Manca sempre meno all’inizio della produzione dell’Aston Martin Valhalla, fissata per il secondo trimestre del 2025 e limitata a 999 unità. L’hypercar ibrida plug-in con tecnologie da Formula 1 è nella fase di approvazione finale e alcuni prototipi sono stati messi alla prova da Darren Turner, tre volte vincitore di classe a Le Mans e sviluppatore dell’Aston Martin, su strada e in pista. In particolare sono valutati lo sterzo e l’aerodinamica attiva, oltre che le prestazioni termiche del sistema di frenata e la taratura finale degli ammortizzatori. Del resto serve un’attenta calibrazione per assecondare al meglio i 1.079 CV di potenza e i 1.100 Nm di coppia messi a disposizione dal propulsore ibrido plug-in: “Per sfruttare e perfezionare la potenza e offrire un’esperienza eccezionale sia su strada che in pista serve un lavoro instancabile nell'integrazione dell’aerodinamica attiva e dei sistemi di controllo”, spiega Simon Newton, direttore delle prestazioni del veicolo dell’Aston Martin.
La potenza esagerata dell’Aston Martin Valhalla è ottenuta grazie all’interazione tra il V8 a benzina, che da solo eroga 828 CV, e tre motori elettrici (due dei quali posizionati sull’asse anteriore), che aggiungono ulteriori 251 CV. Tali numeri consentono un accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e una velocità massima di 350 km/h limitata dall’elettronica. L’hypercar inglese è anche in grado di muoversi spinta solamente dai motori elettrici anteriore per 14 km e fino a una velocità massima di 140 km/h. Nel cambio a 8 rapporti è integrato il terzo motore elettrico, che assiste il V8 nel muovere l’asse posteriore: il propulsore a elettroni avvia quello termico, carica la batteria, fornisce coppia supplementare e supporta la sincronizzazione delle marce.
L’Aston Martin Valhalla rappresenta anche una serie di prime volte per il marchio inglese. È infatti la prima Aston di serie con il motore centrale, la prima ibrida ricaricabile e la prima auto di serie in grado di muoversi a zero emissioni grazie ai motori elettrici. È anche il primo modello a a utilizzare un V8 4.0 birturbo “flat-plane” (il propulsore più performante mai montato su un’auto della casa ingelse) e il primo a sfruttare il nuovissimo cambio a doppia frizione a 8 rapporti, che incorpora un motore elettrico e un differenziale posteriore elettronico. È anche la prima applicazione dei nuovi motori gemelli sull'assale anteriore, che facilitano il torque vectoring e contribuiscono al sistema di trazione integrale.