100 MILIONI - I mezzi pubblici rappresentano la soluzione più pratica per chi vive o lavora in una grande città e desidera spostarsi senza dover subire i ritardi legati al traffico che può esserci soprattutto nelle ore di punta. Doverli prendere con cadenza quotidiana o quasi comporta però una spesa che può rivelarsi non indifferente per molte famiglie. Il governo ha però deciso di venire incontro a chi si trova in difficoltà e ha così introdotto un Bonus trasporti istituito dal Ministero del Lavoro che ha messo a disposizione un fondo ad hoc che ammonta a 100 milioni di euro. Vediamo quindi chi ne può usufruire e come si deve fare per ottenere l’agevolazione.
UN AIUTO PER MOLTI ITALIANI - Il Bonus trasporti nasce per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, oltre che per cercare di rendere minore gli effetti del caro energia che si sta facendo in maniera pesante su diversi nuclei familiari. Si pensa così di dare un supporto importante in modo particolare agli studenti e a quei lavoratori che possono raggiungere il proprio posto di lavoro senza dover necessariamente sfruttare l’auto. L’intento è quello di aiutare le persone che non hanno grandi possibilità economiche: proprio per questo a poterne usufruire è chi ha un reddito inferiore ai 35.000 euro e si sposta con mezzi pubblici locali, regionali, interregionali e sui treni. A fare fede sarà quindi la dichiarazione dei redditi del 2021. L’incentivo sarà comunque nominativo: non sarà quindi possibile cederlo ad altri.
ENTITÀ DEL BONUS E MODALITÀ DI UTILIZZO - Il bonus potrà essere utilizzato per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici fino al 31 dicembre 2022 e sarà valido per un solo acquisto. Questo potrà coprire la spesa anche del 100%, ma non sarà superiore ai 60 euro. Al momento il Ministero non ha ancora comunicato le modalità da sfruttare per effettuare la richiesta, ma è probabile che possa essere eseguita una piattaforma ad hoc dove poter inserire i propri dati fino a esaurimento dei fondi disponibili. Altre agevolazioni saranno inoltre destinate alle Regioni fino al prossimo 30 giugno per poter coprire i servizi di trasporto pubblico aggiuntivi pensati per garantire un accesso scaglionato alle scuole volto a evitare il sovraffollamento sui mezzi che può facilitare il contagio da Covid-19.