I consumi reali di 30 auto

La Suzuki Swace è una comoda wagon full hybrid gemella della Toyota Corolla Touring Sports, ma con paraurti diversi e un prezzo inferiore di alcune migliaia di euro (ma senza navigatore). Il 1.8 da 98 CV e il motore elettrico da 95 garantiscono una grande fluidità. E in città, dove si va spesso a corrente, i consumi sono pari a quelli delle migliori utilitarie ibride.

CONSUMI RILEVATI

La Renault Clio è un'utilitaria comoda e ben fatta e usa una tecnologia ibrida full sviluppata dalla casa: il 1.6 da 94 CV lavora in sinergia con il motore a corrente da 49 CV. Unito ai due c’è un cambio robotizzato a singola frizione: dolce nella guida tranquilla ma con “indecisioni” in quella brillante. In compenso, la sete (specie in città) è bassa, nonostante le gomme larghe 205 mm.

CONSUMI RILEVATI

La Volkswagen Golf Variant è wagon pratica e ben fatta ed è la riprova che il gasolio è ancora una scelta sensata per chi viaggia poco in città e molto fuori (specie in autostrada, dove consuma meno di qualunque ibrida provata). Il merito va anche al rapido ed efficiente cambio robotizzato a doppia frizione (€ 2.000), presente nell’auto del test. Il quattro cilindri, a dispetto dei pochi cavalli, spinge bene.

CONSUMI RILEVATI

La Hyundai Kona è una moderna e ben dotata crossover ibrida full che beve poco in generale, ma a convincere di più sono i consumi in autostrada. Le prestazioni offerte dal 1.6 da 105 CV e dal motore elettrico da 44 CV non sono vivaci, ma la guida è gradevole anche per via del cambio: un fluido e rapido robotizzato a doppia frizione che non causa l’“effetto scooter” tipico di molte full hybrid.

CONSUMI RILEVATI

In via di pensionamento, è l’ultima Dacia Duster a gasolio: l’erede, solo a benzina, Gpl o ibrida, arriva ad aprile 2024. A dispetto dell’assenza di elettrificazione, delle gomme “quattro stagioni” e della trasmissione integrale, ha poca sete (bene soprattutto in città). Il merito va all’efficienza del 1.5 di origine Renault; e la 4x2 (che fa risparmiare € 2.000) promette di bere ancor meno.

CONSUMI RILEVATI

La Toyota Corolla Cross è una comoda e pratica crossover media full hybrid assai efficiente: abbina un motore elettrico da 113 CV a un 4 cilindri da 152 CV funzionante con ciclo Atkinson (rispetto al più diffuso ciclo Otto ha una compressione più breve, per ridurre le perdite energetiche di pompaggio e quindi i consumi). Entrambi sono collegati alle ruote anteriori; a € 1.500 in più c’è la 4x4.

CONSUMI RILEVATI

La BMW X1 spicca per le doti di guida ed è una suv media spaziosa, tecnologica e ben rifinita. E la mild hybrid a gasolio fa spendere poco per i rifornimenti. L’unità elettrica (a 48 volt) ha 19 CV e supporta il “duemila” all’avviamento e allo spunto. La trazione è 4x4, ma, in nome dell’efficienza, le ruote dietro spingono (collegate da una frizione multidisco) solo se c’è poca aderenza.

CONSUMI RILEVATI

In questa versione full hybrid, la spaziosa wagon Dacia Jogger fa spendere 4.900 euro in più rispetto alle versioni a benzina, ma ha comunque un prezzo allettante, senza rinunciare ai 7 posti. E soprattutto consuma pochissimo: sfrutta la meccanica della Renault Clio (la Dacia fa parte del gruppo francese) descritta a pagina 16, giusto con un paio di cavalli in meno.

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La Mazda CX-60 è una grande e spaziosa suv disponibile a trazione posteriore o 4x4 (costa € 3.650 in più e ha 249 CV), che adotta un sei cilindri da ben 3,3 litri, ma davvero efficiente. Supportato dal motore elettrico a 48 volt da 17 CV, beve pochissimo in città, mentre a 130 km/h (quando in ottava marcia il turbodiesel lavora a meno di 2000 giri) l’imponente frontale presenta il conto. Ma neanche troppo.

CONSUMI RILEVATI

A dispetto della mole, la Mercedes GLC si accontenta di poco gasolio. Il merito è principalmente del quattro cilindri con due turbo a geometria variabile, che è anche vigoroso e fluido nella spinta. Gli dà una mano l’unità elettrica da 23 CV (a 48 volt) integrata nel cambio automatico con ben 9 rapporti: a 130 km/h fa lavorare il 2.0 a soli 1650 giri.

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La Renault Espace è una crossover a 7 posti grande ma agile (anche grazie al retrotreno sterzante, € 1.500), e ha un sistema full hybrid originale ed efficace: un 1.2 a tre cilindri (che genera qualche vibrazione all’avviamento) a basse velocità aziona il generatore di corrente per ricaricare la batteria da 2 kWh che alimenta il motore elettrico da 68 CV. Al crescere dell’andatura, le due unità lavorano insieme.

CONSUMI RILEVATI

Spaziosa e agile fra le curve, la Ford Focus Wagon non è troppo assetata, ma neppure eccelle, per essere una turbodiesel. Soprattutto le percorrenze cittadine sono penalizzate dal cambio automatico (in accelerazione il convertitore di coppia non è efficiente). Per contro, lo stesso, con le sue otto marce, tiene basso il regime del 1.5 in velocità: 2100 giri a 130 km/h costanti.

CONSUMI RILEVATI

La Renault Austral è una ospitale crossover media full hybrid che nasce sulla stessa base della Espace, ma è più corta (c’è solo a 5 posti) e più leggera di una settantina di chilogrammi. Questo ne riduce i consumi in città, mentre al crescere della velocità le forme meno allungate ne penalizzano (di poco) l’aerodinamica. La “sete” di benzina, comunque, non è mai eccessiva.

CONSUMI RILEVATI

È la versione più vivace della citycar coreana Hyundai i10: il suo tre cilindri turbo ha un buon allungo, pur “bevendo” poco, soprattutto in città (nonostante non sia ibrida) e alle medie andature. Il cambio manuale (dagli innesti precisi) ha solo cinque marce, ma l’ultima è lunga per non sfavorire le percorrenze autostradali. Niente male, comunque, la ripresa.

CONSUMI RILEVATI

Passando dalla turbodiesel, di cui parliamo qualche slide prima, alla mild hybrid a benzina, la Ford Focus Wagon guadagna in sprint, senza “bere” troppo. Bassi anche i consumi in città, grazie al motore elettrico da 16 CV che supporta il tre cilindri da 125. Una mano la dà anche il cambio a doppia frizione, disponibile (per € 2.000) all’epoca del test e ora riservato alla versione da 155 CV.

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Singolare il sistema full hybrid della vivace crossover Nissan Qashqai: il 1.5 da 158 CV (con cilindrata e rapporto di compressione variabili in base alla potenza richiesta) non è mai collegato alle ruote, ma aziona un generatore per caricare la batteria da 1,85 kWh che alimenta il motore elettrico da 190 CV: è quest’ultimo a dare la trazione (anteriore nell’auto del test).

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La Suzuki S-Cross è una delle pochissime (le altre sono la Suzuki Vitara e la Toyota Yaris Cross) crossover compatte full hybrid disponibile anche a trazione integrale, oltre che a trazione anteriore (€ 3.000 in meno). Il 1.5 da 102 CV sfrutta il più efficiente ciclo Atkinson e ha consumi non esagerati, ben supportato dall’unità elettrica da 33 CV. Sufficiente il brio, discreti i tempi in ripresa.

CONSUMI RILEVATI

Agile e confortevole, la Jeep Avenger è una sfiziosa crossover compatta che consuma anche poco nonostante non sia ibrida (la “mild” con trasmissione robotizzata a doppia frizione è ordinabile a € 1.700 in più). Il tre cilindri ha un discreto brio e nel traffico è aiutato dai primi rapporti corti del cambio manuale (dagli innesti precisi). La sesta, invece, è “di riposo”.

CONSUMI RILEVATI

Agile, vispa e dalle forme sportive, la Honda ZR-V è una crossover full hybrid che si accontenta di poca benzina, tranne che in autostrada: qui, a ritmo costante e da 80 km/h a 160, lavora solo il 2.0 da 143 CV, collegato alle ruote anteriori da una frizione (non c’è un cambio). Altrimenti, è il motore elettrico da 184 CV a spingere, e il 4 cilindri aziona il generatore che carica la batteria da 1,05 kWh.

CONSUMI RILEVATI

La questa versione della BMW Serie 3 offre prestazioni esaltanti (anche in curva), ma sa anche muoversi in fluidità accontentandosi di poco gasolio. All’efficiente sei cilindri biturbo diesel da 340 CV (supportato allo spunto da un piccolo motore elettrico da 11 CV a 48 volt) è abbinato un rapido cambio automatico a 8 marce che lo tiene sempre al giusto regime.

CONSUMI RILEVATI

Salvo che alle andature medie, dove se la cava bene, l'Alfa Romeo Stelvio, che è una suv dall’impronta sportiva, non brilla per i consumi. Il quattro cilindri turbodiesel è assetato in città (oltre ad essere piuttosto rumoroso nello spunto), mentre alle andature autostradali la resa è penalizzata dalla resistenza aerodinamica generata dalla grande superficie frontale.

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La Peugeot 2008 è una crossover compatta che abbina a uno stile personale (anche a bordo) un buon brio. Tuttavia, soprattutto in città, il 1.2 a tre cilindri non è economo, penalizzato pure dal cambio automatico con convertitore di coppia (in accelerazione dissipa energia, a differenza delle trasmissioni a doppia frizione, che non crea uno “slittamento” fra il motore e le ruote).

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Stile sportivo e precisione sul misto nell'utilitaria Seat Ibiza si abbinano alla buona vivacità del 1.0 turbo da 110 CV. Che, però, non è dei più sobri, soprattutto in città, dove pesa l’assenza di un sistema mild hybrid più che la presenza del cambio robotizzato a doppia frizione a 7 marce (€ 1.750). Che a 130 km/h fa lavorare il tre cilindri a 2900 giri, con una bassa rumorosità.

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Non bassi i consumi della Mazda CX-5, una suv, accogliente e ben equipaggiata: la “sete” del 2.2 a gasolio è in parte aggravata dal cambio automatico a sei marce (altre rivali ne hanno di più, o sfruttano più efficienti trasmissioni a doppia frizione) e dalla trazione 4x4. Anche in condizioni ideali di aderenza, infatti, la frizione multidisco invia al retrotreno una (minima) parte della spinta.

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La Nissan X-Trail è la “sorella” della Qashqai, ma è più grande e più versatile, grazie alla trazione 4x4 e ai due sedili (€ 900) a scomparsa nel baule. Il 1.5 a benzina da 158 CV aziona un generatore che carica la batteria da 1,73 kWh; a muovere le ruote sono due motori elettrici, uno davanti da 204 CV e uno dietro da 157. In città se la cava bene, ma a 130 km/h beve parecchio.

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In assoluto, la BMW 128Ti, una cinque porte dal look vistoso e dall'indole sportiva, non consuma poco, soprattutto se ci si lascia tentare dalla vivacità del suo 2.0, che trasferisce la spinta alle ruote anteriori. L’assenza di motori elettrici che lo supportano e la presenza del cambio automatico, non favoriscono l’efficienza. Ma considerato che parliamo di una sportiva, non ci si può lamentare.

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Entusiasmante nella guida la Alpine A110 è una coupé a trazione posteriore che non ha tantissimi cavalli ma, grazie alla costruzione in alluminio, è leggera. Ne beneficiano, oltre alla reattività sul misto, anche i consumi. Il 1.8 (abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 marce) non fa comunque miracoli, ma, considerate le prestazioni che offre, non si può definire assetato.

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Considerato che parliamo di un’ibrida (mild), la spaziosa e ben dotata suv che risponde al nome di Subaru Forester non consuma poco neppure in città, quando è maggiore il contributo del motore elettrico da 16,7 CV. In autostrada, poi, il 2.0 boxer da 150 CV è assetato, anche perché la trazione 4x4 è sempre in presa: in rettilineo, sull’asciutto, la frizione multidisco invia il 60% di coppia davanti e il 40% dietro.

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