CITROËN E MASERATI - La Citroën SM compie cinquant’anni e la casa francese ricorda il compleanno celebrando le caratteristiche di una vettura che rappresentò un esempio di collaborazione automobilistica tra Francia e Italia. Proprio come sta accadendo ora con la fusione tra PSA e FCA. Sì, perché forse non tutti sanno che la SM nata nel 1970 rappresentava il frutto della collaborazione tra la casa francese, che nel 1968 acquisì il pacchetto di maggioranza della Maserati dalla famiglia Orsi. Un’acquisizione che aprì le porte al progetto SM che appunto vide la luce nel 1970 al Salone di Ginevra.
CUORE ITALIANO - La Citroën SM era una lussuosa coupé di gamma alta dotata delle celebri sospensioni idropneumatiche Citroën associate a un motore V6 di origine Maserati. Aveva una cilindrata iniziale di 2.670 cc (poi innalzata a tre litri), due alberi a camme in testa e 170 CV di potenza massima. Potenza che salì a 178 CV quando i due carburatori doppio corpo Weber lasciarono il posto a un impianto di iniezione della Bosch. Degno di nota anche lo sterzo, denominato DIRAVI (acronimo per DIrection à RAppel asserVI) che si irrigidiva con l’aumentare della velocità, grazie a un regolatore idraulico montato all’estremità del cambio.
UCCISA DALLA CRISI - Le lamiere della Citroën SM venivano fabbricate a Chausson di Gennevilliers, mentre l’assemblaggio avveniva nel sito parigino di Quai de Javel sulle stesse linee della mitica DS. In totale furono prodotte 12.920 SM: la vettura uscì di produzione nel 1975, quando, purtroppo, la crisi petrolifera di quegli anni modificò radicalmente l’approccio degli automobilisti europei verso le auto di lusso. E la Citroën fu costretta a vendere le azioni della Maserati che verranno acquistate da Alessandro De Tomaso. Attualmente una SM ha quotazioni che oscillano, a seconda dello stato di conservazione, tra i 30 e i 40 mila euro.