5.000 EURO A TESTA - Alla fine, in Cassazione l’hanno spuntata nove cittadini: se l'inquinamento acustico dovuto al rumore che proviene dall’autostrada diventa intollerabile, il gestore dovrà risarcirne i danni, anche esistenziali. Con un indennizzo di 5.000 euro a testa. Così recita la sentenza 18195 del 26 giugno 2014, depositata il 25 agosto. Che chiarisce: il rimborso scatta anche se la concessionaria ha preso gli opportuni provvedimenti anti-rumore, installando le protezioni.
SCONFITTA FINALE - Autostrade per l’Italia aveva fatto ricorso, in Cassazione, contro una sentenza di secondo grado del 2008 che condannava la società. Sentenza confermata, però, dai massimi giudici, secondo i quali sono stati violati gli articoli 2 e 32 della Costituzione, che indica come fondamentale per l'individuo il diritto alla salute. A disciplinare le immissioni, anche rumorose, nei rapporti tra privati provvede, in particolare, l'articolo 844 del Codice civile: alla base della sentenza c’è il fatto che il rumore è stato considerato non tollerabile dall’orecchio umano.