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Com'è un mondo popolato di auto elettriche

Pubblicato 12 maggio 2023

Con una percentuale di auto elettriche nel parco circolante e un’infrastruttura di ricarica che non hanno eguali, la Norvegia è un esempio di come sarà la realtà degli altri automobilisti europei fra qualche anno.

Com'è un mondo popolato di auto elettriche

SOGNO O REALTÀ - Ho visto cose che voi umani… più colonnine di ricarica che erogatori di carburante e più automobili a rifornirsi alle prime che dai secondi… Sogno dell’ecologista, incubo del petroliere o l’anteprima di quel che potrebbe succedere? L’ultima idea è giusta: lo scenario è quello norvegese dei nostri giorni, la realtà di un Paese che, complici alcune sue caratteristiche particolari, ha imboccato già da anni, pur con diverse contraddizioni, la strada della mobilità elettrica.

NUMERI DA CAPOGIRO - Le statistiche assegnano al Paese nordico un posto che sembra fuori dal Mondo: l’80% delle vendite di auto nuove nel 2022 era costituito dalle auto elettriche, che già nel 2019 sono state il 50% del totale (questo dato è all’origine della decisione di Hyundai di interrompere le vendite di auto a combustione in Norvegia da quest’anno). Per fare un paragone, l’amministrazione Biden punta a raggiungere questa percentuale nel 2030 mentre in Norvegia già nel 2025 cesserà la vendita di vetture con motore termico. Questo Paese è molto particolare: ha solo 5,5 milioni di residenti in un territorio più grande dell'Italia e l’energia idroelettrica è abbondante. Nello stesso tempo, vista l’instabilità causata dal conflitto in Ucraina, le esportazioni norvegesi di combustibili fossili hanno segnato un nuovo record arrivando a 162 miliardi di euro. Se gli ambientalisti mugugnano, notando che "stiamo esportando inquinamento" e ricordando di aver chiesto azzerare la produzione di petrolio e gas entro il 2035, il governo non intende diminuire la produzione. Amund Vik, il segretario del Ministero norvegese del petrolio e dell'energia, sentito dal New York Times, ricorda che "abbiamo diversi giacimenti in produzione, o in fase di sviluppo, che forniscono sicurezza energetica all'Europa".

LA RETE HA RETTO - Questa storia elettrica così lunga ha portato ad altri dati ”pesanti”: in Norvegia un’automobile su 5 è elettrica e solo una su 10 non è ibrida o alimentata a batteria, numeri che sono record mondiali. La precocità di questa spinta verso le auto elettriche deriva anche da motivazioni nazionalistiche: i governi volevano sostenere la start-up Think, focalizzata nei veicoli elettrici e per qualche tempo nell’orbita di Ford. I veicoli a batteria hanno quindi iniziato ad essere esentati dalle tasse sul valore aggiunto, dai dazi sulle importazioni e dai pedaggi autostradali. Il governo ha anche sovvenzionato la costruzione di stazioni di ricarica rapida, fondamentali in un paese nel quale la scarsa popolazione è sparsa in un Paese grande quasi quanto la California. Nonostante la grande diffusione dei veicoli elettrici la domanda di energia è aumentata poco anche perché la maggior parte dei proprietari ricarica le auto di notte (anche se c’è ancora una certa scarsità di punti di ricarica condominiali), quando la domanda è inferiore e l'energia è più economica. Gli squilibri nella rete sono stati modesti e il provider energetico di Oslo e dintorni, Elvia, ha dovuto installare solo poche nuove sottostazioni e trasformatori, provvedimenti che potrebbero bastare, in attesa dello scambio bidirezionale V2G, anche in Italia (qui la notizia).

OCCUPAZIONE IN CHIAROSCURO - Il New York Times ha anche riportato che le ricadute sull’occupazione per concessionari e officine sono ancora contenute: i veicoli elettrici richiedono meno manutenzione rispetto alle auto a benzina, ma ne hanno comunque bisogno e ci sono molte auto con motore termico, comprese le ibride, che avranno bisogno di cure per anni. Nel frattempo si stanno impiantando nuove attività connesse alle auto elettriche, come quella creata in un'ex acciaieria diventata un centro di riciclaggio delle batterie. Questo impianto è di Hydrovolt, una joint venture fra il produttore di alluminio Norsk Hydro e Northvolt, il produttore di batterie che potrebbe aiutare a diminuire la dipendenza europea dalla Cina (qui per saperne di più). I concessionari dei marchi tradizionali che hanno già in gamma auto elettriche, come Volkswagen e Volvo, hanno semplicemente visto spostarsi una parte del loro business dal termico all’elettrico. Per loro l’insidia maggiore arriva da marchi quali i cinesi BYD e Xpeng e Tesla (la Model Y è stato il terzo modello più venduto al mondo nel 2022, qui la news), il cui share nel settore è del 30% rispetto al 19% della triade Volkswagen/Skoda/Audi. 

LA SOLUZIONE È… PEDONALIZZARE - La lentezza della ricarica può anche essere un’opportunità come rilevato dalla catena di distributori Circle K. L’azienda ha notato che le persone che ricaricano trascorrono più tempo nelle stazioni di servizio e questo aumenta il loro consumo di cibo e altri servizi anche se il carburante rimane un'importante fonte di ricavo. L’esperienza di Oslo  investe anche il trasporto pubblico - tutti gli autobus urbani saranno elettrici entro quest’anno e molti traghetti locali sono elettrici - e le costruzioni. In effetti i costruttori che partecipano ai bandi comunali hanno maggiori possibilità di vincere l’appalto se utilizzano attrezzature e mezzi di cantiere elettrici. Queste azioni combinate hanno già prodotto drastiche diminuzioni dei livelli degli ossidi di azoto, composti accusati di causare smog, asma e altri disturbi, al punto che Tobias Wolf, ingegnere capo per la qualità dell'aria di Oslo, ha affermato che "Siamo sul punto di risolvere il problema degli NOX".

IL PARTICOLATO - La diffusione dei veicoli elettrici però enfatizzando il problema del particolato prodotto dagli pneumatici e dall’asfalto: i veicoli elettrici sono più pesanti delle auto con motore termico e questo causa più abrasione e rilascio di micropolveri. E se il particolato prodotto dai freni diminuisce, grazie alla frenata rigenerativa, e può essere ulteriomente abbattuto da sistemi di aspirazione (qui per saperne di più), quello delle gomme può essere diminuito con veicoli via via più leggeri.



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Ritratto di AZ
13 maggio 2023 - 13:32
Col cavolo pedonalizzare. Inoltre le gomme devono essere sicure, prima di tutto, e poi riciclabili. Il problema del particolato è irrilevante.
Ritratto di vinzz
13 maggio 2023 - 15:03
bisogna considerare un dettaglio.. in Norvegia si sono vendute molte elettriche anche grazie agli incentivi statali costati circa 3 miliardi di euro, e per ridurne l'impatto, il governo starebbe pensando di introdurre una nuova tassa sulle auto (anche elettriche) che superano i 60 mila euro, non credo che sarà sempre un paradiso per chi ha fatto questa scelta. In Italia se si seguirà la stessa strada non credo si possa più dire no al nucleare, perchè in Norvegia sono circa 5 milioni di abitanti in Italia circa 60 milioni, in Norvegia è sufficiente per il loro fabbisogno generare elettricità con eolico idroelettrico fonti più pulite e vendere il loro petrolio ad altri paesi, in Italia non abbiamo idrocarburi da vendere e la sola energia pulita di fonti rinnovabili anche se in crescita nn basterebbe per alimentare case per 60 milioni di abitanti e automobili, quindi o acquistiamo più gas e luce da chi ce li vende o pensiamo in modo più serio all'energia nucleare se si vuole il futuro full elettrico. Che poi mi verrebbe da chiedere come verranno tassate le elettriche quando lo stato non prenderà più soldi dalle accise sui carburanti.
Ritratto di artemdop
13 maggio 2023 - 18:31
1
Come L solito la.gente confonde il bagnato col caldo. +1
Ritratto di CR1
14 maggio 2023 - 06:36
VINZZZ anche solo pensare al nucleare non riuscirai a produrre energia domani mattina e a che costi ? LA risposta alla nuova enerGia sono LE RINNOVABILI Faccio un esempio forse nemmeno hanno usato incentivi leggi qui >>>>> ://insideevs.it/news/666668/ionity-stazione-affi-ricarica-inaugurazione/ >>>> ed inoltre non è che da domani mattina non si brucerà più petrolio ci vorranno tanti & tanti anni dopo il 35 >>> per sfatare il mito che le elettriche metteranno in crisi la rete leggi / ascolta anche qui >>>>> ://insideevs.it/news/666961/electric-days-2023-faq-auto-elettrica/ FAre una centrale atomica piccola o grande a parte i si e i no ci vorranno 20anni al confronto di mettere una pala eolica che ci vuole al max 1 giorno togliendo la burocrazia , Inoltre l' Italia è ricca di Sole Vento & mare e sono gratissssss al confronto dell Uranio che usato come combustibile lo dovremmo COMPRARE all'estero ///// ED ancora L' ENERGIA che costa di meno è L'EOLICOOOOOOOOOOOO E NON L'ATOMICO che avete in tesata l'arricchimento del resto del mondo?
Ritratto di ciurbis
13 maggio 2023 - 18:56
3
io dico che è giusto così, per la stragrande maggioranza del popolo l'auto non è passione ma solo una necessità. quindi ben venga una mobilità elettrica pulita e aria pulita per tutti. chi ha la passione si terrà un auto termica per scorrazzare liberamente nel we, partecipare a raduni, ecc... io per esempio ho un auto elettrica che uso tutti i giorni per lavoro e un'Alpine per quando è ora di divertirsi un pò e riconosco il bello di poter scegliere a seconda dell'occasione. e se le auto termiche restassero una nicchia nessuno verrà mai a rompere le scatole per farcele rottamare... :-)
Ritratto di Mbutu
13 maggio 2023 - 19:23
Si ma vallo a spiegare ai pandisti (copyright flynn). Che qui c'è gente che parla di piacere di guida a bordo di un naftone da 90 cv.
Ritratto di Misto_Collinare
13 maggio 2023 - 21:33
“Questo Paese è molto particolare: ha solo 5,5 milioni di residenti in un territorio più grande dell'Italia e l’energia idroelettrica è abbondante.” Grazie al quarzo, aggiungerei. Aggiungi alla formula salario medio e incentivi statali. Un altro pianeta.
Ritratto di Maurino004
14 maggio 2023 - 10:53
1
In norvegia sono più ricchi, spingono per le elettriche da 20 anni, e hanno dato vantaggi fiscali per le auto elettriche che molto probabilmente non avranno eguali nel resto d Europa e che hanno creato dei buchi pazzeschi. E nonostante questo solo 1 auto su 5 è elettrica. Poi se uno vuole vedere il bicchiere mezzo pieno anche se ha 1 goccio d'acqua lo faccia, per me le elettriche restano un fallimento sotto molti punti di vista.
Ritratto di realista
15 maggio 2023 - 00:27
1
Gli ultimi dati delle vendite in Norvegia sono una disfatta. Anche loro, dopo che il governo ha tolto incentivi per le Bev, ci hanno ripensato, eccome.
Ritratto di realista
15 maggio 2023 - 00:22
1
Mi faccio un sacco di risate a leggere questi assurdi articoli. "Il mercato auto della Norvegia ha segnato un record negativo per quanto riguarda il mese di gennaio 2023. Nel dettaglio si è registrato un meno 80 per cento nella vendita delle auto plug-in, e in generale un numero molto basso di immatricolazioni. Nel dettaglio sono state solo 1.860 le nuove auto vendute, il record negativo dal 1962 e in calo del 77 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno 2022. Se invece si prende in considerazione il mese di dicembre 2022, quando le immatricolazioni erano state 39.497, la diminuzione sale quasi al cento per cento, precisamente al 95%." Però, da quanto si legge, l'80% erano bev... A beh! Su un CIRCOLANTE del 20% (1/5) è davvero un grande risultato eh... Sarà che anche in Norvegia la gente comincia a farsi delle domande?
Ritratto di impala
15 maggio 2023 - 07:10
Com'è un mondo popolato di auto elettriche ??? ... Vé lo dico io .... è piu bello !!
Ritratto di MAUROXX
15 maggio 2023 - 10:01
Non scrivete “come sarà” meglio scrivere come potrebbe essere se le follie di un gruppo di invasati che al momento comandano in UE dovessero concretizzarsi.
Ritratto di erresseste
15 maggio 2023 - 11:47
Finanziano il tutto con le vendite di carburanti fossili, ma pensa un pò...
Ritratto di atos
15 maggio 2023 - 16:29
Bhe! un paese più grande dell'Italia, con gli abitanti dell'area metropolitana di Roma, quasi tutti concentrati (qui e la) in aree metropolitane più o meno grandi, un paese che per la sua morfologia può sfruttare appieno l'idroelettrico, un paese che dispone i noltre delle immense risorse economiche che gli derivano dalle riserve fossili che vende (al prezzo che vuole) al resto dell'Europa (e già ora che hanno fatto fuori dal mercato la Russia lo possono fare) ... che esempio è? per loro (c'est plus facile) è più facile passare all'elettrico .. sono pochi e ora sono pure ricchi. Ovvio da loro non si parla delle problematiche della transizione, se non limitatamente al luogo di ricarica (esterno agli edifici) ai divieti di imbarco su navi e di sosta nei parcheggi multipiano. E si perché anche il problema del maggiore peso di una vettura elettrica (+50% circa) non è da sottovalutare .. e da noi si dovrà prima o poi affrontere .. sui traghetti ma anche sulle normali strutture di viabilità ordinaria .. immaginate un ponte o un viadotto con sopra auto incolonnate che da noi sono all'ordine del giorno. Altro problema ancora non affrontato è la collocazione del sito casalingo di ricarica .. e prima o poi, come accaduto con i divieti di parcheggio dei veicoli GPL, si dovrà affontare. .. oggi non c'è legislatura ne prevenzione (non conviene farlo sapere) ma sappiamo tutti quanto sia complicato estinguere l'incendio di una auto elettrica .. immaginate solo per un momento che accada sotto un condominio!
Ritratto di pippero-bis
15 maggio 2023 - 18:02
"LA RETE HA RETTO "---- al nulla?---- La Norvegia e' uno stato enorme con un enorme rete che serve 4 gatti. ------ ------ Inoltre la generazione di energia, oltre ad essere notevolmente abbondante, e' fortemente facilitata dalle caratteristiche ambientali. __________ Riproporre la stessa cosa o PENSARE CHE SIA IL NS FUTURO AS IS, e' da St maximi. Per noi sarebbe rifare da zero il 90% della roba per arrivare a simili risultati "Norvegesi". DEL RESTO BASTA CHIEDERLO A TERNA http://allarovescia.blogspot.com/2023/04/adeguatezza-terna.html
Ritratto di atos
15 maggio 2023 - 21:08
E poi signori miei facciamoci due conti .. supponiamo il parco circolante di automezzi pari al 50% della popolazione, cosa ne ricaviamo? ne ricaviamo che in Norvegia circolano circa 3.000.000 di veicoli, in Italia circa 30.000.000, ciò premesso, visto che il 20% del parco è elettrico (una su cinque) vuol dire che circolano circa 600.000 auto elettriche.. in sostanza la stessa quantità (pari al 2%) o forse anche meno di quelle che circolano in Italia. E dove è la meraviglia? per ora neanche noi abbiamo problemi con solo 600.000 elettriche! raggiungiamo i sei sette milioni di veicoli elettrici, poi ne riparliamo .. sicuro per noi saranno augelli amari, come credo lo saranno per tutti i Paesi che non hanno risorse proprie da trasformare in energia e che importano in necessario per produrre energia (anche per la Norvegia se trasformerà in elettrico i restanti 2.400.000 veicoli termici). Lasciamo perdere le chiacchiere sulla produzione (non constante) di eolico e solare .. cosa facciamo viaggiamo solo se c'è bel tempo o tira vento? Oddio al limite si potrebbe pure fare ma pensate alle nostre industrie .. che facciamo .. oggi piove tutti a casa .. tutti come nell'edilizia.