La BMW i8 è stata la prima ibrida plug-in della Casa tedesca nel 2014. Si caratterizzava per le sue linee futuribili, oltre che per il powertrain ibrido che abbinava un turbo benzina a 3 cilindri dai 1,5 litri a un motore elettrico alimentato da una batteria (posizionata nel tunnel centrale) che azionava l'asse anteriore, per una potenza totale di 356 CV. Si trattava di una supercar avveniristica il cui scopo era quello dare il via alla nuova era della mobilità elettrificata, che è stata prodotta in oltre 20.000 esemplari fino al 2020.
La BMW i8 doveva avere un’erede, denominata BMW i16, che però non è mai arrivata in produzione. Il progetto della i16 è rimasto segreto per quattro anni, è stato svelato dal responsabile del design della BMW, Domagoj Dukec, attraverso il suo account Instagram. La i16 avrebbe potuto essere il secondo modello su misura realizzato dalla divisione M performance dopo la M1 del 1978 e la citata i8.
Come mai quindi un progetto così interessante non ha avuto un seguito produttivo? Dukec ha spiegato che "nel 2020 il mondo è cambiato, con l'inizio della pandemia causata dal Covid e per questo, purtroppo, il progetto è stato interrotto". Osservando le immagini diffuse dal designer, si può notare che la BMW i16 rappresenti un’evoluzione fedele della concept Vision M Next svelata nel 2019, seppur con alcune modifiche introdotte per renderla omologabile. Lo stile è influenzato dalla M1 disegnata da Giorgetto Guigiaro, con una carrozzeria spigolosa e protesa verso l'abitacolo, e delle generose aperture posteriori posizionate all’altezza del terzo volume.
La BMW i16 è stata progetta per utilizzare una struttura composita, esattamente come quella impiegata dalla i8, con l’obiettivo di ridurre i costi di sviluppo e quindi di rafforzare la sua fattibilità come auto di produzione. Il capo della M, Frank van Meel, in un’intervista rilasciata ad un magazine inglese nel 2022 ha dichiarato che la prospettiva di realizzare una nuova supercar ibrida “emozionale” non era stata del tutto accantonata.