PREZZI AI LIVELLI DEL 2008 - La corsa del prezzo dei carburanti sembra davvero inarrestabile, tanto che a breve è atteso un nuovo record, oltre 1,5 euro al litro per la benzina. Ora il prezzo medio della verde è attorno a 1,48 euro al litro e quello del gasolio a oltre 1,36, “livelli che corrispondono a quelli praticati a maggio 2008 - fa notare Federconsumatori - quando il petrolio, però, costava 127 dollari al barile che, corretti considerando la rivalutazione del biglietto verde, corrisponderebbero a 109-110 dollari al barile”. “Oggi, invece - continua l’associazione dei consumatori - il petrolio è quotato 89,21 dollari al barile, vale a dire il 18% in meno. E allora, perché la benzina viene venduta allo stesso prezzo di allora?”. La risposta di Pasquale De Vita, presidente dell’Unione petrolifera, non si è fatta attendere, e nell’incontro dell’11 gennaio con i giornalisti, ha affermato che i rincari in Italia dal 15 dicembre scorso hanno seguito fedelmente l’andamento delle quotazioni sui mercati internazionali, con il prezzo del gasolio che nel nostro Paese ha avuto addirittura una crescita media inferiore a quella europea.
TROPPI BENZINAI IN ITALIA - In ogni caso, tra le cause principali dei rincari in Italia, oltre a quelle di ordine internazionale, che riguardano il rapporto di cambio euro-dollaro e le fluttuazioni del prezzo del petrolio c’è il problema dell’eccessiva frammentazione della rete di distribuzione. È un fatto ormai risaputo, i distributori di benzina italiani sono troppi, circa 24.000. In Germania, decisamente più vasta dell'Italia, sono circa 16.000, mentre in Francia sfiorano i 14.000. Sono ancora meno in Gran Bretagna, dove raggiungono a stento gli 11.000 impianti.
SERVONO PIU’ SELF-SERVICE - Secondo De Vita, l’eccessiva e diseconomica frammentazione della rete è la causa di quei 4 o 5 centesimi al litro che ci penalizzano rispetto all’Europa. La speranza è riposta nell’ennesimo tentativo di liberalizzazione degli impianti, da tempo promessa ma mai attuata: chiusura facilitata dei distributori più piccoli e stop agli ostacoli per l’apertura di impianti polifunzionali in grado di migliorare la redditività, e quindi di offrire carburanti a un prezzo scontato grazie anche a un più diffuso ricorso al self-service.
DDL IN DIRITTURA D’ARRIVO - “Con un aumento del 40-50% dei self-service risolveremmo la situazione”, afferma il presidente dell’Unione petrolifera. Un’innovazione che va in questa direzione è contenuta nel disegno di legge sulla concorrenza, che il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani promette di portare a breve al Consiglio dei ministri.