DA LONDRA A NEW YORK - La
Transiberiana è una delle ferrovie più note e affascinanti al mondo. La sua enorme lunghezza (oltre 9 mila chilometri) in ambienti diversi ne fanno qualcosa di particolare, quasi un’attrazione turistica, ma recentemente è stata riscoperta anche come mezzo di trasporto per le merci tra Asia ed Europa. Fatto sta che per qualcuno le sue caratteristiche sono diventate un riferimento per un’idea stupefacente. SI tratterebbe di realizzare un’
autostrada con la stessa logica: collegare l’Europa agli Stati Uniti, via Russia (l'immagine sopra si riferisce ad una ipotesi di percorso della
CNN).
DAI VERTICI RUSSI - Forse è meglio precisare che la notizia non è uno scherzo anticipato del 1° aprile. Risale a qualche giorno fa e il protagonista che ha lanciato l’idea-proposta ha un ruolo più che credibile per sostenere un’ipotesi del genere. Si tratta del presidente dell’ente ferroviario russo, Vladimir Yakunin, che ha presentato e illustrato le grandi linee del progetto niente meno che davanti all’Accademia delle Scienze russa.
NON SOLO AUTOSTRADA - L’idea è quella di realizzare l’autostrada con un tracciato più o meno parallelo a quello della linea ferrata, completando l’opera anche con la messa in opera di un oleodotto e un gasdotto. Il progetto è stato presentato con il nome di Trans-Eurasia Development Belt (cintura di sviluppo euroasiatica) proprio a sottolineare la valenza multipla dell’opera. Dunque autostrada, ma non solo autostrada.
CONNESSIONI - Il progetto non si limita a considerare la parte russo-siberiana - che peraltro è la più importante - ma ragiona anche sulle connessioni dell’arteria ai sui due estremi. Dalla parte europea non ci sono problemi perché si tratterebbe di raccordare l’autostrada transiberiana con la rete autostradale europea, mentre sul versante orientale le cose sono più problematiche. Ci sarebbe da superare lo stretto di Bering, di per sé non lungo, ma in condizioni meteorologiche proibitive. Dopo di ché ci sarebbe da connettere l’arteria con la rete autostradale nordamericana, che non arriva fino all’estremità dell’Alaska, ma si ferma a Fairbanks. E anche questa parte è caratterizzata da condizioni ambientali difficili. Comunque, l’idea è quella di mettere a disposizione un percorso Londra-Alaska.
COSTI INESTIMABILI - Il progetto è veramente grande, ed è difficile dire fin dove potrebbero arrivare i costi. Ma il manager russo capo delle ferrovie evidentemente guarda lontano e alle obiezioni economiche risponde senza dubbi che se è vero che l’opera avrebbe un prezzo molto alto, è ancora più vero che la ricaduta economica sarebbe ancora più grande. E qui effettivamente si apre lo spazio dei sogni, in cui ci possono stare realtà di sviluppo lungo il percorso (legate a giacimenti esistenti in loco) ma anche appunto alle possibilità offerte da una nuova via di comunicazione via terra. Un’ipotesi che pare fantascientifica ma che forse non lo è, se è vero come è vero che già qualche anno fa fu sperimentato il trasporto di automobili dal Giappone all’Europa via treno attraverso la Transiberiana. L’eventuale autostrada porrebbe tanti problemi ma renderebbe disponibile sui traffici Asia-Europa tutta la grande versatilità ed elasticità proprie del trasporto su gomma. Chi vivrà, vedrà. È proprio il caso di dirlo.