In attesa di capire come evolverà la situazione dei prezzi dei carburanti, non può che essere interessante conoscere quali siano le componenti che portano a definire il prezzo così come lo ritroviamo al distributore per avere un’idea più precisa di quello che accade.
Secondo i calcoli fatti da il Sole 24 Ore (vedi tabella qui sotto), supponendo un prezzo della benzina di 1,812 euro al litro, il 42% è rappresentato dal prezzo industriale (cioè 0,757 euro). Questo a sua si divide in prezzo della materia prima, nella misura del 30% (cioè 0,548 euro), e magine lordo, che conta per il 12% (0,219 euro). È proprio quest'ultima voce che indica il guadagno del gestore dell'impianto che ci vende il carburante.
LA STRUTTURA DEI PREZZI DEI CARBURANTI
BENZINA (1,812 €/litro) | GASOLIO (1,868 €/litro) | ||||
PREZZO INDUSTRIALE 0,757 € (42%) |
MARGINE LORDO | 0,219 € (12%) | MARGINE LORDO | 0,147 € (8%) |
PREZZO INDUSTRIALE 0,914 (49%) |
MATERIA PRIMA | 0,548 € (30%) | MATERIA PRIMA | 0,767 € (41%) | ||
COMPONENTE FISCALE 1,055 € (58%) |
IVA 22% | 0,327 € | IVA 22% | 0,337 € | COMPONENTE FISCALE 0,954 (51%) |
ACCISA | 0,728 € | ACCISA | 0.617 € |
Come possiamo vedere dalla tabella qui sopra, è la componente fiscale a farla da padrone: prendendo sempre ad esempio la benzina, su 1,812 euro al litro lo stato ne pretende 1,055, cioè il 58% del prezzo finale, suddivisi in IVA al 22% e accise, con queste ultime che valgono 0,728 euro.