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Ridurre le emissioni delle auto: più facile a dirsi che a farsi...

Pubblicato 29 gennaio 2024

La maggior parte delle automobili che circolano sulle strade dell’UE emette ancora la stessa quantità di CO2 di 12 anni fa.

Ridurre le emissioni delle auto: più facile a dirsi che a farsi...

IRRIDUCIBILE CO2 - Nonostante traguardi ambiziosi e regolamenti e requisiti stringenti, la maggior parte delle automobili che circolano sulle strade dell’UE emette ancora la stessa quantità di CO2 di 12 anni fa. Constatazione desolante che viene da una fonte autorevole: la Corte dei Conti europea. Risale al 2010 l’aver fissato un obiettivo per le emissioni di CO2 a livello di flotta con il pagamento di una multa se non raggiunge gli obiettivi specifici per le emissioni. Ancor più ambizioso è il traguardo al 2035, che impone emissioni locali pari a zero per le automobili nuove, anche se concede l’uso di motori a scoppio alimentati con gli e-fuel, considerati a bilancio di carbonio pari a zero (qui la notizia). 

SFRUTTANDO LE ZONE GRIGIE - Dal 2010 i poi i costruttori automobilistici, secondo la Corte, hanno sfruttato le “aree grigie” delle prove di omologazione per ottenere emissioni conformi alle norme, con un divario rispetto alle emissioni reali che si è rivelato essere molto grande. La plastica rappresentazione di questa discrepanza è stato lo scandalo del “Dieselgate”, dovuto al dispositivo che, riconoscendo le condizioni del ciclo di omologazione, metteva in atto una gestione del motore che consentiva restare nei limiti di emissioni omologati, salvo poi ‘liberare’ il motore (e le emissioni) nell’uso stradale. La scoperta dell'irregolarità, ha spinto alla definizione delle nuove norme WLTP, che hanno ridotto (ma non azzerato) il divario tra le emissioni di laboratorio e quelle reali.

NON SI SALVANO NEANCHE LE IBRIDE - La Corte, dati alla mano, osserva che le emissioni reali prodotte dalle auto tradizionali (sono circa il 75% delle immatricolazioni complessive su scala europea) non sono in pratica diminuite. Negli ultimi 10 anni le emissioni delle auto a gasolio sono rimaste costanti (l’anidride carbonica è legata al consumo e i diesel moderni sono già molto efficienti) mentre quelle delle auto a benzina sono diminuite di un non esaltante 4,6 %. Questo miglioramento è stato assorbito dagli aumenti sia della massa media dei veicoli (+10 %) sia della potenza dei motori, cresciuta del 25 %. La stessa cosa si può dire per le ibride, le cui emissioni reali di CO₂ tendono a essere molto superiori a quelle omologate. Gli enti regolatori, consci di questo, hanno ridefinito le percentuali relative dell’uso del motore elettrico e di quello a scoppio durante i cicli di omologazione ma solo a partire dal 2025. Fino ad allora, le auto ibride ricaricabili (la cui reale pulizia è in discussione, qui la notizia) continueranno a essere considerate veicoli a basse emissioni, cosa che dà vantaggi ai costruttori.

ELETTRICHE EFFICACI MA MANCANO LE CONDIZIONI - Secondo la Corte solo i veicoli elettrici (erano uno ogni 100 immatricolazioni nel 2018 ma nel 2022 sono arrivate ad essere quasi uno su sette), con le loro emissioni locali di CO₂ pari a zero hanno permesso di ottenere una certa diminuzione delle emissioni effettive riscontrata negli ultimi anni. La strada da percorrere appare comunque in salita perché l’UE sperimenta difficoltà nell’aumentare la diffusione dei veicoli elettrici. L’accesso alle materie prime per costruire un numero sufficiente di batterie è uno di questi, come evidenziato da un’altra relazione della Corte dei Conti. Preoccupazione anche per l’inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica: il 70 % di tutte le stazioni di ricarica europei è concentrato in Olanda, Francia e Germania e per i costi di acquisto delle auto elettriche, che hanno indotto gli automobilisti a tenere i loro vecchi veicoli. La questione è importante: l’Unione Europea è riuscita a ridurre le emissioni di gas serra in molti settori, ma quelle dei trasporti hanno continuato ad aumentare. Nel 2021 esse costituivano il 23 % del totale delle emissioni di CO₂ e più della metà di esse era prodotta dalle automobili.



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Ritratto di forfEit
29 gennaio 2024 - 15:40
Appunto non verrà comunque comprata, per cui il pil continuerà a reggersi sulla Panda*...
Ritratto di forfEit
29 gennaio 2024 - 15:41
*Panda attuale, che la prossima chissà dove poi la faranno laddove elettrica => ulteriore addio pil italico
Ritratto di Lorenzoagasolio
29 gennaio 2024 - 14:53
ma se invece di ridurre le emissioni delle auto si riducesse la quantità di auto?
Ritratto di forfEit
29 gennaio 2024 - 15:00
Next time/step...
Ritratto di Andre_a
29 gennaio 2024 - 15:26
Sarebbe ottimo, però devi avere soluzioni alternative: sia per le persone che vorrebbero andare da A a B, sia per le aziende che puntano ad un mercato in crescita per poter sopravvivere.
Ritratto di deutsch
29 gennaio 2024 - 15:36
4
stamattina fatti 40km in bici per andare e tornare da Milano ma la maggior parte li avrebbe fatti in auto, alcuni coi mezzi pubblici. purtroppo l'auto viene usata per tutti gli spostamenti, anche per quelli che si potrebbero fare in altra maniera
Ritratto di Andre_a
29 gennaio 2024 - 15:55
Anch'io preferisco la bici ogni volta che posso, ma realisticamente parlando non saprei come estenderne l'utilizzo: già oggi è estremamente conveniente da un punto di vista economico, più ciclabili potrebbero portare a più ciclisti, ma la stragrande maggioranza la metti in bici solo costringendola. Aggiungi il fatto che fuori da Milano e poche altre realtà ci perdiamo pure quelli coi mezzi pubblici. Senza contare che grazie alla bici la macchina la usiamo di meno, però ce l'abbiamo entrambi.
Ritratto di deutsch
30 gennaio 2024 - 09:26
4
conosco alcuni che usano la bici tanto al punto di aver rinunciato ad un'auto in famiglia..... io non ci penso proprio, tengo anche la seconda pur se la uso poco ma almeno ho tolto circa 5000km all'anno spostandoli sulla bici. purtroppo è quasi impossibile convincere la massa a ridurre l'uso dell'auto a favore di altri mezzi meno impattanti, siano essi bici mezzi pubblici o altro
Ritratto di Andre_a
30 gennaio 2024 - 19:09
Bene, una nota positiva! Io non ne conoscevo, anzi conosco davvero poca gente che usa la bicicletta per commuting. Stessa cosa anche per noi: due auto, di cui una elettrica, una la potrei anche togliere, ma tra il "mi piace" e il "non si sa mai", mi sa che resterà lì a lungo
Ritratto di QuantumDroplet
29 gennaio 2024 - 17:34
> miglioramento è stato assorbito dagli aumenti sia della massa media dei veicoli (+10 %) sia della potenza dei motori, cresciuta del 25 % Tl;dr: SUV.
Ritratto di istintivo
29 gennaio 2024 - 21:35
Se questo non è un'ammissione di fallimento mi chiedo cos'altro potrebbe essere...RiP Panda, Fiesta e & CO. Benvenuti nel futuro...
Ritratto di Fortesque
30 gennaio 2024 - 10:00
Invece, caldaie, industrie, navi e aerei hanno di sicuro abbassato il loro impatto nello stesso lasso di tempo… Questa guerra all’automobile sostenuta anche dalle riviste di settore appare sempre più paradossale. Compratevi un bel V6/V8 di 10 anni fa turbo o aspirato, liberatelo da ogni tipo dí canalizzazione , una bella riprogrammata dell’elettronica magari con una nuova centralina dedicata e vivete felici.
Ritratto di Mbutu
30 gennaio 2024 - 22:17
In effetti si, tutti i settori da te nominati hanno diminuito le emissioni.
Ritratto di Claudio Tolli
31 gennaio 2024 - 02:39
Quindi a conti fatti, veri ed effettivi, la mia auto a metano di 14 anni è molto più green delle ibride di oggi. Gran bel progresso, complimenti. E dovrei cambiarla con una che tra pochi anni verrà considerata "illegale" dal punto di vista climatico? Continuo per altri 10 anni, e continuerò ad inquinare di meno, e a diminuire la sua impronta ecologica, ammortizzando negli anni la c02 necessaria per produrla. E' il modo di progettare le automobili che è totalmente antiecologico, perchè se per seguire le mode imposte dalle leggi europee devo cambiare auto ogni 5 anni, l'inquinamento complessivo aumenterà sempre più. Le auto dovrebbero essere progettare per poter cambiare il sistema motore e riciclo dei gas, senza dover buttare tutta l'auto che potrebbe durare anche 20-30 anni. Nel caso delle elettriche poi, è assolutamente necessario che il pacco batterie sia intercambiabile tra un modello e l'altro, e che sia aggiornabile nello stesso modello di auto con pacchi batterie nuovi con nuove tecnologie. Altrimenti finchè continueremo sulla rotta del considerare le auto come un usa e getta continueremo ad inquinare sempre più. Perchè produrre la struttura di una auto nuova inquina tantissimo, e anche riciclare è un processo molto dispendioso in termini energetici. Chi nega questa evidenza è o in malafede oppure ha una visione particolarmente distorta del modello ecosostenibile, viziato quest'ultimo da slogan di marketing aggressivo-demenziale che nulla hanno a che vedere con la vera sostenibilità.
Ritratto di BobTheBear
1 febbraio 2024 - 10:06
Buon dì Claudio Tolli, io da possessore di BEV so benissimo che la mia auto non è ad impatto zero, ti dirò di più la parte più inquinante e costosa di una BEV è proprio il pacco batteria (pesa per il 30%), che per fortuna è riciclabile già oggi in percentuali anche superiori al 95%. Il tuo ragionamento sul mantenere le auto il più allungo possibile e di non seguire le mode lo appoggio pienamente, tant'è che la mia prima ICE ha 21 anni ed io la posseggo da 20 (ora fa pochissimi km). Sul progettare le cose affinché possano essere aggiornate, non sarebbe male e di tentativi nel modo degli smartphone ce ne sono stati. Peccato che sono tutti miseramente naufragati visto che erano difficili da reperire e chi lo acquistava era un appassionato. In ogni caso credo che ( per come sembrano essere progettate le BEV attuali e i km/anni che promettono di fare) le batterie dureranno per tutto il ciclo di vita dell'intera auto. In ogni caso se tu sei dell'opinione che gradisci più una BEV con batteria intercambiabile, ad oggi c'è un solo produttore che commercializza prodotti di questo tipo ed è la NIO, che li distribuisce in pochi mercati europei. Il problema di questa forma di acquisto è che si è costretti a pagare un canone mensile d'affitto della batteria avendo in contropartita un costo minore per l'acquisto dell'auto. Ora da proprietario d'auto una forma di questo genere mi pone dei dubbi. Il primo è quanto peserà il canone sul mio budget mensile? (specie se avessi altre spese fisse come mutui) Se dovessi essere costretto a cambiare batteria con una carica in una loro stazione di swap, la batteria che riceverei sarebbe in condizioni equivalenti a quella che avevo? Mi spiego, noi come italiani se abbiamo un mezzo in affitto/leasing ce ne freghiamo poco a tenerlo curato, l'importante è che il visibile risulti lindo, pertanto come sarebbero trattate le batterie? Perché sono le batterie il cuore di una BEV. In ogni caso per i più, volevo portare all'attenzione dei più il titolo di quest'articolo: "L’industria fossile sapeva del riscaldamento globale almeno dal 1954", se fosse vero la domanda che faccio è: lo trattiamo come il dieselgate? oppure facciamo spallucce? PS: premesso che sarebbe da verificare, ho provato a farlo girare tra i commenti di un'articolo di 4R e per ben 2 volte sono stato cestinato senza nemmeno che mi fossero portate argomentazioni che lo confutassero. Perché se siamo qui a scrivere le nostre opinioni è per confrontarci ed eventualmente correggere il tiro.