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Carenza dei chip: automobili a rischio anche nel 2023

Pubblicato 02 novembre 2022

Molti speravano che la crisi dei microchip si risolvesse verso la fine di quest'anno o all'inizio del 2023, ma quest’ottimismo sta lentamente svanendo.

Carenza dei chip: automobili a rischio anche nel 2023

L’ANNO PROSSIMO SI BALLA ANCORA… - Sembra proprio che le Case automobilistiche stiano predisponendo piani di produzione per il 2023 che tengono conto delle perdurante carenza di chip. Stellantis, ad esempio, secondo Sam Fiorani di AutoForecast Solutions (AFS) prevede già di ridurre la produzione 2023 della Jeep Cherokee a causa della carenza dei microprocessori. Il vice president of global vehicle forecasting in AFS stima che l'industria automobilistica nel 2023 può perdere 2 o 3 milioni di unità della produzione già pianificata. Questa cifra importante sarebbe comunque un miglioramento rispetto ai 3,6 milioni di veicoli persi finora nel 2022 e alla catastrofica perdita di 10,5 milioni di unità del 2021.

NON SI SALVA NESSUN MODELLO - La situazione sembra migliorare, con i fornitori che stanno segnalando un accesso più facile ai microprocessori, ma il settore è tutt'altro che “tornato alla normalità e vedendo che anche la produzione di veicoli ad alto margine è ancora difficoltosa capiamo che le soluzioni definitive non sono ancora arrivate”, prosegue Fiorani. I produttori di chip stanno investendo miliardi di dollari in nuovi impianti di produzione in tutto il mondo, ma ci vorrà del tempo prima che questa nuova capacità entri a regime e non è un caso che Volkswagen e BMW parlino di un miglioramento solo nel 2024 (qui la notizia). Nel frattempo, i tempi di consegna dei semiconduttori "rimangono molto alti - si parla di circa il triplo di quelli del 2019 - a causa della domanda elevata e di difficoltà produttive causate da incendi, fenomeni meteorologici estremi e altro”: a dirlo, come riportato da Automotive News Europe, è Phil Amsrud, principal analist nell'area dei semiconduttori automobilistici presso S&P Global Mobility. Amsrud rileva che "la questione oggi non è tanto sul numero assoluto dei chip prodotti quanto sul confronto fra i numeri odierni e quelli che si registravano prima di questa carenza. Quando i tempi di consegna torneranno a livelli più normali e si manterranno tali per un tempo abbastanza lungo, mi sentirò di dire che la situazione è in procinto di risolversi".

PRODURRE PIÙ CHIP: SI, MA QUANDO? - All'inizio dell'anno, molti speravano che la crisi dei microchip si risolvesse verso la fine di quest'anno o all'inizio del 2023, ma quest’ottimismo sta lentamente svanendo dato che i tempi di consegna dei semiconduttori rimangono lunghi e quindi i tagli produzione sono continuati. Sappiamo che gli USA vogliono tornare a produrre i chip in casa (qui la notizia) e anche l’Europa si muove in questa direzione (qui per saperne di più). Dan Hearsch, amministratore delegato di AlixPartners, ritiene che la capacità degli impianti che costruiscono i semiconduttori più usati dall'industria automobilistica (che sono mediamente meno moderni di quelli impiegati dall'elettronica di consumo, dall’informatica e dalle telecomunicazioni) “aumenterà di circa il 20% il prossimo anno”. Questo potrebbe però non bastare, sia perché le Case cercheranno di recuperare la produzione persa in questi anni sia per il fatto che il numero di microchip contenuti mediamente in ogni veicolo è in aumento e quindi “prevediamo ancora difficoltà nel 2023 nella realizzazione di tutti i dispositivi e gli accessori che, in numero crescente, stanno entrando nelle automobili”.

L’INCUBO RECESSIONE - Un’altra variabile da considerare, certamente non benevola, è una possibile recessione nel 2023, che potrebbe nascere da varie concause quali il conflitto in Ucraina, il caro energia, la scarsità delle materie prime e l’inflazione galoppante. Le Case hanno spesso dirottato i pochi semiconduttori disponibili verso i modelli più costosi - e quindi con margini più elevati - a danno dei modelli più economici. Questa politica, prevista per esempio scientificamente da Mercedes che vuole riposizionarsi ancor più in alto (qui la notizia) a basso costo, ha fatto salire notevolmente, in questi ultimi anni, il prezzo medio dei veicoli nuovi. Se l'economia dovesse entrare in recessione questa strategia, secondo Sam Fiorani, potrebbe dover essere ripensata. A suo parere questo approccio sta “tagliando fuori un’intera fascia di acquirenti. Rendere disponibili automobili che costino meno di 30.000 dollari aumenterebbe le vendite e sarebbe un potenziale stimolo per l'industria e l'economia". In effetti Carlos Tavares ha detto che le auto elettriche a prezzi accessibili arriveranno non prima di 5/6 anni (leggi qui la notizia) e quindi cosa si può fare nel frattempo? Le “utilitarie” ritorneranno in auge perché riscoperte dai costruttori? Staremo a vedere.



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Ritratto di alvola2023
2 novembre 2022 - 09:09
A me questa cosa fa, tragicomicamente, ridere pensando invece poi che ci presentano l'economia circolare (automobilistica o meno che sia) come un qualcosa di già praticamente fatto: eccheccivuole, metti un tizio in camion che gira la mattina a ritirare le batterie, suo cugino a smantelllare-recuperare, e suo cognato che le va a mettere sotto l'impianto fv di qualcuno come accumulatore... Poi invece, realtà tastabile alla mano, ecco processi industriali da sempre in essere con catene di approvvigionamento ultracollaudate eppure: non ci sono più chip per 2-3 anni e fondamentalmente non si capisce nemmeno il perché. Bah, ma veramente il livello di "boccalonesimo" ultimamente... :) :)
Ritratto di PONKIO 78
2 novembre 2022 - 10:58
…Alvola2023, purtroppo gli industriali Koreani, Cinesi, Indiani e tutti quelli che costruiscono chip nel mondo, hanno paura dello spionaggio industriale e di perdere il monopolio che porta loro tanti dindi… ad aprire una succursale in ogni paese industrializzato non ci pensano nemmeno a pagarli con lingotti d’oro, preferiscono continuare ad avere loro il pieno potere dei chip, preferiscono far fallire i loro clienti e che perdere il loro guadagno… ma non capiscono che se non hanno più clienti non avranno più dindi da guadagnare….noi, nei nostri cantieri, abbiamo molti problemi legati a questa discussine, tanto che i nostri amministratori hanno deciso che se non si danno una mossa a rifornirci con questi chip, andremo a breve a comprarli negli USA e Sud America dove costano di più ma l’ameno non fermeremo il nostro lavoro….
Ritratto di Oxygenerator
2 novembre 2022 - 10:54
Ma non ci si doveva attrezzare per farli in casa madre ?
Ritratto di Voltaren
2 novembre 2022 - 13:04
Quando ne ho scritto, oltre un anno addietro, il solito balordo del blog rispose più volte, in diversi post per giunta: "Crisi dei cip e crisi dei ciop"
Ritratto di giulio 2021
2 novembre 2022 - 16:28
Carenza dei cippi e cioppi e poi per chi ci crede ti regalano l'auto tedesca "premium" a 100.000 Euro e poi ti accorgi che è una ciofeca qualsiasi: a non intendersene di auto ci si crede anche a cip e ciop.
Ritratto di Voltaren
7 novembre 2022 - 15:05
@Ciullio: lei non riesce a fare a meno di mostrarsi per quel che è, un balordo di cui non si comprende il "pensiero" scritto. Impari a scrivere!
Ritratto di Goelectric
2 novembre 2022 - 13:29
E poi vi chiedete perche vende ancora la panda
Ritratto di Kevin Alv
2 novembre 2022 - 16:59
Infatti... Perché i chip utilizzati nelle centraline di alimenzione\iniezione\controllo vettura ... non sono certo così pregiati (peraltro per la loro produzione sono utilizzabili tecnologie disponibili in Europa e USA) - discorso diverso per schermi Lcd e processori per guida autonoma... Evidente, come altri hanno già osservato, è molto più profittevole fare margine su auto da 40k che su utilitarie da 15k! (Ovvio che per 40k un cliente vuole il suo bel mega-tablet in bella vista)
Ritratto di 19andrea81
2 novembre 2022 - 13:36
Tutte bugie,da due anni vendono meno a prezzi altissimi e praticamente senza sconti perché quando il prodotto scarseggia chi vende decide il prezzo. Quindi hanno guadagnato di più vendendo meno e con meno dipendenti. Perché cambiare?
Ritratto di PONKIO 78
2 novembre 2022 - 21:34
19andre81…. Perché hanno il monopolio nel mondo… se fossimo stati più furbi e avessimo aperto industrie in Italia, per i costruttori di auto, barche e treni italiani non avremmo avuto tutte queste ripercussioni… ma siamo coglionii e basiamo tutto su turismo anziché spendere soldi sulla ricerca e nuove industrie….
Ritratto di 19andrea81
3 novembre 2022 - 09:16
Scusami,io parlavo dei produttori di auto
Ritratto di PONKIO 78
3 novembre 2022 - 19:18
19andrea81, purtroppo le auto (in Italia) sono essenziali il secondo bene… e molti magari hanno dovuto cambiare auto per necessità (routa, incidente,ecc..) e giustamente hanno aumentato i prezzi, ci hanno mangiato sopra come al solito…. Come quando è morto papa Wojtyla e nei bar vicino a corso della Conciliazione o in zona Prati ti vendevano un caffè a 3 euro e una bottiglietta d’acqua anche a 5 euro, perché c’era Roma invasa dai pellegrini…. Che schifo, ma siamo in Italia….
Ritratto di 19andrea81
4 novembre 2022 - 11:21
Sto cercando una A4 SW usata,in Germania con le stesse caratteristiche lì trovi dai 3-5000€ in meno. Anche i concessionari qui ci mangiano sopra,ora vendono loro a prezzi altissimi macchine che non te li prendevano neanche gratis
Ritratto di Gianni_m
2 novembre 2022 - 15:09
Sta crisi del microchip stranamente non colpisce altri settori dove c'è maggior richiesta come il mercato pc e smartphone ma stranamente nel settore automotive. Ci prendono ancora per i fondelli
Ritratto di Vincenzo1973
2 novembre 2022 - 18:11
il rendimento su console e' nettamente piu alto di quello delle auto, cosa spiegata. nessuna complotto, semplice guadagno, altrimenti a sbugiardare il tutto basterebbe un costruttore, uno solo
Ritratto di PONKIO 78
2 novembre 2022 - 21:35
Gianni, purtroppo su uno smartphone ci sono un paio di chip, su un’automobili circa un migliaio….
Ritratto di frusullone1
3 novembre 2022 - 13:54
l'automotive non è cliente primario dei microchip, copre si e no il 5% delle richieste mondiali. Ovviamente chi li produce favorisce i clienti primari: computer, televisori, telefoni, elettrodomestici ...e poi auto
Ritratto di manuel12
2 novembre 2022 - 15:45
3
Meglio così a che serve tutta l'elettronica in auto meglio tornare a fare le auto come un tempo
Ritratto di giulio 2021
2 novembre 2022 - 16:30
Si appunto, cioè e perchè colpisce solo l'automotive sta crisi dei cartoon di Cip e Ciop, neanche tutte le auto fossero Nio Et7.
Ritratto di dreamerofcars
2 novembre 2022 - 19:11
I nodi vengono al pettine. Delocalizzare la produzione e' controproducente per tutti. Adesso si dovrebbe chiedere il conto ai delocalizzatori. Una risposta sbagliata per ogni domanda...