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La BMW inizia la produzione della iX5 Hydrogen

Pubblicato 02 settembre 2022

La prima BMW alimentata a fuel cell è la X5, di cui parte una produzione limitata per realizzare una flotta di auto con finalità di test e dimostrazione.

La BMW inizia la produzione della iX5 Hydrogen

l’IDROGENO? COMPLEMENTARE AL LITIO - Inaugurata a Monaco, presso il centro di competenza dell'azienda per l'idrogeno, la produzione degli stack (sono le pile, nel senso di elementi messi l’uno sopra l’altro) di celle a combustibile destinate a una piccola serie di suv BMW iX5 Hydrogen derivata dal concept i Hydrogen NEXT (qui per saperne di più). Queste vetture, che verranno immesse sul mercato globale a partire dalla fine dell’anno, saranno dei ‘dimostratori’ delle possibilità delle fuel cell alimentate a idrogeno nella trazione automobilistica. Oliver Zipse, presidente del consiglio di amministrazione di BMW AG, ritiene infatti che l’idrogeno sia una “fonte energetica versatile e con un ruolo chiave sulla strada della neutralità climatica. Pensiamo che la tecnologia dei veicoli alimentati a idrogeno sia in una posizione ideale per affiancare i veicoli elettrici a batteria e completare il quadro della mobilità elettrica".

CELLE PIÙ PERFORMANTI - I dirigenti BMW affermano di essere riusciti a più che raddoppiare la potenza continua erogata dalle celle a combustibile di seconda generazione della BMW iX5 Hydrogen riducendo allo stesso tempo notevolmente il peso e le dimensioni: dati comunicati parlano di un’erogazione di potenza continua di 125 kW/170 CV. A questi va sommata la potenza prodotta da una batteria ad alte prestazioni sviluppata appositamente e quindi l’insieme riesce ad alimentare il motore elettrico eDrive di quinta generazione senza magneti permanenti (qui per saperne di più) che eroga 275 kW/374 CV. La batteria, che ha un’erogazione molto veloce, recupera energia in frenata e fornisce il surplus di energia necessario alla gestione delle brevi richieste di potenza massima mentre la marcia ‘normale’ è affidata alle fuel cell.

FUEL CELL ALLA PRESSA (E SABBIA) - Lo sviluppo è partito dalla piattaforma dell’attuale BMW X5 che ha accolto, oltre alla batteria, i due serbatoi per l’idrogeno, lo stack delle celle a combustibile, posizionato anteriormente, e il gruppo motore elettrico/inverter sistemato al posteriore. BMW ci tiene a sottolineare che la iX5 Hydrogen ha dimostrato una grande usabilità anche nel gelido inverno svedese, una ‘stoccatina’ verso le elettriche pure la cui autonomia decade molto con il freddo. Le singole fuel cell sono fornite da Toyota e sono il frutto di un accordo di collaborazione che nasce nel 2015. Le celle vengono controllate accuratamente per venir poi impilate e inviate a una pressa che le comprime con una pressione di 5 tonnellate. L’insieme viene inserito in un resistente involucro in lega leggera prodotto nella fonderia dello stabilimento BMW di Landshut con la sofisticata colata in sabbia, una tecnica che prevede la creazione di uno stampo composto da sabbia pressata mista a resina dentro il quale viene colato l'alluminio fuso. I pezzi così ottenuti possono avere forme anche complicate ma la creazione dello stampo non è velocissima: questo non è un ostacolo dato che questo prime BMW iX5 Hydrogen saranno prodotte in piccola serie.

COMPONENTI DI CONTORNO - BMW spiega che questi veicoli hanno sia gli equivalenti tecnologici di componenti già presenti nei motori a combustione - intercooler, filtri dell'aria, centraline e sensori - sia elementi dedicati, come un compressore per l’aria con turbina ad alta velocità e una pompa del liquido di raffreddamento alimentata ad alta tensione. Nella cella a combustibile avviene una reazione chimica tra l'idrogeno, contenuto nei serbatoi, e l'ossigeno dell'aria: è quindi essenziale far arrivare affidabilmente questi elementi alla membrana della cella a combustibile, lì dove evviene la trasformazione in energia elettrica e vapore acqueo. Il filtro ripulisce l’aria che arriva al compressore mentre l’intercooler la raffredda prima di inviarla alle fuel cell, in maniera analoga a quanto avviene nei motori a scoppio a valle del turbocompressore. Lo stack viene poi tenuto alla giusta temperatura da un sistema di raffreddamento alimentato dalla pompa citata più sopra. Ogni ‘pila’ di fuel cell viene poi controllata per verificarne sia la tensione sia la regolarità della reazione elettrochimica che avviene all'interno delle celle: se il test è positivo avviene l’integrazione con i vari elementi accessori. Il legame di BMW con l’idrogeno era già iniziato alla fine degli anni ‘80 con la creazione e successiva sperimentazione di una versione modificata della Serie 7 a combustione (qui la notizia): queste BMW iX5 Hydrogen sembrano essere molto più razionali e sostenibili, una volta risolta la questione della produzione e distribuzione di questo gas così particolare.

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Ritratto di Velocissimo
2 settembre 2022 - 17:24
Gente che investe nella ricerca: gente seria.
Ritratto di Jimgoose
2 settembre 2022 - 17:59
E anche di idrogeno qui se ne parla tra almeno 15 anni e x pochi fortunati e danarosi italioti,come per l'elettrico,la massa a piedi o col risciò,dalla rivoluzione della mobilità x tutti dagli anni 60 si passa alla mobilità x pochi degli anni20/30 del 2000 e dopo 60 anni si regredisce,dopo il progresso il regresso,avanti così,saranno felici "i ciofani!" disoccupati,poveri,bistrattati e pure appiedati
Ritratto di OB2016
3 settembre 2022 - 08:02
1
Scusa, ma sono già venuti a casa a sequestrati l’auto?
Ritratto di Jimgoose
3 settembre 2022 - 13:45
se portano i prezzi fuori portata della maggioranza degli italiani non occorre sequestrare l'auto,genio di sta ceppa
Ritratto di giulio 2021
3 settembre 2022 - 08:17
Diciamo che i ciofani tanto poveri non sono, si divertono e il lavoro è l'ultima cosa.
Ritratto di Oxygenerator
3 settembre 2022 - 09:40
La mobilitá per tutti è uno slogan. Falso per di più. Veramente pensa che ogni essere umano sulla terra possa possedere un’automobile ? Non potremmo più circolare sulle strade. La cavolata della mobilitá per tutti è la base su cui si fondano tutte le restrizioni che oggi subiamo. Perchè era fatta, per avvantaggiare le industrie che dovevano vendere i loro prodotti. Un po’ come il fatto che, in questo paese di gioppini, c’è stata gente che dopo 20 anni di lavoro è andata in pensione e adesso, noi ci dobbiamo andare dopo 42. Tutto ha un costo. Tutto si paga. In un modo o nell’altro. Anche il fatto di credere alle favole o ai politici di turno, a seconda del proprio comodo.
Ritratto di alvola2023
3 settembre 2022 - 09:54
Non è il fatto di slogan o meno, ma di essere un paese civile o meno. Permettere mobilità alle persone ne è un segno (mica per forza privata, eh). Idem come l'avere una sanità pubblica all'altezza. O dei servizi in generale degni di tale nome. Ma qua gira così: a lamentarci dello stato delle strade, dei bus stracolmi, dei parcheggi che mancano, ecc.ecc., eppure dopo 10 minuti azzannarci invece su quanto sarebbe il caso di far sparire tutte le auto termiche seduta stante, o (sul versante opposto) mettere al rogo chi anche solo pensasse a un'ipotesi incentivi pubblici alle bev :) :)
Ritratto di Oxygenerator
3 settembre 2022 - 10:10
Concordo. Ma in Italia abbiamo una mentalitá ‘ privata ‘. Confinata al proprio orticello, e meglio se delineato da alti steccati, che se no, ci spiano in casa. Quella pubblica purtroppo, viene concepita, per la maggior parte delle volte, come un’occasione di lucro da parte degli organizzatori, e un’ opportunitá di sfruttamento, da parte degli utilizzatori finali. Quasi mai come un vantaggio o un guadagno per tutta la collettivitá o come dovrebbe essere, un bene da preservare e sentire come ‘ nostro ‘, perchè è di tutti noi. Qui da noi, il bene pubblico, è considerato di nessuno.
Ritratto di alvola2023
3 settembre 2022 - 10:18
Penso che nell'ottica della prima parte del tuo commento, qualcuno partisse proprio da tale stato di fatto per ritenere un proprio (e familiare) mezzo di trasporto come un "diritto", magari per non usare lo stesso termine (un po' tranchant) diciamo un "bene di sicuro riparo"; che se non ci pensi da te alla possibilità di muoverti, resti dove sei spesso in italy.
Ritratto di Leonal1980
6 settembre 2022 - 11:37
5
Guardate che ogni anno le auto termiche per via delle emissioni aumenteranno e le auto elettriche diminuiranno, com maggiori autonomie e velocità di ricarica. è questione di tempo. Una Euro7 costerà dai 3 ai 5 mila euro in più. molti commenti sono ricchi del non conoscere la situazione.
Ritratto di Mbutu
2 settembre 2022 - 18:51
Almeno questi non lo bruciano. Una piccola "flotta" da usare come laboratorio su strada non può che fare bene alla ricerca.
Ritratto di lele70mi
2 settembre 2022 - 20:35
Anche Toyota e Hyundai hanno delle piccole flotte.
Ritratto di PONKIO 78
2 settembre 2022 - 21:08
….ok, ma le prestazioni, autonomia, tempi per la manutenzione ecc… dove sono scritti?
Ritratto di Gordo88
2 settembre 2022 - 23:16
1
Nell articolo del concept di 2 anni fa parlavano di un autonomia di 500km con un tempo di ricarica di 3-4 minuti.. prestazioni paragonabili a suv elettrici con quasi 400cv
Ritratto di otttoz
2 settembre 2022 - 22:54
bravi,idrogeno da rinnovabili ed elettrico è la soluzione per lasciare un mondo pulito a figli e nipoti
Ritratto di - ELAN -
3 settembre 2022 - 00:12
1
..ma nuove auto normali su cui fare articoli non ce n'è più?
Ritratto di Oxygenerator
3 settembre 2022 - 09:51
Termiche ? Sono in dismissione. Il 2035 è industrialmente parlando, dietro l’angolo. Molte aziende smetteranno prima d’investire nel termico. Rimangono a mio avviso ancora 5/6 anni per presentare nuovi progetti termici, dopo di che non ci sará più alcuna convenienza, per le aziende, nello sviluppare ancora questi motori, da vendere in Europa. Per il resto del mondo che non ha e non avrá restrizioni, bastano i motori stravecchi e stra collaudati che giá esistono da anni. Calcolando che un modello lo si tiene normalmente attivo per 6/7 ann, in Europa si progetterá il termico fino al 2026/2028 ( le case normali eh, non Fiat che li tiene per 10/12 ). Andranno a finire con quelli che esistono e stop.
Ritratto di - ELAN -
3 settembre 2022 - 00:14
1
La Honda FCX a idrogeno è del 2003.
Ritratto di deutsch
4 settembre 2022 - 21:09
4
Beh ci sono auto elettriche di oltre un secolo fa
Ritratto di - ELAN -
5 settembre 2022 - 09:52
1
Non a idrogeno, ziegenbock.
Ritratto di CR1
3 settembre 2022 - 06:08
Nel futuro . l'astronave i x5 si ferma nel box di proprietà e si aggancia al tubo di ricarica H che prende il gas dal serbatoio H sotterraneo che costantemente riempito dall' unità di produzione H casalinga che alimenta tutte le funzioni dell abitazione , che prende energia dalla torre eolica posta al lato nord e dal pannello fotovoltaico posto a sud aspettando le gocce d'acqua del fine siccità
Ritratto di giulio 2021
3 settembre 2022 - 08:20
Comunque si nota l'enorme serbatoio al posto del tunnel centrale nel "trasparente" cioè nella vista con tutta la meccanica, quindi ingombrerà parecchio, sarà al massimo a 4 posti e sraà tra le cause che rallentano la diffusione di questa alimentazione, ricordo uno dei primi prototipi non ricordo di quale auto degli anni 70 aveva solo 2 posti tutto il resto era ingombro di serbatoi.
Ritratto di Oxygenerator
3 settembre 2022 - 09:29
Bene. Bene. Bene. Ricerca e prove non solo in laboratorio e non solo teoriche, ci servono come il pane per cambiare la mobilitá da puzzolente e Diesel, a pulita ed elettrica. Anche non solo per le auto, ma per i camper, tir e quant’altro. Rimango dell’idea che si doveva iniziare prima. Abbiamo perso 20 anni, in discussioni, derisioni, annunci e kazz…e e manager strapagati che han dichiarato tutto e il contrario di tutto. Giapponesi, italiani, tedeschi, americani, coreani, tutti, per mantenere un osceno status quo, e continuare a lucrare su una tecnologia, che, dati i nuovi parametri per la salute pubblica, ha dimostrato tutti i suoi limiti strutturali ed evolutivi.
Ritratto di alvola2023
3 settembre 2022 - 10:10
Eppure eppure..... In china oramai va per la maggiore l'auto elettrica (ok?), ma se vedi come viene ottenuta l'elettricità poi scopri col carbone stanno ancora abbondantemente oltre il 50% !!! Ora ciò non significa nulla aprioristicamente per quanto ci riguarda più strettamente (ogni nazione fa testo a sé), ma era solo per dire che mettersi una benda, o forse in questo caso meglio dire "una bandiera", davanti agli occhi e procedere a testa bassa (senza le opportune valutazioni) rischia non solo di non portare ad alcun effettivo vantaggio ma persino peggiorare le cose; che per il suddetto esempio significa che facendo la somma fra CO2 per produzione e smaltimento dell'auto e CO2 per i consumi nel suo ciclo vitale, per come lì in china si produce elettricità va a finire (uso l'ipotesi solo per scrupolo, ma per qualcuno sarebbe sicuramente così a informarsi una attimo in merito) che a fine ciclo vitale con la bev lì avranno emesso più CO2 che con la termica. Renditi conto di che st.......a essere in atto :)
Ritratto di alvola2023
3 settembre 2022 - 10:11
st.......a = stonatura, ovviamente eh
Ritratto di Oxygenerator
3 settembre 2022 - 12:54
Il problema è che la gente si fossilizza sulla CO2, perchè questo è il parametro più ovvio e preso come parametro dall’Europa, perchè causa dell’effetto serra. Ma il vero problema allo scarico delle termiche tutte, sono i veleni immessi nell’aria, sotto forma di NOx , gli SO2, gli HC e i PM. Tutti velenosi per l’uomo e noi da 50 anni li immettiamo nell’aria che poi respiriamo. Sono causa e concausa delle infiammazioni generiche, oftalmiche e polmonari. Sono causa e concausa dell’aumento di intolleranze alimentari e dell’aumento dei problemi, anche gravi, a carico dell’apparato gastro intestinale, etc etc. Inoltre questi veleni, oltre che essere nell’aria, si depositano sulle superfici, sull’acqua che beviamo e che bevono gli animali di cui ci cibiamo, e lo stesso vale per le verdure. Quindi, si, l’effetto serra è importante, ma vi sono anche altre problematiche.
Ritratto di Ennio78
3 settembre 2022 - 13:03
Finalmente una cosa sensata
Ritratto di S_Bianc0
3 settembre 2022 - 15:08
Il nuovo paraurti posteriore è davvero brutto, quello davanti ci può stare. La potenza è buona, ma io avrei prodotto una versione ad idrogeno di una X3/X1, sarebbe stata più accessibile (visto che i prezzi di Toyota Mirai e Hyundai Nexo sono altissimi).
Ritratto di pokemon64
5 settembre 2022 - 18:25
3
Ottimo! Ricerca e sperimentazione sono sempre benvenute. Speriamo solo che si dimostri fattibile a livello di costi, infrastrutture, industrializzazione, ecc. Per conto mio il vero futuro è l'idrogeno, sia per autonomia che per ricarica.
Ritratto di Maximilian-92
5 settembre 2022 - 21:25
2
Per gli interessati: https://www.hydromoving.com/h2o/index.php?lang=it 100% Italiano, sono anni che macino Km senza problemi e risparmio da Dio.