MOBILITÀ ACCESSIBILE - La Dacia è giunta a una svolta: negli scorsi mesi, ha cambiato il logo (qui la news) e le linee dei modelli. Rinnovando anche le concessionarie, che hanno beneficiato di un restyling, basato sull’utilizzo di materiali ecocompatibili (qui la news). È un nuovo capitolo per la storia del marchio romeno, quello messo in evidenza con un evento speciale a Parigi il 14 settembre. S’inserisce nella Renaulution, la rivoluzione del gruppo Renault (cui la casa romena fa capo), lanciata nel 2021: il piano strategico che ha assegnato obiettivi a ogni brand. Quello della Dacia? Divenire leader della cosiddetta mobilità accessibile: costi contenuti, senza abbassare la qualità. Grazie a vetture essenziali, pratiche e comode, come ci ha spiegato l’amministratore delegato del costruttore, Denis Le Vot. Così da migliorare i numeri che la vedono protagonista in Europa, con 7,5 milioni di veicoli venduti in 18 anni (terzo marchio per immatricolazioni ai privati).
LA CONCEPT MANIFESTO COME LABORATORIO - Nell’occasione, la Dacia ha anche presentato una concept car per outdoor, la Dacia Manifesto (nelle foto qui sopra). Definita come un laboratorio di idee, alcune delle quali potranno essere riprese sui modelli di serie. Un’auto che, priva di vetri, incarna i valori della marca, all’insegna della semplicità: a trazione integrale e con ruote enormi senz’aria, ha la carrozzeria fatta soprattutto con plastica riciclata, e l’abitacolo allestito in gran parte con materiali naturali come il sughero.