CROLLO DELLE VENDITE - I Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo Economico hanno emanato un atto di indirizzo per l’individuazione dei criteri da seguire per l’elaborazione di un piano di ristrutturazione dei servizi prestati sulla rete autostradale. Secondo una nota ministeriale, il piano di ristrutturazione si è reso necessario alla luce dei sostanziali cali di volume registrati nelle aree di servizio nel corso dell’ultimo triennio (2011-13): la vendita dei carburanti è calata del 35%, quella dei punti ristoro del 15% anche a causa della diminuzione del traffico autostradale a pedaggio del 9% circa. Il piano di razionalizzazione prevede una distanza massima di 50 km tra due aree di servizio, al fine di garantire un adeguato livello di servizio agli utenti (ad oggi, la distanza media è di circa 29 km). Oltre alla chiusura delle aree meno redditizie, il piano contempla anche l’introduzione delle macchinette automatiche per i servizi di ristoro e per la distribuzione del carburante.
LE REAZIONI - Dura la risposta, affidata ad una nota congiunta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio. Le tre Federazioni di categoria dei gestori delle aree di servizio autostradali protestano contro la mancata modifica dei meccanismi delle gare finalizzata a contenere il livello di royalty e abbattere i prezzi di carburanti, panini e caffè; l’assenza di meccanismi premianti per elevare gli standard di servizio (anzi “mortificati” dalle macchinette automatiche); la mancata introduzione di spinte concorrenziali e l’assenza di tutela occupazionale. Le Organizzazioni di categoria hanno preannunciato uno sciopero generale per il prossimo mese di marzo.