 aprile 2013 - 16:18
non ci dobbiamo dimenticare che ad oggi la quota di fiat in europa è ai minimi storici e prima dell'arrivo dei nuovi modelli potrebbe proprio sparire, inoltre una strategia di auto premium senza considerare la lancia e le sue possibilità è una mossa poco intelligente
Ritratto di metacril
12 aprile 2013 - 09:54
ieri sera su la 7...gli utili di fiat sono legato solo a chrysler,fiat di per sè è in notevole perdita...marchionne percepisce circa 7 mln di euro all'anno di stipendio oltre ad un premio in azioni fiat per l'equivalente di 50 mln di euro...a fine anno il gruppo fiat (comprensivo di chrysler che è quallo che fa utili) non divide l'utile con gli altri azionisti...e intanto la cassaintegrazione continua...
Ritratto di romeo64
12 aprile 2013 - 21:02
MOLTO MENO DELLO 0,01% Del fatturato ha di stipendio.... Considerando che quando è entrato in Fiat era più o meno la metà con perdite pure miliardarie........ Che volevate, metterci un incompetente cosi la fiat falliva, ma ci si risparmiava un po di stipendio. Nella vita contano i fatti non le parole.
Ritratto di romeo64
12 aprile 2013 - 21:03
MOLTO MENO DELLO 0,01% Del fatturato ha di stipendio.... Considerando che quando è entrato in Fiat era più o meno la metà con perdite pure miliardarie........ Che volevate, metterci un incompetente cosi la fiat falliva, ma ci si risparmiava un po di stipendio. Nella vita contano i fatti non le parole.

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