CI SIAMO - Domani, alla presenza del premier Matteo Renzi, verrà inaugurata la Brebemi, che dovrebbe alleggerire il traffico della parallela A4: 62 chilometri che collegano Brescia a Milano. Ma le polemiche sono già alte: anzitutto, i costi lievitati (866 milioni di euro previsti contro un conto finale di 1,6 miliardi). Tanto che i principali azionisti, Gavio e Intesa San Paolo, hanno chiesto al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) una defiscalizzazione di 497 milioni di euro e un contributo pubblico di 80 milioni di euro. Poi le proteste sugli espropri dei terreni. Discussioni che riguardano tre grandi opere regionali (Pedemontana, Brebemi e Tem, la Tangenziale Est esterna di Milano) a poche ore della doppia apertura della Brebemi e del primo tratto (7 km) della stessa Tem.
QUALCOSA NON QUADRA - Per percorrere la Brebemi si pagheranno 15 centesimi al km, più del doppio rispetto ai 7 della A4. Mentre sulla Tem si prevede un pedaggio fra i 12 e i 15 centesimi al km. Polemiche anche per le tre corsie, che finiscono in un “imbuto” in mezzo ai campi. Tutto questa influirà sulla già congestionata strada provinciale Cassanese: i lavori per prepararla, proprio in previsione della Brebemi, non sono mai iniziati. Per tutto questo, resta da capire se arrivare da Brescia a Milano con le Brebemi consentirà un effettivo risparmio di tempo rispetto all’A4.
RICORDATE DI FARE BENZINA - Sulla Brebemi, inoltre, non ci sono aree di servizio (leggete
qui la nostra anticipazione). Le strutture, sia per il ristoro che per il rifornimento, sono state realizzate: il guaio è che nessuno vuole gestirle, perché le stazioni di rifornimento avrebbero margini di guadagno bassissimi. Una situazione che pare destinata a durare almeno sino alla fine del 2014.