MADE IN ITALY - Componentistica italiana protagonista del dibattito promosso dal #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti sui temi della mobilità a motore, tenutosi oggi a Milano. La tavola rotonda “Il cuore dell’automotive batte in Italia” è stata animata dai rappresentanti di aziende leader di un settore che conta 2000 aziende e 194.000 addetti. E che, dopo un fatturato di 52 miliardi di euro del 2016, ha visto l’export raggiungere quasi i 20 miliardi di euro. Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia (l’associazione artigiani piccole imprese) di Mestre, è partito dalla produzione di veicoli nel mondo: 95 milioni di unità nel 2016, di cui 72,2 milioni di auto. Con l’Italia che ha contribuito per 713.000 vetture (dati elaborati dalla fonte Anfia, l’Associazione nazionale filiera industrie automobilistiche).
CRITERIO - L’Osservatorio Camera di commercio Torino/Anfia/Camera di commercio Modena ha convenuto di tornare alle origini, concentrandosi nell’ambito delle lavorazioni intermedie, e unicamente sulla componentistica autoveicolare. Risultato: individuate 2000 imprese in Italia che operano nel settore della componentistica auto in senso stretto, di cui più di 700 con sedi in Piemonte e 200 in Emilia-Romagna.
EVOLUZIONE - La filiera ha modificato la propria fisionomia e nel tempo i produttori di componenti hanno assunto sempre più ampie responsabilità nello sviluppo di nuove parti, moduli e tecnologie. La filiera si presenta come un reticolo di diversi mestieri: per dare l’idea della complessità del quadro, in media si stima che un’auto sia composta da un numero di componenti che varia da 10.000 a 15.000. Gli attori della componentistica italiana sono quattro: subfornitori, ossia produttori di parti e componenti standardizzate; specialisti, cioè produttori di parti e componenti con un contenuto di innovazione e specificità tale da costituire un vantaggio competitivo; attività di Engineering e Design; infine gli integratori di sistemi e i fornitori di moduli, grandi imprese multinazionali estere e italiane, produttori di sistemi funzionali che si collocano al vertice della catena di fornitura.
UN ASPETTO CRITICO - Da parte loro, Massimo Calearo Ciman (presidente della Calearo Antenne) e Andrea Dell’Orto (vicepresidente esecutivo della Dell’Orto S.p.A.) hanno messo in evidenza le sfide del futuro, legate alle nuove tecnologie. È stato anche evidenziato un problema riguardante la legge di Bilancio: la manovra per il 2018 vale 20 miliardi di euro, ed è stata definita per giovani, statali, poveri e industria 4.0, ma non con misure rilevanti e concrete a favore della piccola industria italiana.