DOPO LA SUV SI CAMBIA - Le case automobilistiche, al pari di tutte le grandi aziende, programmano il futuro con largo anticipo e lavorano su idee o tecnologie anche anni prima che queste arrivino sul mercato. Non stupisce quindi che la Seat abbia già in mente cosa farà dopo il 2018, a maggior ragione se le novità attese in quel periodo condizioneranno le strategie dell’azienda in vista del nuovo decennio. Le prime anticipazioni sui piani della casa spagnola arrivano dal suo numero uno, Luca De Meo (nella foto), che ne ha parlato a margine dell’evento di lancio della Seat Arona svoltosi ieri a Barcellona. De Meo ha confermato che la Seat lancerà a fine 2018 una suv di grosse dimensioni (qui per saperne di più), che sarà un modello a raccordo fra le Seat oggi in vendita e quelle attese dal 2019 in avanti, più curate a livello di qualità interna e meno inquinanti. De Meo ha confermato che la prossima generazione della Seat Leon sarà il primo modello del nuovo ciclo di prodotti che porterà al 2025: per lei il presidente ha parlato di “cambiamento concettuale”.
DUBBI SULLE ELETTRICHE - INei prossimi anni le auto della casa spagnola cambieranno marcia abbracciando le nuove tecnologie offrendo motori ibridi o elettrici, a cui il gruppo Volkswagen (di cui la Seat fa parte) sta lavorando con grandi sforzi e investimenti. Lo dimostra ad esempio l’attenzione verso la meccanica di base riservata alle future auto elettriche, la piattaforma MEB, che sarà utilizzata anche dalla Seat per dei modelli specifici. Sui quali, però, c’è più di un dubbio perché le case sanno che si troveranno davanti a un bivio, almeno inizialmente: o aumentare i prezzi con conseguenze sulle vendite oppure assorbire una parte o tutto il maggiore costo con conseguenze sui guadagni.
IL DIESEL NON SCOMPARIRÀ - La questione è fondamentale per un’azienda come la Seat, i cui clienti sono molto più attenti ai prezzi rispetto a chi sceglie un’Audi o una Volkswagen. Per questo motivo De Meo ritiene che la doppia alimentazione benzina-metano possa rivelarsi una buona alternativa all’elettrico, alla luce dei costi meno elevati e delle emissioni inferiori rispetto ai motori benzina o diesel. Il manager ha poi speso una battuta nei confronti del gasolio, finito al centro di polemiche e controversie dopo la vicenda Dieselgate: motori di questo tipo emettono particelle inquinanti molto sottili, che si possono eliminare solo ricorrendo a costosi filtri o elaborati sistemi per il trattamento dei gas di scarico. De Meo ha spiegato che il diesel continuerà ad avere un futuro, anche a lungo termine, ma sulle berline e sulle suv grandi anziché sulle auto da città o sulle utilitarie.