È GIÀ 2016… - Neanche il tempo di far raffreddare i motori dell’ultima gara del campionato endurance 2015 (il 22 novembre in Bahrain) e subito riflettori accesi sulla stagione 2016 del WEC (World endurance championship), campionato mondiale endurance. A dare il via alle danze, almeno sul piano della comunicazione, è l’Audi che ha già svelato la sua arma per il nuovo campionato che scatterà il 17 aprile con la 6 ore di Silverstone e si svilupperà per 9 gare sino al Bahrain di nuovo a novembre. L’appuntamento clou della serie sarà ovviamente la 24 Ore di Le Mans in programma il 18 giugno.
STESSO NOME MA TUTTA NUOVA - La nuova Audi per l’endurance è stata presentata a Monaco di Baviera, in occasione del grande evento di fine stagione Audi Sport Finale in cui sono stati anche delineati i programmi sportivi per il nuovo anno. Si chiama sempre Audi R18 e-tron quattro ma rispetto a quella del 2015 è stata profondamente rivista, nell’aerodinamica, con la struttura più leggera, con nuove batterie gli ioni di litio e infine con un rinnovato motore turbodiesel.
AMBIZIONI DI VITTORIA - Il responsabile delle attività sportive dell’Audi, Wolfgang Ullrich, è stato esplicito circa le intenzioni della casa: “Con la nuova R18 vogliamo lanciare un messaggio chiaro: l’Audi continua al massimo il suo impegno nel motorsport, e in particolare con il TDI - la tecnologia di maggior successo al mondo - a Le Mans”. Dunque grande impegno tecnologico anche nella stagione 2016, per una sfida totale con i “cugini” della Porsche, vincitori nel 2015 sia a Le Mans che nel campionato. Unica novità è che per contenere - almeno un po’ - i costi l’Audi così come la Porsche parteciperanno alla 24 Ore di Le Mans con due sole vetture ufficiali, invece delle tre delle ultime edizioni della classicissima francese.
PER ORA NESSUNA INFORMAZIONE - L’Audi non ha rivelato caratteristiche della nuova vettura, salvo appunto dire che contiene importanti novità. Non si può dunque che valutarla in foto, dove la nuova Audi R18 mostra un design impressionante. Dire che evoca linee che finora erano considerate di pura fantasia è dire poco. I due elementi anteriori che supportano i gruppi ottici in collegamento con i parafanghi sono imponenti e lasciano perdere le profilature morbide sempre spiegate con le esigenze aerodinamiche: nella parte anteriore il loro disegno è semplicemente verticale facendo sorgere l’interrogativo se non creeranno problemi di visuale per il pilota.
POSTERIORE IMPRESSIONANTE - Nella parte posteriore l’alettone è impressionante, per le sue ampie superfici, sia orizzontali che verticali (quelle ai lati, grandi e squadrate con profilo rivolto verso l’alto). Rimane anche nella Audi R18 e-tron 2016 l’elemento caratterizzante della grande “pinna” longitudinale che unisce il padiglione dell’abitacolo-cockpit con l’alettone.