NUMERI POSITIVI - Pochi altri settori industriali valgono in Italia quello dei componenti e delle lavorazioni per automobili, dove l'anno scorso erano impiegati oltre 156.000 addetti per un giro d'affari superiore a 46 miliardi di euro. È una buona notizia per tutto il paese che questo comparto sia in salute, come testimoniano i numeri dell'Osservatorio sulla Componentistica Italiana, uno studio messo a punto dall'Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria dell'Automobile) e dall'Università Cà Foscari di Venezia per misurare il “polso” a questo settore industriale, fondamentale per il nostro Paese non soltanto in termini di occupazione ma anche di prestigio e attrattiva verso l'estero. L'indagine è stata molto approfondita ed esaustiva, perché ha tenuto in considerazione 467 questionari ad altrettante società e ha esaminato i bilanci di tutte le 2.190 aziende che operano nel comparto delle automobili in Italia.
I NUMERI DELLA COMPONENTISTICA - Nel 2017, l’universo complessivo delle imprese in Italia conta 2.190 unità, con un fatturato generato dal mercato automotive di 46,5 miliardi di euro, in crescita del 6,9%; gli addetti sono 156.463 (+1,3% rispetto al 2016).
Le imprese della componentistica si possono dividere nelle seguenti categorie:
LA FCA FA DA TRAINO - I numeri del comparto sono ottimi anche in termini di esportazioni, stando all'indagine, perché nel 2017 hanno lasciato il nostro Paesi beni e servizi per 21 miliardi di euro (+6,0%). È positivo anche il saldo della bilancia commerciale, pari a 5,7 miliardi (+6%): ciò significa che le imprese italiane vendono all'estero più di quello che comprano. Il maggior numero di imprese del settore si trova in Piemonte, dove lavorano 762 società (il 35% del totale) e il giro d'affari rappresenta il 40% del totale italiano: nel 2017 è stato di 18,4 miliardi, il 6,5% in più rispetto a prima. Dallo studio è emerso inoltre che due imprese su tre hanno visto crescere nel 2017 il volume d'affari. Una spinta fondamentale al raggiungimento di questi obiettivi è arrivata dalla FCA, al miglior risultato economico da anni, che ha “trainato” le imprese del settore facendo aumentare la loro dipendenza: in media il 42% dei ricavi è arrivato grazie alla FCA, contro il 37% dell'anno prima. Ciò non è del tutto positivo, perché significa che le aziende italiane si legano ad un solo cliente (per quanto grande e solido). Le stime del comparto per il 2018 sono positive, come dimostra il buon +7,8% dei ricavi al 30 giugno.