La trasformazione del settore in Europa tocca anche chi costruisce la componentistica essenziale per la produzione delle auto. La più colpita è la Germania.
Salgono i ricavi ma le aziende stanno ripensando alle modalità di produzione. La Bosch con 55,9 miliardi di dollari si conferma in testa alla classifica.
Il ceo del Groupe Renault vede “concrete opportunità di collaborazione” con i fornitori di componentistica italiani, come ha precisato in un incontro con l’associazione di categoria ANFIA.
Nonostante siano avviate le trattative per il piano di ristrutturazione dei debiti, nella società perdura lo stato di incertezza con ancora nessuna soluzione per uscire dalla crisi.
L’intenzione di proibire la vendita di auto a combustione dal 2035 senza una politica industriale a sostegno sarebbe un errore secondo l'associazione di settore.
Secondo un rapporto della CLEPA, l’associazione dei fornitori automobilistici, la transizione verso l’auto elettrica potrebbe far perdere fino a 500.000 posti di lavoro.
L’evento Osservatorio Componentistica Italiana 2021 ha fatto il punto sulla situazione dei produttori di casa nostra: un quadro con luci e ombre e anche qualche sorpresa.
L’azienda di origine campana Adler ha firmato una lettere d’intesa per l’acquisizione della francese Faurecia AST, attiva nel settore dell’acustica automobilistica.
Uno dei più grandi produttori mondiali di smartphone vuole diventare il più grande fornitore di componentistica e servizi destinati all’auto elettrica.
Nel dibattito organizzato dal #FORUMAutoMotive a Milano, riflettori accesi sull'eccellenza della componentistica italiana, apprezzata in tutto il mondo.
Le aziende produttrici di componenti per l’auto sono una grande realtà in Italia. Soprattutto riescono a esportare la gran parte della loro produzione.