DEBUTTO STAGIONALE - Sulla pista francese del Castellet, la scorsa settimana, si sono svolte le prove collettive organizzate dalla Fia come prologo del campionato WEC (World Endurance Championship) che ha come sua gara regina la 24 Ore di Le Mans. Anche se non al gran completo si è visto il grosso delle vetture che daranno vita alla stagione. Soprattutto si sono viste una vicino all’altra le tre vetture facilmente pronosticabili come le protagoniste del campionato: l’Audi R-18 e-tron, la Porsche 919 Hybrid e la Toyota FS 040. Uno spettacolo di sport e di tecnologia. E non tecnologia mirata esclusivamente al fatto agonistico ma con un oggettivo legame concettuale con la produzione stradale.
BANCO DI PROVA - Non che le auto di grande serie avranno mai tutto ciò che c’è su questi prototipi, ma la ricerca compiuta e portata avanti per spingere sempre più veloci e con affidabilità le auto di Le Mans, sicuramente sarà utile alle vetture di serie. Le sempre più stringenti normative ambientali impongono alle case costruttrici di avere in gamma modelli con bassissime emissioni di CO2. Ecco che le auto ibride diventano praticamente indispensabili per tutti. E dove è possibile fare esperienze e ricerca se non nella più classica delle sfide? Quella dell’endurance. I tre “mostri” hanno in comune la natura ibrida e le dimensioni (465 cm di lunghezza, cioè il massimo consentito dai regolamenti, per un peso almeno di 870 kg) ma poi ognuna delle tre case costruttrici ha fatto scelte tecniche diverse.
AUDI R18 E-TRON - L’Audi, la più recente regina di Le Mans (ha vinto 12 volte negli ultimi 14 anni, tra cui l’anno scorso e due anni fa con vetture ibride) sulla sua R18 e-tron quattro (nelle foto qui sopra), impiega un sistema ibrido diesel/elettrico. Il telaio è in fibra di carbonio e in alluminio. La R18 e-tron è larga 200 cm. L’unità a gasolio è un V6 di 4 litri (era 3.7) a iniezione diretta con turbocompressore abbinato a un’unità elettrica che trasmette la coppia motrice alle ruote anteriori, mentre il turbodiesel aziona le ruote posteriori. L’Audi ha comunicato che il V6 nella versione 3.7 eroga 490 CV con 850 Nm di coppia massima, ma non ha detto la potenza con la cilindrata aumentata. Il motore elettrico (MGU - Motor Generator Unit) mette a disposizione 102 CV per ognuna delle due ruote davanti. Il complesso comprende il sistema di recupero di energia con cui viene alimentata l’MGU che muove le ruote anteriori. Il cambio è a 6 marce, con frizione in carbonio. Lo sterzo è assistito elettricamente. Il peso minimo dichiarato è di 915 kg. Le gomme sono 360/710-18 sulle ruote anteriori e 370/710-18 su quelle posteriori. Serbatoio gasolio: 58 litri, cioè il massimo permesso per le diesel.
PORSCHE 919 HYBRID - Per il suo ritorno nella massima categoria la Porsche (vincitrice 16 volte a Le Mans) ha progettato e sviluppato la 919 Hybrid (qui sopra). Il telaio è in fibra di carbonio. Da notare che rispetto all’Audi la vettura è 10 cm più stretta (190 cm). Per quanto concerne l’unità di potenza, la Porsche ha optato per l’abbinamento benzina/elettrico, scegliendo un propulsore 4 cilindri a V di due litri. 500 CV la potenza erogata; la coppia non è stata comunicata. Da parte sua l’unità elettrica trasmette all’asse anteriore una potenza di 250 CV. Il cambio è sequenziale a 7 marce. Lo sterzo è a comando idraulico. Le gomme sono 310/710-18 sulle quattro ruote. Il serbatoio della benzina è da 66 litri (massimo consentito).
TOYOTA FS 040 - La terza delle “top car” delle gare endurance e della 24 Ore di Le Mans 2014 è la Toyota TS040 Hybrid (qui sopra), evoluzione della precedente TS030. Nonostante che anche l’Audi e la Porsche abbiano una silhouette molto forte, la Toyota (larga come la Porsche: 190 cm) risulta decisamente più vistosa, in parte per il profilo del frontale e in parte per l’insolito andamento laterale, con i passaruote posteriori che si staccano nettamente dal bassissimo corpo vettura. Come la Porsche, anche la Toyota punta sull’ibrido benzina/elettrico, ma al contrario della casa tedesca per il propulsore ha preferito un V8 di 90°, 3.7 di cilindrata, aspirato. La potenza erogata dal V8 è di 513 CV. Il motore a benzina trasmette la sua coppia alle ruote posteriori. A potenziare le capacità di spinta della Toyota TS040 c’è poi un motore elettrico Aisin che agisce sulle ruote anteriori, mentre un’altra unità elettrica (questa della Denso) mette a disposizione delle ruote posteriori un’altra dose di spinta. Complessivamente la potenza erogata dalle unità elettriche è di 473 CV. Così la Toyota TS040 ha a disposizione quasi mille cavalli. Il cambio è trasversale a 7 marce, con frizione multidisco della ZF. Lo sterzo è a comando idraulico. Le gomme sono 310/710-18 sulle quattro ruote. Il serbatoio è 66 litri.