La pandemia, oltre ad avere messo in seria difficoltà il mercato dell’auto, ha provocato grossi cambiamenti nelle abitudini della mobilità urbana. Nello specifico, dopo il lockdown, le paure di contrarre l’infezione da Covid-19 hanno rallentato molto l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, ritenuti troppo promiscui, a favore dell’impiego dell’auto privata, della bicicletta e di tutti quei mezzi di trasporto che rientrano nel segmento della micromobilità elettrica, come i monopattini.
Cambiamenti che sono stati fotografati dalla BCG, società di consulenza che ha realizzato un’indagine specifica dove sono stati coinvolti 5.000 abitanti delle principali città negli Stati Uniti, Cina ed Europa occidentale (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), che ha come obiettivo quello di comprendere come sono cambiate le abitudini del trasporto dopo la pandemia. E i risultati ottenuti sono stati molto interessanti (qui lo studio completo).
Durante il lockdown l'utilizzo di quasi tutti i mezzi di trasporto è crollato del 60% in Europa, USA e Cina e le bici private e lo spostamento a piedi sono state le modalità preferite dai cittadini di tutto il mondo, passate dal 21 al 59%. Congiuntamente, durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, i viaggi in auto privata sono diminuiti drasticamente, anche in virtù delle disposizioni di legge che di fatto hanno limitato gli spostamenti: negli Stati Uniti, i chilometri percorsi dai veicoli sono diminuiti di più del 65%, arrivando in alcuni stati al -80% a inizio aprile. Ma a cambiare sono state soprattutto le abitudini post lockdown.
La ricerca ha infatti evidenziato che una volta terminata la prima fase della crisi, una quota tra il 40% e il 60% in tutti i Paesi ha registrato la volontà di utilizzare i trasporti pubblici meno o molto meno frequentemente, prediligendo le camminate, la bici o la propria auto. Tra tutti i Paesi, la Cina sembra essere quello più disposto a utilizzare i mezzi pubblici rispetto a Europa e America. Discorso analogo per le altre modalità di mobilità condivisa, come il ride hailing e il car sharing, utilizzate con minore frequenza.
L’Italia è risultata essere il secondo Paese dopo la Cina per utilizzo dell'auto privata come mezzo principale e il terzo (dopo Cina e Stati Uniti) per interesse nell’acquisto di un’auto; a seguito del lockdown il 37% degli intervistati ha dichiarato che utilizzerà molto meno di prima i mezzi pubblici, preferendo la propria auto, la bici (secondo la ricerca un quarto degli italiani userà più che in passato le due ruote per spostarsi in città) o le camminate. Facendo una proiezione che riguarda i prossimi 12-18 mesi, in Italia, il mezzo di trasporto che dovrebbe avere la meglio sarà proprio la bicicletta, complice anche i recenti bonus per favorirne l’acquisto.
La pandemia si è portata dietro anche delle strategie di prevenzione che riguardano una generale riduzione dei tempi di spostamento. Ad esempio durante il lockdown circa un terzo degli intervistati ha viaggiato in momenti diversi della giornata per evitare la folla e quasi un quarto si è servito dei mezzi pubblici solo in presenza di posti vuoti (il 63% degli intervistati in Europa e il 78% negli Stati Uniti ha scelto di evitare qualsiasi contatto viaggiando con la propria auto).
Lo scenario dopo il lockdown prefigurato dalla ricerca appare realistico. Lo studio ha evidenziato che in generale i consumatori rimangono fedeli alla tipologia di mobilità che erano abituati ad utilizzare prima del Covid-19. Nel breve termine, infatti, una quota tra il 67% e il 76% degli utenti che usufruiva della mobilità condivisa (ride hailing, taxi, car, bike ed e-scooter sharing) prevede di continuare a utilizzarla o, addirittura, di incrementarne l’impiego. I mezzi pubblici nel post-lockdown, soprattutto in Europa, si confermano i meno graditi.
Nel breve termine questi cambiamenti determineranno l’aumento nell’utilizzo di mobilità individuale, ovvero auto, moto e monopattini, anche in Europa, con una crescita di tutti quei servizi di ride-hailing (un servizio come Free Now dove il cliente prenota un viaggio tramite un’app) accompagnati da un idoneo servizio di sanificazione.
Nel medio termine, ossia nei prossimi 12-18 mesi, la BCG prevede invece due potenziali scenari: la conferma della mobilità privata come modalità più usata, o il ritorno dei mezzi pubblici, prospettiva, quest’ultima, che appare più probabile e che in parte si sta riscontrando nelle grandi città dove le compagnie hanno adottato tutte le misure di sicurezza per ridurre i rischi.