UN TURNO PER TUTTO MARZO - Doveva durare 3 settimane, dal 12 febbraio al 3 marzo 2024, il periodo di cassa integrazione per 2.260 operai dello stabilimento Stellantis di Mirafiori. Tuttavia il gruppo guidato da Carlos Tavers ha annunciato ai sindacati un nuovo prolungamento di altre 4 settimane: gli operai lavoreranno su un solo turno fino al 30 marzo, più che raddoppiando in pratica la cassa integrazione rispetto a quanto prospettato solo poche settimane fa. Un totale di quasi due mesi in cui la produzione di auto, tra le quali la Fiat Nuova 500 elettrica, all’interno dell’impianto sarà decisamente inferiore.
NUMERI IN CALO - Continuano ad addensarsi le nubi sull’impianto piemontese, che dal milione di auto prodotte ogni anno negli anni ‘60 e ‘70 è calato fino al record negativo di 22.000 auto nel 2019. L’avvio della produzione della 500 elettrica, che aveva portato a 88.000 auto prodotte nel 2022, aveva fatto ben sperare, ma nel 2023 è arrivato un nuovo calo del 9,3%, che ha portato la produzione a 85.940 unità. Negli ultimi anni, ai dipendenti pensionati non sono seguite nuove assunzioni e lo scorso anno Stellantis ha proposto consistenti incentivi economici per spingere alle “uscite volontarie”.
SEGNALI DA FAR TREMARE I POLSI - Il nuovo periodo di cassa integrazione rappresenta quindi un segnale del periodo di sofferenza per Mirafiori. Michele De Palma, segretario generale della Fiom, ha invitato il governo a convocare i vertici di Stellantis con le organizzazioni sindacali per trovare un accordo su nuovi modelli e garantire un futuro agli stabilimenti italiani. “Ci sono tanti segnali che ci fanno tremare i polsi”, aggiunge il segretario generale della Fiom di Torino, Edi Lazzi. “Il caso Mirafiori deve essere di rilevanza nazionale, lo stabilimento deve essere messo nelle condizioni di avere prospettive”, aggiunge l’omologo della Fim torinese, Rocco Cutrì, “Serve un nuovo modello subito”, conclude Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino.