SOLDI A PIOGGIA - La Dyson, l’azienda inglese specializzata in elettrodomestici di alta gamma, alla fine dello scorso anno ha rinunciato definitivamente al sogno di mettere sul mercato una sua auto elettrica. Alla base della rinuncia, come comunicato dal fondatore James Dyson (nelle foto), motivi di ordine economico: dei 2,2 miliardi di euro di investimento stanziati inizialmente, l’imprenditore inglese afferma di averne spesi 560 milioni, in poco meno di quattro anni, prima di cancellare l'ambizioso progetto.
NUMERI NOTEVOLI - A distanza di quasi un anno dall’annuncio della cancellazione del progetto, Dyson, in una recente intervista rilasciata alla rivista inglese The Times, ha svelato alcuni particolari interessanti della vettura elettrica che non è mai arrivata sul mercato. Il prototipo dell’auto, internamente soprannominato N526, avrebbe avuto l’autonomia più elevata di qualsiasi altra auto elettrica sul mercato, grazie alle batterie allo stato solido: quasi 1.000 km di autonomia con una singola ricarica. La maxi batteria alimenta i due motori elettrici da complessivi 536 CV, consentendo alla vettura di scattare da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi, a dispetto del suo peso di ben 2.600 kg. La velocità massima dichiarata: 200 km/h.
UN MACCHINONE - Esteticamente l’elettrica della Dyson, appariva come una moderna suv dalle dimensioni importanti: 5 metri di lunghezza, 2 metri di larghezza e 1,7 metri di altezza. L’abitacolo era progettato per ospitare 7 adulti. In virtù delle caratteristiche tecniche, Dyson aveva pensato a un posizionamento tra le elettriche premium, con un prezzo di circa 170.000 euro. Il progetto chiamava in causa un team composto da circa 500 ingegneri. Ora Dyson spera di vendere ad altri le tcnologie sviluppate per la sua elettrica mai nata, come quelle delle batterie allo stato solido.