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Fornitori dell’automotive: un crollo annunciato

Pubblicato 06 dicembre 2021

Secondo un rapporto della CLEPA, l’associazione dei fornitori automobilistici, la transizione verso l’auto elettrica potrebbe far perdere fino a 500.000 posti di lavoro.

Fornitori dell’automotive: un crollo annunciato

Si moltiplicano gli appelli che provengono dal settore automobilistico per mettere in guardia sulla perdita dei posti di lavoro che la transizione verso l’auto elettrica potrebbe provocare. L'ultimo in ordine tempo è quello della CLEPA, l'associazione europea dei fornitori automobilistici, la quale ha commissionato a PWC uno studio che rileva come un approccio basato solo sui veicoli elettrici porterebbe, di qui al 2040, alla perdita di mezzo milione di posti di lavoro in Europa.

Lo studio valuta l'impatto di tre diversi scenari del cosiddetto “Green deal” sull'occupazione e sul valore aggiunto tra i fornitori automobilistici in Europa nel periodo 2020-2040; il primo scenario prevede un approccio misto, il secondo scenario, che è quello contenuto nel pacchetto Fit-for-55 dell’Unione Europea, vede la completa trasformazione del settore nella produzione di auto elettriche, e il terzo scenario, che invece ipotizza un incremento di crescita della domanda di elettriche. Tutti e tre gli scenari presuppongono un'accelerazione verso l’elettrificazione per raggiungere gli obiettivi climatici, con, rispettivamente, una quota di mercato per i veicoli elettrici di oltre il 50%, di quasi l'80% e prossima al 100%.

Il settore automobilistico è responsabile di oltre il 5% dell'occupazione manifatturiera in 13 Stati membri dell'UE, con oltre il 60% di questi lavoratori impiegati dai fornitori di componenti. Lo studio identifica i rischi e le opportunità in sette importanti Paesi produttori di componenti automobilistici: Germania, Spagna, Francia, Italia, Repubblica Ceca, Polonia e Romania. Il settore della componentistica dell’auto in Italia vedrebbe un taglio dei lavoratori, nello scenario intermedio, da 74.000 a 15.000 (2020-2040), con una perdita del 79,7%.

Lo studio mostra che nello scenario focalizzato solo sugli EV, il 70% dell’impatto sull’occupazione si farebbe sentire già dal 2030 al 2035 e conferma che le opportunità generate dai veicoli elettrici, quantificate in 226.000 nuove posizioni create nelle attività relative ai propulsori elettrici e agli accumulatori, dipendono da una valida catena di approvvigionamento di batterie nell’Unione Europea, che ha ancora tempi incerti. I Paesi dell'Europa occidentale sembrano essere nella posizione migliore per presidiare la produzione di sistemi di propulsione per gli EV, mentre l'occupazione nei Paesi dell'Europa centro-orientale rimarrà altamente dipendente dal motore a combustione interna.

Lo studio dimostra che il 70% (fino a 70 miliardi di euro) della creazione di valore legata ai sistemi di propulsione elettrici sarà collegata alla lavorazione dei materiali delle batterie, alla produzione di celle di batterie e moduli di celle e all'assemblaggio di sistemi di batterie. Queste attività non saranno svolte necessariamente con le stesse aziende, poiché richiedono abilità e competenze profondamente diverse rispetto alla tecnologia del powertrain convenzionale, quindi è improbabile che forniscano opportunità alla maggior parte dei fornitori di componentistica (in particolare alle piccole e medie imprese che impiegano circa il 20% degli addetti della filiera della fornitura). Qualora venisse approvata la proposta della Commissione Europea di mettere al bando le endotermiche entro il 2035 all’interno del pacchetto Fit-for-55, 500.000 posti di lavoro nella produzione di componenti per motori a combustione interna diventeranno obsoleti.

Come soluzione la CLEPA si augura un’integrazione dell’elettrificazione, con un approccio tecnologico misto che consenta l’uso di carburanti rinnovabili e potrebbe restituire una riduzione di CO2 del 50% entro il 2030, mantenendo posti di lavoro e creando valore aggiunto.



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Ritratto di Alvolantino
6 dicembre 2021 - 19:34
Ahhh poco importa, basta che si sbrighino a tirar fuori più auto elettriche che sono l'unico mezzo per non inquinare. Gli altri troveranno altri impieghi o mal che vada sfrutteranno il rdc.
Ritratto di Voltaren
6 dicembre 2021 - 20:06
Come troll hai tutte le carte in regola, cinismo in primis
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:20
Qualcuno ha omesso volutamente il concetto di "stupidità" tra le doti del troll? È incredibile come sia riuscito in poche studiate battute a replicare quel ruolo imbattibile che negli "school movie" ammerrigani era esclusivo del quarterback o della capo cheerleader... Da brividi.
Ritratto di Voltaren
7 dicembre 2021 - 13:40
Non sarà una cima, ma essere volutamente stupidi non è propriamente da stupidi
Ritratto di Tu_Turbo48
6 dicembre 2021 - 20:30
Elettric for troll with the rdc.
Ritratto di AndyCapitan
7 dicembre 2021 - 00:34
4
Volantino.....non vedo tutta questa salvezza da parte dell'elettrico....anzi...saranno più i no posti di lavoro persi che l'inquinamento guadagnato...servono ben altri provvedimenti di questa finta filiera green a batteria..... sarà inconsistente nei confronti di gas serra provenienti da tutte le altre attività!
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:22
Poi inquinamento risparmiato di cosa? Se sei in Polonia la tua elettricità viene con buona probabilità da lignite bruciata. E se sei in Norvegia... Beh dal fondo del Mare del Nord si sa cosa si estrae, no?
Ritratto di Voltaren
7 dicembre 2021 - 13:41
@Andy capitan: Alvolantino è un troll, neanche tanto velatamente, suvvia...!
Ritratto di Velocissimo
7 dicembre 2021 - 20:10
D’accordissimo
Ritratto di Cancello92
7 dicembre 2021 - 09:05
TRanquilli ci saranno licenziamenti ma è perchè le auto elettriche necessitano di meno lavoro e componentistica quindi costeranno molto meno e rimarranno soldi da spendere altrove e questo genererà nuovi posti di lavoro oltre a minor inquinamento, ah no aspetta...
Ritratto di Angi0203
8 dicembre 2021 - 17:33
certo che costeranno molto meno! Ni è già adesso rincarato del 26%, Cu del 43%, Al del 56% carbonato di Li del 300% poi ci sarebbero ancora Co, Nd, Ag, Pt ecc ecc i cui prezzi cadranno catastrificamente (sic!) (fonte: Der Spiegel 44/2021)
Ritratto di Autolive
8 dicembre 2021 - 15:25
Se ci mandi una tua foto reale, è stimolo per gli stitici!
Ritratto di Vincenzo1973
6 dicembre 2021 - 20:17
Ognuno fa il gioco della propria parte con queste dichiarazioni, come al solito. È il mondo che cambia. I lavori so trasformano di continuo dalla notte dei tempi.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:25
Beh un momento. I lavori si creano e si distruggono. A questo giro si distruggono. Ergo l'economia rallenterà e la complessità sociale crescerà di conseguenza.
Ritratto di Vincenzo1973
8 dicembre 2021 - 01:32
E da cosa dovrei desumere si distruggeranno? Dalle dichiarazioni di chi ci perderà o da chi ci guadagnerà?
Ritratto di Meandro78
8 dicembre 2021 - 09:06
Sei serio? Hai vissuto in una bolla ignaro delle trasformazioni tecnologiche e delle innovazioni di prodotto? Ogni aspetto della filiera dell'automobile andrà incontro ad una riduzione occupazionale. Più o meno forte. E sarà così. Poi possiamo pure disquisire sui numeri di vendita annui di vetture a partire dagli anni 2000 e verificare banalmente come le immatricolazioni fossero troppe per tutti. Per chi produceva, accatastando auto invendute in piazzali, per chi vendeva il nuovo, costretto spesso ad autoimmatricolazioni e km0. E chi doveva comprare motivato da norme ambientali imposte che lo ha costretto a sbarazzarsi anzitempo di vetture perfettamente funzionanti ma "cattive" più per i costruttori che per l'ambiente. Da qui il fenomeno youngtimer odierno.
Ritratto di Vincenzo1973
8 dicembre 2021 - 20:04
Meandro78 intanto ti ringrazio di avermi aperto gli occhi. la risposta l'hai scritta tu al posto mio. mi hanno inculcato, con un lavoro di fino, a cambiare qualcosa che non era necessario cambiare. quindi significa che tutte quelle persone non servono. ovvio che e' una guerra tra poveri perche parliamo di operai. ma di solito usiamo il termine assistenzialismo per altro, bisognera' allargare la forbice anche ad altri settori. detto questo sono proclami di chi ha interessi in gioco , vedi Toyoda, Bosch, Tavares che dichiara piu o meno le stesse cose ma poi dichiara a stretto giro che Peugeot non produrra' piu auto termine prima del 2030, cioe in anticipo alla dead line del 2035 (delle due l'una caro Tavares).
Ritratto di Volpe bianca
6 dicembre 2021 - 20:25
Sono stime, sicuramente ci sarà chi sottostimerà e chi sovrastimerà la perdita occupazionale prevista. Il problema è che l'occupazione dovrebbe aumentare non diminuire, visti i problemi già presenti. Discorsi fumosi su ipotetiche nuove frontiere lavorative servono a poco, o meglio servono a prendere tempo e a illudere chi prima o poi il lavoro lo perderà.
Ritratto di Miti
6 dicembre 2021 - 20:50
1
Volpe bianca , io ho la soluzione. Invece di due fabbriche che fanno auto in questo paese ... facciamo tre o quattro fabbriche grosse di batterie. Altre tre o quattro di motori elettrici. Poi diverse fabbriche di elettriche e non solo la Stellantis. Poi la gente a casa in pensione dopo anni di catena di montaggio a 62. Dichiarato lavoro usurante ...e non quello dei senatori/deputati/ giudici come in questo momento. Potrei continuare se vuoi ...
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:27
Ohhh, facciamo tanti nuovi siti produttivi. Che "certamente" assorbiranno l'occupazione tradizionale persa. Come no.
Ritratto di Volpe bianca
7 dicembre 2021 - 09:33
Al netto di tutto il bilancio sarà sempre e comunque in perdita dal punto di vista occupazionale. Sempre più persone e sempre meno posti di lavoro. Chi ha, avrà sempre di più, mentre chi ha poco si dovrà arrangiare..
Ritratto di Verde Passero
7 dicembre 2021 - 09:59
@Volpe Secondo me il discorso c'è ma non è centratissimo. A dispetto di quanto dicono, io non credo che l'elettrico abbatterà un particolare numero di posti lavoro. Il fatto, per me, è soprattutto che tali posti li potrebbe spostare, in diversi e nuovi siti che difficilmente mi viene da ipotizzare potrebbero essere su nostro territorio, italiano. Considera per restare in tema che i motori elettrici, in generale per applicazioni industriali, quelli seriali, li fanno da decenni in est europa, anche se ancora venduti poi con sopra un marchio italiano. Se già prendere una produzione esistente, macchinari inclusi, e portarla altrove lo si fa perchè inutile negarlo la convenienza c'è, figurati per una tecnologia che richiede nuove installazioni, quanto sarà preferibile fare direttamente altrove. In genere nei paesi con un certo costo del lavoro, rimangono solo prodotti di un certo livello, ma invece tutto quanto di massa in un mercato globale oramai così aperto alla circolazione di materie, semilavorati, e prodotti finiti, è automatico che finisca nei paesi a basso costo di mano d'opera. Il tuo discorso, tornando all'inizio, ci prende nella considerazione che l'azienda ci guadagna quando riesce a produrre a prezzi da paese a basso reddito e rivendere con prezzi da paese di altro livello, ovviamente finchè ancora il livello la economia interna di quest'ultimo paese la permetterà. Prima o poi il sistema si potrebbe inceppare, ma negli affari penso che sia difficile il caso di chi pensa sia meglio una gallina per oggi e domani poi se ne parla, invece che tante ipotetiche uova assicurate nei diversi anni futuri, ma che poi tanto alla fine di sicuro non c'è mai niente
Ritratto di Verde Passero
7 dicembre 2021 - 10:00
* di chi NON pensa sia meglio una gallina..
Ritratto di Volpe bianca
7 dicembre 2021 - 10:21
@Verde Passero, concordo pienamente con il tuo commento. Più in generale per perdite di posti di lavoro intendevo anche il sempre maggiore automatismo, peraltro già da tempo in diffusione, che riguarda tutta la sfera dell'elettrico, non solo quella del settore delle auto. Comunque è quasi scontato che i vari elementi verranno prodotti in paesi da stipendi molto leggeri, sono storie che si ripetono...
Ritratto di Velocissimo
7 dicembre 2021 - 20:15
Verde Passero spero vivamente che tu abbia visto giusto, ma non ci vedo tanto chiaro sul futuro della occupazione nell’automotive indotto compreso e quindi sulla riconversione delle competenze e delle mansioni.
Ritratto di Angi0203
8 dicembre 2021 - 17:19
hoppla! vuoi vedere che che le proiezioni fatte dal più grande fornitore mondiale le hanno fatte per sbaglio? Loro nel passagio dal termico all'elettrico hanno quantificato gli esuberi da 6 ad 8 su 10 (!)
Ritratto di Flavio8484
6 dicembre 2021 - 20:34
Ma va?? Non lo avrei mai detto!
Ritratto di Velocissimo
6 dicembre 2021 - 20:50
I cambiamenti epocali, proprio perché tali, portano inevitabilmente a degli sconvolgimenti sociali e ciò è tanto più vero se veloce è il cambiamento. Credo che la transizione all’elettrico sia concepita in modo troppo veloce. Il 2030-2035 è dietro l’angolo. 500.000 posti di lavoro a rischio in Europa mi sembrano francamente anche pochi considerando pure l’indotto.
Ritratto di Vadocomeundiavolo
6 dicembre 2021 - 21:12
Nel 2034 vado in pensione giusto in tempo per prendere uno scivolo.
Ritratto di Mbutu
6 dicembre 2021 - 23:59
Abbiamo dei nuovi sfidanti nel lancio dell'allarme. Però non mi pare che si siano sbattuti più di tanto. Credo che in unrae possanno dormire sonni tranquilli.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:28
Bravo, dormi.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 06:33
Onestamente il problema di assorbimento occupazionale esiste. Dubito che un domani tutto questo lavoro tradizionale distrutto dalle innovazioni IMPOSTE dalla UE, inizialmente per imporre il periodico rinnovo del parco auto e oggi per il salvataggio di alcune case produttrici teutoniche da scandali vari, possa essere anche solo tamponato facendo il "content creator" o l'influencer su social network (ah i bei tempi andati in cui i giovani sognavano di dar calci ad un pallone o fare la velina)...
Ritratto di Francesco Pinzi
7 dicembre 2021 - 09:15
Sinceramente, Meandro78, un giorno succederà che tanti lavoratori del settore saranno costretti ad abdicare. Per imposizioni su principi discutibili, mettila come ti pare, ma è così. A meno che nel futuro non ci sarà bisogno di manodopera specializzata tutto sarà sostituibile da robot, nelle elettriche a maggior ragione. Conosco persone che mandavano avanti una famiglia vendendo giornali, oggi hanno venduto tutto. L'economia è dinamica, se vuoi stare col c*** parato entra in banca o fai i concorsi pubblici. Altrimenti metti partita iva, fai l'artigiano, e se resisti a spaccarti la schiena riesci a pagarti le tasse, se tutto va bene.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 09:22
Stai sereno: sono già in banca. E l'automazione non solo è già arrivata ma sta mettendo giustamente vittime anche qui. Considera che da oggi al 2030 il comparto perderà penso non meno di 100.000 posti di lavoro.
Ritratto di Francesco Pinzi
7 dicembre 2021 - 09:40
Allora non capisco tutta la tua preoccupazione, avrai qualcuno vicino che lavora nel settore, non saprei. Comunque sì, l'automazione è anni che si sta imponendo, mettici la manodopera scelta ad ok per pagare meno e il gioco è fatto.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 09:45
Mi preoccupo perché non sono una monade e non vivo solo per me stesso. PS comunque si scrive "ad hoc".
Ritratto di Francesco Pinzi
7 dicembre 2021 - 09:58
Oh madhonninah, mi skusi profhs.
Ritratto di Meandro78
7 dicembre 2021 - 11:07
Non volevo fare il precisino. Ma quello è un errore sanabile
Ritratto di Check_mate
7 dicembre 2021 - 13:31
L'automazione evolve il concetto di lavoro eliminando le occupazioni più alienanti e faticose. Il problema non è tanto l'automazione, ma l'incapacità di una società nel sapersi adattare all'innovazione, rimanendo ancorata al passato ma volendo guardare ipocritamente al futuro. In quest'ottica è comprensibile che molti se la prendano con le "imposizioni dall'alto" in Europa, ma l'intento dell'automazione, in una società basata meramente sul consumo, è nobile sia eticamente che concettualmente. Ripeto, in questo contesto. Ad essere deprecabile è il ritardo con cui si accompagna l'innovazione tecnologica con quella sociale.
Ritratto di Oxygenerator
8 dicembre 2021 - 11:28
Concordo
Ritratto di Meandro78
8 dicembre 2021 - 12:08
Uh, un utopista. Da adolescente vedevo anche io il mondo così. Poi sono cresciuto ed ho capito che la realtà e i sogni sono due cose differenti.
Ritratto di Check_mate
8 dicembre 2021 - 12:17
Non è utopia, è realtà tangibile, almeno non per chi la studia o ci lavora ;)
Ritratto di Meandro78
8 dicembre 2021 - 12:37
Perdonami, adesso scendo nel dettaglio e sarò un po' più crudo. Ovviamente con l'automazione i lavori pesanti si riducono e questo può solo essere un bene. Ma se si riducono tutti gli impieghi in un settore, a tutti i livelli, come pensiamo di assorbire la forza lavoro fuoriuscita oggi e quella dei più giovani domani? Lasciamo perdere la retorica sull'educazione in senso lato e sulla capacità della formazione della scuola per il mondo del lavoro, che è un concetto sempre assai aleatorio. Sicuramente per fare l'esperto in cybersicurezza occorrono altri requisiti rispetto all'operaio di linea di montaggio o al commerciale addetto vendite. Ma quello che mi preoccupa sono i numeri di tali lavori.
Ritratto di Check_mate
8 dicembre 2021 - 13:01
Giustissimo secondo me entrare nel dettaglio e la tua osservazione è parecchio pertinente. Cerco di non dilungarmi. L'educazione può diventare un parametro aleatorio, ma il tempo no, affatto. Il tuo ragionamento è comprensibile se accadesse tutto oggi e subito. Ma così, lo sappiamo bene, non è. L'automatizzazione dei processi produttivi, per dirne una, non è stata, non è e non potrà essere immediata. È un cambiamento che richiede e impiega decenni per svilupparsi e concretizzarsi. In questi anni, una società che ci investe sopra, ha anche il tempo per adeguarsi e, aggiungo io, evolversi con essa. Gli aspetti educativi sono secondari, ma quelli sociali e lavorativi sono tangibili. Se io prevedo tra 15 anni che non lavorerò più con una certa tecnologia, innanzitutto non ci investo più sopra, ma guardo anche la mia età. Se ho 45-50 anni posso anche preoccuparmi relativamente, se ne ho 25 o 30 ho tutto il tempo per formarmi e non aspettare che un cambiamento paventato nel 2015 mi travolga nel 2035. E questa deve essere una direzione sia collettiva che individuale. Se la società evolve con la tecnologia che vuole adottare, i problemi sono relativi. Se una società lascia che la tecnologia guidi il cambiamento, è sbilanciata. Noi per adesso siamo ancora nel mezzo, ma se già oggi le università prevedono corsi per la formazioni di quelli che domani saranno operai specializzati, ad esempio, la direzione intrapresa è giusta. Non credo che restare alla finestra a commentare il mondo che passa sotto sia utile a chi teme di esserne travolto. La forza lavoro è stata assorbita sempre in qualsiasi cambiamento industriale. Ovvio che pretendere o pensare che sia il cambiamento che l'adeguamento debbano avvenire in uno schiocco di dita sia alquanto fuorviante. Pensare invece che le cose prenderanno il tempo che chiedono è già meglio. Ma io faccio automazione, magari non conto nemmeno. Ma è giusto che si aiuti che è fuori a capire cosa si vuole fare da dentro. Però penso che l'aspetto legato all'educazione sia imprescindibile. Se il mondo evolve, è giusto pretendere da chiunque una cultura adeguata. Siamo nel 2021, non siamo più nel 1850 dove anche il contadino poteva andare in fabbrica a fare quell'unica, alienante, mansione cui era preposto. Non mi sembra di dire chissà cosa se pretendo nel 2021 che chi cerchi lavoro abbia, come minimo, una preparazione di base. L'automazione non abbassa l'occupazione, ma alza la necessità di avere cultura e soprattutto di fare cultura.
Ritratto di Verde Passero
7 dicembre 2021 - 09:27
Attenzione che, come i marchi automotive veri e propri, anche molti dell'indotto che lavorano su grossi numeri seriali, fatti 2 calcoli alla mano sul costo del lavoro e altri aspetti è da un po che hanno visto una migliore convenienza a spostare la produzione viva al di la, per esempio, dell'adriatico. Certo è giusto puntare al maggior guadagno possibile anche quando il rimanere in patria avrebbe comunque reso lo stesso seppur di meno, ma questi sono processi che non passano in un batter di ciglia dal bianco al nero, e spesso l'averci guadagnato oggi significa che poi arriva il domani in cui si potrebbe iniziare a rimetterci, e forte. Il caso dei microchip fatti fare oramai solo in oriente è il più evidente degli esempi di situazione in cui un primo punto di inversione della convenienza è arrivato al pettine
Ritratto di oltrebrawn
7 dicembre 2021 - 09:31
go elettric ...al fallimento completo... senza senso.......
Ritratto di ItaloPetrolio
7 dicembre 2021 - 09:37
Con un'efficienza del 35/40% il motore termico é una stufa, che come effetto collaterale si muove, quindi la prossima la prendo elettrica. In merito ai posti di lavoro persi....amen. Il mondo si evolve, non abbiamo continuato a vivere nell'epoca vittoriana solo perché altrimenti andavano persi posti di lavoro. La tecnologia elimina posti di lavoro da oltre 150 anni, ma non per questo si é fermata. Il mondo dell'automotive si adatterà. Ho letto un articolo poco tempo fa, in cui si diceva che la gdo si sta trasformando, si stima che i supermercati nel breve/medio periodo verranno trasformati tutti in logistiche, la spesa verrà recapitata a casa e moltissimi lavoratori perderanno il lavoro. Come la mettiamo? Io la metto che la prossima (ripeto) la prendo elettrica, e aspetteró a casa che arrivi il furgone (magari elettrico) a portarmi la spesa a casa. Sono cattivo? Sono cinico? Probabilmente, ma così va il mondo, e così faremo tutti.
Ritratto di Francesco Pinzi
7 dicembre 2021 - 09:44
Sull'alimentare la vedo dura, i prodotti vanno anche visti, non sono mai uguali, quelli freschi non ne parliamo. Però sì, andiamo verso quella direzione. Non sono molto felice, ma è abbastanza evidente.
Ritratto di Verde Passero
7 dicembre 2021 - 10:36
E' una stufa a livello di rendimento perché fa da se la gran parte del processo. Anche chi cucina da se per la famiglia pasta e sugo fa molto più di chi la prende già pronta da asporto facendosela portare dal rider. Ma non è che complessivamente il processo è automaticamente più efficiente solo perché così appare al consumatore. Un buon indicatore, secondo me, in tutti i casi di confronto dell'efficienza di 2 alternative messe a confronto, è il costo finale, perchè non può non tenere conto dei vari fattori e lo fa senza perdere l'importante aspetto di legarlo a un determinato luogo e momento. Per esempio in una baita di montagna la stufa a legna ha sicuramente infinito più senso di un impianto di riscaldamento a metano
Ritratto di Check_mate
7 dicembre 2021 - 13:38
Ma il costo finale quando? Quando le due tecnologie avranno gli stessi anni di ricerca o sviluppo, o oggi dove contrapponiamo una tecnologia largamente sviluppata in ambito industriale da più di 100 anni, con una nata insieme ma diventata (potenzialmente) industrializzabile su larga scala appena oggi? Le basi di partenza sono comunque evidenti, la differenza di costo la fa - anche e soprattutto - la diversità delle epoche di industrializzazione e gli anni in cui questa ha potuto effettivamente evolversi su larga scala.
Ritratto di Mbutu
7 dicembre 2021 - 22:20
Italo, sono d'accordo su diverse cose ma non sull'amen per i lavoratori. Va punito il lavoratore che non si aggiorna, non quello vittima di un sistema che non si evolve. Si parla di scenari a 20 e più anni. Quindi c'è la possibilità di agire. Passo 1: si convocano la CLEPA e compagnia e lì si inchioda davanti al fatto che hanno delocalizzato finché gli ha fatto comodo e si ricordano dei lavoratori solo ora che si vedono superati. Poi li si congeda con un "grazie, non servite". Passo 2: si mette mano all'istruzione creando dei percorsi specifici per creare i professionisti di domani. Passo 3: si finanziano corsi di aggiornamento per i professionisti di oggi. Passo 4: si incentivano quelle aziende intenzionate a mantenersi al passo coi tempi. A quel punto rifacciamo i conti e vediamo effettivamente quali sono i reali effetti sulla bilancia dell'occupazione. Certo c'è anche l'opzione non facciamo nulla, lasciamo che siano altri a sfruttare il cambiamento e frigniamo mentre chi può emigra in cerca di fortuna altrove.
Ritratto di Oxygenerator
8 dicembre 2021 - 11:32
Che sarà la scelta delle varie associazioni piangina riferibili all’automobile.
Ritratto di Check_mate
7 dicembre 2021 - 13:23
Queste indagini prese così si scoprono fuorvianti. Perché si che andiamo incontro ad una tecnologia al tramonto, ma questa verrà rimpiazzata da un'altra, soprattutto non in 2 mesi ma in 15-20 anni. Le aziende, quindi, hanno tutto il tempo davanti a loro per adeguare l'offerta alla domanda che cambia. Non è la prima transizione industriale cui si va incontro, né tantomeno sarà l'ultima.
Ritratto di gil24
7 dicembre 2021 - 15:14
Stiamo accogliendo i produttori Cinesi a braccia aperte. Solo un altro passo verso il declino del continente
Ritratto di Velocissimo
7 dicembre 2021 - 20:22
Hai detto una cosa giusta, perché l’elettrico ridurrà il gap dei costruttori europei con i cinesi che avranno così un motivo in più per avanzare.
Ritratto di Dario 61
8 dicembre 2021 - 09:34
Stime sensate. Questa corsa all’elettricità è ormai partita e farà vittime in quantità industriale senza ottenere gli obiettivi per cui è partita. L’inquinamento sta aumentando, aumenterà ancora, a conferma che l’elettrificazione delle auto non porta a nessun miglioramento, sposta solo gli effetti .
Ritratto di Oxygenerator
8 dicembre 2021 - 11:39
Tutti i cambiamenti industriali e non, comportano capacità adattiva e volontà di cambiamento. Qui, in italia, la volontà di adattamento è zero, strano che non abbiamo ancora i calessi in giro per le strade. Per la capacità adattiva, dipende dalle persone. E li ci sarà, chi ci riuscirà e chi no. Come sempre da che esiste il mondo. Poi, sta montagna di associazioni legate al mondo auto…….
Ritratto di querelle61
8 dicembre 2021 - 12:13
Ma infatti ben venga un approccio diversificato e soprattutto graduale alla sostenibilità ambientale del settore automotive: una transizione tumultuosa e caotica non è nell'interesse di nessuno. Una graduale transizione,basata su elettriche,ibride,biocarburanti,idrogeno etc. permetterà sia di migliorare la qualità dell'ambiente sia di salvaguardare posti di lavoro, riqualificando la manodopera
Ritratto di giulio 2021
8 dicembre 2021 - 12:39
Ma ci rendiamo conto di dove vanno tutti questi posti di lavoro o no...
Ritratto di Autolive
8 dicembre 2021 - 15:31
Una tecnologia imposta di fretta politicamente non porta da nessuna parte, come sempre per tutte le cose si deve scendere a un compromesso, e pila su gomma abbinato a motori termici è la soluzione migliore, sono solo proclami per intimorire il restar senz' auto per convincere a comprare elettrico, è nella realtà che si tireranno le somme, non noi titoloni, non fatevi inchiappettare psicologicamente oltre che nel portafoglio!
Ritratto di RubenC
8 dicembre 2021 - 22:05
2
Ma noi la fretta ce l'abbiamo veramente, siamo in ritardo di qualche decennio nella riduzione delle emissioni del trasporto... Se volevamo fare con calma dovevamo pensarci prima.
Ritratto di LanciaRules
9 dicembre 2021 - 11:22
Mettevi a produrre ricambi delle auto termiche, perché tanto col great reset in pochi si potranno permettere un'auto nuova.
Ritratto di ranzo99
9 dicembre 2021 - 22:51
La delocalizzazione ,il digitale,l'automazione ,la globalizzazione senza regole e ora la Cina che detta legge su produzioni tecnologiche e si accaparra terre rare e terre coltivabili in Africa. Io la vedo brutta per l'europa e peggio per l'italia, dove prenderemo l'energia ?come recupereremo i posti di lavoro persi causa l'elettrico? Questa nuova rivoluzione industriale mieterá molte vittime.