L’ULTIMA ARRIVATA - Dalla M4 alla
BMW M2: ecco come cambia la safety car per la
MotoGP per il
2016. Per la BMW, che con la propria gamma sportiva contraddistinta dalla M iniziale è partner dal 1999, si protrae così l’accordo con la Dorna (organizzatore del massimo campionato a due ruote) sino al 2020 con un cambio di mezzo.
SENZA KAT - La BMW M2 per la MotoGP non è stata modificata meccanicamente - per “tirare il gruppo” alla bisogna, evidentemente, i 370 CV del 6 cilindri 3.0 sono ritenuti sufficienti. Per contro, vi sono vari accessori appartenenti alla linea M Performance, dal kit aerodinamico in materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio al sistema di scarico privo di catalizzatori e silenziatori o all’assetto sportivo. Gli pneumatici sono gli Sport Cup di casa Michelin, montati sui cerchi di serie (verniciati in oro); l’impianto frenante è di tipo carboceramico. Non mancano neppure lo sgancio rapido del cofano e uno spoiler regolabile mutuato da quello della M4 GTS; la livrea di base è il bianco Alpinweiss, comune alle due e alle quattro ruote dell’Elica, con grafiche specifiche.
IL PARCO AUTO PER LA MOTOGP - La destinazione a safety car ha richiesto l’installazione di un equipaggiamento supplementare: rollbar (derivato anch’esso da quello della M4 GTS) verniciato in oro, sedili fissi a guscio con cinture a sei punti, sistema di comunicazione via radio e luci a led poste su tetto e muso. Nel parco auto e moto bavarese impegnato a supporto della MotoGP spiccano anche una M4, una M3, una M550d Touring xDrive, una M5 e, per rimanere nell’ambito motociclistico, due supersportive S 1000 RR.