BRUNETTA-SHOW - Il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta (a sinistra nella foto) non è nuovo a dichiarazioni ad effetto ma, stavolta, intercetta il pensiero di molti: "è un'azienda che da tanti anni viene aiutata dallo Stato. Corre una battuta: se sommassimo tutti gli aiuti dati nell'arco di 50-60 anni, ce la saremmo potuta comprare 2-3 volte".
Con queste parole, il ministro Brunetta è intervenuto a proposito della vicenda-Fiat a una trasmissione domenicale di Rtl. "Magari è una battuta tutta da verificare”, ha poi chiarito, “ma gli italiani hanno questa percezione".
MONTEZEMOLO: PENSARE AI LAVORATORI - Parole di fuoco, alle quali il presidente della Fiat Montezemolo (a destra nella foto) risponde vestendo gli abiti da pompiere: " Fiat continuerà a investire in Italia e credo che oggi il tema numero uno sia quello di pensare e di farsi carico delle persone, degli uomini e delle donne che lavorano a Termini, insieme al sindacato, insieme al Governo, insieme alla Regione". Inoltre, sempre secondo il numero uno del Gruppo, è necessario "da un lato di garantire uno sbocco occupazionale diverso, e dall'altro contribuire a una soluzione per Termini vera, duratura, che stia in piedi quando la Fiat smetterà di costruire le automobili".
In ogni caso, Montezemolo alla fine si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa, ricordando ancora una volta un aspetto della vicenda che spesso viene tralasciato: lo spostamento della produzione di un modello strategico come la Panda in Campania, a Pomigliano d’Arco, togliendola allo stabilimento di Tichy in Polonia (dove, invece, potrebbe essere prodotta la futura generazione di Lancia Ypsilon).
INCENTIVI: CHI LI HA VISTI? - A margine di tutto ciò, continua la soap-opera del rinnovo degli ecoincentivi, che sembrano allontanarsi. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, non solo la copertura finanziaria sarebbe scesa a 300 milioni di euro (con un’opzione di altri possibili 100 a carico del ministero dello Sviluppo economico), ma potrebbero addirittura non esserci gli ecobonus per l’acquisto di nuove vetture. I fondi stanziati, a questo punto, verrebbero dirottati su aiuti ad altri settori, come quelli dei veicoli industriali o della conversione delle auto al gas.