TEST IN CORSO - La hypercar Aston Martin Valkyrie si è concessa un vero e proprio debutto in società a Silverstone, quando a poche ore dal via del Gp della Gran Bretagna ha percorso i primi chilometri in pista e compiuto così la prima uscita in pubblico, dopo essere stata mostrata finora come prototipo non definitivo. Al volante c’era il collaudatore della casa inglese, Chris Goodwin, che non ha nascosto tuttavia che il lavoro di sviluppo sia ancora lontano dal concludersi, perché la Valkyrie verrà consegnata ai primi clienti dall’ultimo trimestre del 2019. A dimostrare che l’auto non è ancora pronta sono gli adesivi sulla carrozzeria, che non nascondono le forme in grado di stupire per la loro somiglianza ad una Formula 1.
TUTTE GIÀ VENDUTE - La Aston Martin Valkyrie si annuncia fra le hypercar più entusiasmanti degli ultimi anni, perché è stata progettata dalla casa inglese in collaborazione con la Red Bull Racing e il suo geniale responsabile tecnico Adrian Newey. A farsi carico del motore è stata la Cosworth, che ha realizzato un V12 aspirato 6.5 da 1000 CV a 10.500 giri (anche se la lancetta può salire fino a 11.100 giri al minuto) e 740 Nm di coppia a 7.000 giri. A questi numeri, già strabilianti, si devono aggiungere quelli del motore elettrico, perché l’Aston Martin Valkrye è un’ibrida: il motore a zero emissioni, sviluppato dalla Rimac, fornisce un ulteriore incremento di potenza di 160 CV e 280 Nm di coppia, per un totale di 1160 CV e 900 Nm di coppia massima. Per la realizzazione dell'Aston Martin Valkyrie sono stati impiegati materiali compositi ultraleggeri, come la fibra di carbonio per il telaio monoscocca. La hypercar inglese sarà prodotta in 150 esemplari (tutti già venduti) e 25 unità per uso su pista. Il prezzo della versione stradale dovrebbe superare i 2,5 milioni di euro.