È RECORD - Il caro-carburante non concede tregua agli automobilisti italiani, facendo lievitare il pieno della benzina per una vettura di media cilindrata a 72 euro, contro i 65 euro necessari a inizio dicembre 2009. Era dal 2008 che la verde non toccava quota 1,45 euro il litro, con picchi di 1,5 euro in certe zone del Sud Italia (Puglia e Campania); mentre il gasolio viaggia sempre su ritmi sostenuti, attorno a 1,33 euro il litro. Prezzi che, in queste ore, non sono stati ritoccati. Per chi ha viaggiato durante il ponte dell’Immacolata, secondo i calcoli del Codacons, il rincaro complessivo è stato di 25 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2009.
IL SOLITO “VALZER” - Come sempre, il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Roberto Sambuco, ha avviato un giro di incontri coi protagonisti della filiera petrolifera, a partire dal presidente delle compagnie, Pasquale De Vita. La “difesa” delle società è che i prezzi del carburante sono in linea con le quotazioni internazionali del greggio e dei prodotti raffinati Platts. Il problema, secondo De Vita, è che in Italia andrebbe portata avanti la riforma del settore, con una maggiore liberalizzazione delle pompe (leggi qui).
I CONTI TORNANO? - Ai rincari hanno contribuito l’ondata di gelo che ha investito il Nord Europa e la svalutazione dell’euro sul dollaro. E l’Opec (l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) ha ridotto l’offerta di sei milioni di barili al giorno: così, il prezzo del greggio è tornato a salire ai livelli di due anni fa. Il fatto è che in Italia il prezzo medio della benzina è di 1,366 euro al litro, mentre in Europa è di 1,266 euro: da noi, accisa e Iva (tasse) pesano per il 58% sul prezzo della benzina; nel resto dell’Europa, di meno. E scontiamo le inefficienze sulla nostra rete di distribuzione, come il scarso uso di self service. Ma Adusbef e Federconsumatori calcolano che sul prezzo del carburante ci sarebbe un sovrapprezzo ingiustificato di otto centesimi di euro il litro: oggi, col petrolio a 89 dollari il barile, la benzina costa come quando lo stesso barile era a quota 118 dollari. Insomma, i conti non tornerebbero.
SFORTUNATE COINCIDENZE - Nel mirino dei consumatori anche la tempistica degli aumenti: spesso i picchi del carburante si registrano durante le festività, quando gli italiani usano l’auto per viaggiare. Proprio per “la serie sospetta dei rincari”, il Casper (Comitato dei consumatori contro le speculazioni) ha presentato un esposto all’Antitrust. Citando il caso della scorsa Pasqua, quanto il prezzo della benzina passò in un battibaleno da 1,39 a 1,41 euro il litro. Un’accusa che l’Unione petrolifera respinge.
RIFORMA BLOCCATA - Intanto, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, sostiene che in Italia non c’è nessuna anomalia. E ha annunciato che la riforma della distribuzione del carburante (da mesi ferma al palo) è pronta, e verrà esaminata dal consiglio dei ministri dopo il voto di fiducia al governo. Basterà a “raffreddare” i prezzi della benzina?