UN TEDESCO UN PO' ITALIANO - La carriera di Wolfgang Egger (foto sopra), 49enne responsabile dello stile Audi, è iniziata nel 1989 all’Alfa Romeo, dove già nel 1993 era diventato capo del design. Dopo una parentesi di qualche anno alla Seat, a cavallo del nuovo millennio, Egger è tornato in Italia per occuparsi di Lancia e poi ancora Alfa Romeo, fino ad approdare, nel 2007, alla casa dei quattro anelli. Questo percorso professionale rende Egger, per formazione e cultura, un tedesco un po’ italiano. Ed è stato nella lingua del Bel Paese, e con un entusiasmo molto latino, che Egger ci ha presentato la l'Audi Crosslane Coupé al debutto al Salone di Parigi.
Sembra facile dire “quattro anelli”…
La Crosslane è un prototipo, ma anticipa con chiarezza come si evolverà lo stile delle Audi nel futuro prossimo. Lasciamo subito la parola a Egger: “Per fare un passo avanti abbiamo innanzitutto cercato di definire una nuova “filosofia” di design, e così ci siamo trovati di fronte a un primo bivio: aggiungere elementi alle forme di base, o fare l’opposto. Abbiamo scelto di ‘togliere’, mettendo così l’essenzialità e la purezza dello stile al primo posto. Poi - continua Egger - ci siamo chiesti come avremmo potuto aggiungere valore al marchio Audi. Non è stato facile, perché i quattro anelli non si possono cambiare più di tanto. Abbiamo allora sviluppato l’idea di ‘presentarli’ in modo nuovo, cambiandone la posizione nel frontale, e gli elementi a essi vicini. Anzi, ci siamo spinti oltre, nell’intento di differenziare le tre famiglie fondamentali di vetture Audi: A (berline), Q (suv) e R (sportive). Nelle Q (come nella Crosslane) sotto i quattro anelli ci sarà un vero e proprio listello sporgente, per dare un’idea di ‘sostegno’, di ‘forza’. Le berline, invece, avranno solo due piccole “C” contrapposte ai lati della mascherina, mentre nelle sportive (futura TT inclusa) i quattro anelli faranno bella mostra direttamente sul cofano motore, sopra la mascherina. Come già succede con la R8”.
La Crosslane vista a Parigi prefigura un modello di crossover più piccolo della Q3, che vedremo fra qualche anno.
Un muso che è una scultura.
A proposito di mascherina: la forma a esagono è diventata un segno distintivo dell’Audi, come e più dei quattro anelli. Cambierà? “Un simbolo che ha assunto tale importanza non può essere cambiato - affrema deciso Egger - Ma, anche in questo caso, abbiamo voluto aumentarne il ‘valore’. Ecco perché, invece della cornice piatta attuale, con la Crosslane siamo passati a un oggetto tridimensionale; di per sé, la mascherina è una vera e propria scultura. E poi, c’è il discorso del materiale: nel prototipo la cornice è in alluminio, ma, per esempio, la fibra di carbonio potrebbe essere l’ideale per i modelli più sportivi. Nel frontale delle nostre vetture – continua lo stilista - c’è, o per meglio dire c’era, un altro elemento distintivo: i fari. Una decina di’anni fa, Audi ha introdotto le luci a led che costituivano uno ‘sguardo’ inconfondibile; al buio, le nostre auto erano immediatamente riconoscibili. Molti ci hanno copiato, e per distinguerci occorreva cambiare. Ecco, allora, che siamo passati a elementi verticali netti, ‘rigidi’, e, anche qui, il faro ha assunto una forma tridimensionale, di scultura”.
Alla ricerca della semplicità.
Dopo aver preso in esame tutti gli elementi del muso, che costituisce la “faccia” della vettura, e quindi la sua parte più importante, Egger prosegue nell’analisi del resto della carrozzeria della Crosslane. “Le linee sono semplici, decise, con tagli netti a separare le diverse superfici, per esaltare quella ‘tridimensionalità’ che abbiamo già cercato negli elementi del frontale. La stessa semplicità della carrozzeria si ritrova nell’abitacolo, dove, secondo Egger, “la plancia dà una notevole sensazione di leggerezza, grazie all’assenza della consolle centrale e al fatto di aver raggruppato tutte le informazioni nel cruscotto, dietro il volante. Le future sportive Audi saranno tutte così. In questo modo si ‘ripulisce’ tutto l’interno, e del resto un passo in questa direzione l’abbiamo già fatto con la nuova A3, dove, a parte una fila di tasti un po’ ‘vecchio stile’ e in grado di fornire emozioni ‘tattili’, abbiamo raggruppato tutti gli altri comandi nella manopolona sul tunnel”.
Non resterà solo un prototipo.
Infine, la domanda è d’obbligo: vedremo un modello di serie derivato da questa Crosslane? Senza sbilanciarsi del tutto, Egger annuisce: “Molto probabilmente sì, nella forma di una suv un po’ più piccola dell’attuale Q3, e forse anche in versione a tre porte; una sorta di coupé-crossover da città. Questo nuovo modello nascerebbe sulla nuova piattaforma MQB (quella che ha debuttato con l’Audi A3, e che ora equipaggia, tra l’altro, la Volkswagen Golf, ndr) e non sulla struttura del prototipo, realizzata in lega leggera e fibra di carbonio”.