SI FA SENTIRE LA CRISI EUROPEA - Nel primo trimestre del 2013 ha prodotto più auto, ha venduto più auto, ha consegnato più auto, ma il fatturato è stato inferiore e il profitto ha subito un vero e proprio tracollo. Non sono dati relativi a una delle tante case di cui ormai da tre quattro anni si riportano le peripezie economiche, ma del gruppo Volkswagen, cioè il gruppo che finora è apparso quello in miglior salute. Segno che la situazione del mercato europeo, l’unico in calo rispetto al 2012, ha cominciato a corrodere anche la salute di ferro della potenza di Wolfsburg. Ciò anche se secondo i vertici del gruppo, i risultati sono in linea con quanto previsto.
UTILI IN PICCHIATA - Da gennaio a marzo la Volkswagen ha prodotto 2,388 milioni di veicoli (3,0% in più del primo trimestre 2012); ne ha venduti 2,375 (+5,1%) e ne ha consegnati 2,209 milioni (+4,8%). Da tutto ciò ha realizzato 46,565 miliardi di euro, contro i 47,326 dell’anno scorso, con una contrazione del 1,6%. Ben più pesante è il ridimensionamento degli utili: quello operativo è stato di 2,344 miliardi, pari mal 26,0%; l’utile ante imposte 2,688 miliardi (36,7% in meno) e quello post-tassazione 1,946 miliardi (38,2% in meno).
LIQUIDITÀ COMUNQUE SUFFICIENTE - A fronte di questo andamento il gruppo Volkswagen può comunque dire che il flusso di liquidità è stato positivo. Le attività operative hanno fatto registrare un cash flow di 3,528 miliardi, pari al 19,9% in più nei confronti dell’anno passato. Un flusso di liquidità ancora superiore hanno prodotto gli investimenti inerenti le attività produttive: 3,942 miliardi, che significano una crescita del 56% rispetto al 2012. Sempre secondo la casa, ciò consente comunque al gruppo di disporre la necessaria capacità finanziaria per le iniziative operative e di investimento nel mondo. La liquidità al 31 marzo era di 10,649 miliardi (mentre alla stessa data del 2012 era di 15,762 miliardi).