MANCANO I TAXI - Arriva con l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva il provvedimento che dovrebbe aumentare fino al 20% le licenze dei taxi e migliorare la loro presenza sulle strade italiane. Il governo allarga così le maglie delle concessioni per la flotta di auto bianche “per rispondere a un incremento del mercato”, ha ricorda il ministro per le Industrie e il Made in Italy, Adolfo Urso. Oltre all’aumento del flusso di turisti e del traffico internazionale, il ministro ha ricordato anche eventi straordinari che si svolgeranno nel nostro Paese nei prossimi anni e che incrementeranno il mercato: Giubileo del 2025, Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026, Expo di Roma nel 2030 e Giubileo del millenario del 2033.
PIÙ LICENZE E SECONDA GUIDA FACILE - Il pacchetto di misure ha come principio “la semplificazione, la sburocratizzazione e l'accelerazione delle procedure per quanto riguarda il rilascio di nuove licenze, con una certezza del diritto che noi riteniamo fondamentale”, ha assicurato Urso. La prima misura semplifica la cosiddetta “seconda guida”, che sarà possibile con una semplice comunicazione, con l’obiettivo di aumentare l’aumento della circolazione dei taxi. In secondo luogo, i Comuni metropolitani, i capoluogo di Regione e quelli sede di aeroporti internazionali potranno rilasciare il 20% di licenze in più. Il rilascio di tali licenze avverrà attraverso concorsi straordinari e con una procedura accelerata che prevede soltanto, per la congruità dei prezzi, il parere dell’Autorità dei trasporti, che deve esprimersi entro 15 giorni, dopo i quali scatta il silenzio-assenso. Oltre all’incentivazione, vengono anche raddoppiati gli ecobonus destinati a taxi e NCC: l’obiettivo è puntare all’ammodernamento della flotta in modo da renderla più sostenibile sul piano ecologico.
PROVVEDIMENTO INUTILE - Con il provvedimento arrivano anche le voci critiche, con Unica Cgil che annuncia sciopero e mobilitazione generale: “Il vero obiettivo è solo quello di smantellare il servizio pubblico taxi, per fornire macchine e autisti al servizio del nuovo caporalato gestito dalle multinazionali”, scrive in una nota il sindacato. Concorda Carlo di Alessandro, presidente di Federtaxi Cisal: “Questo innesca meccanismi di speculazione che non intendiamo avallare. Se vogliono darci delle compensazioni ci diano l'Iva agevolata per l'acquisto delle vetture, il credito d'imposta per l'acquisto del carburante, il riconoscimento delle malattie professionali e del lavoro usurante”. Anche l’Unione Nazionale Consumatori, per voce del presidente Massimiliano Dona, esprime perplessità ma per motivi completamente opposti: “È un altro provvedimento spot del governo. Già oggi i Comuni e le Regioni possono aumentare a piacimento le licenze, peccato che, essendo ostaggi dei tassisti, non lo facciano mai. Insomma, un incremento che resterà sulla carta, o, peggio ancora, d'ora in poi avrà pure un tetto del 20% che attualmente invece non esiste”.