SEMBRA FACILE… - Tante notizie che si susseguono a ritmo frequente fanno pensare che le cose stiano andando molto bene per l’auto eccezionale, la supercar, il mostro da centinaia di cavalli. C’è da crederlo nel leggere delle proposte di tirature limitatissime. Ma le cose non sono così semplici visti che non mancano le notizie contrarie, cioè di case specializzate in supercar che chiudono i battenti o sono in pesante difficoltà.
Nella foto più in alto la Gumpert Tornante del 2011, qui sopra la Apollo del 2008.
DAI SOGNI ALLA POLVERE - Già l’anno scorso aveva chiuso la tedesca Artega, che produceva vetture sportive con prezzi non esagerati. Un paio di settimane fa era stata la volta della richiesta di amministrazione controllata, a protezione dei creditori (una procedura vigente in Germania per i casi di insolvenza) da parte della tedesca Wiesmann, anch’essa specializzata in vetture ad alte prestazioni, carrozzeria old style, motori BMW e prezzi tra 100 e 200 mila euro. L’iniziativa della Wiesmann è stata presa per vedere se il management riesce a trovare qualche partner che metta delle risorse “fresche” nell’azienda.
La Weismann GT MF5 sotto al lungo cofano cela il motore V8 turbo della BMW M5: la potenza è di 555 CV.
OK CON L’AUDI, MALE IN PROPRIO - Infine ieri l’ultima news del genere: al capolinea è arrivata la Gumpert, creata da Roland Gumper, per tanti anni responsabile dell’attività rallistica dell’Audi, con quattro titoli mondiali al suo attivo. Gumpert aveva poi lavorato tre anni in Cina per avviare la presenza dell’Audi sul mercato cinese. Dunque un manager di successo, con Audi. Poi nel 2004 la creazione della sua casa. Nel 2005 fu presentata la Gumpert Apollo, V8 4.2 da 650 CV, supersportiva con prezzo base di 300 mila euro e con una serie di pacchetti di sviluppo per altre decine di migliaia di euro. Già l’anno scorso c’erano stati gravi difficoltà con problemi di insolvenza. Ora la fine.
La Artega GT era una sportiva a motore centrale V6 da 300 CV.
DOPPIA CONTRADDIZIONE - Oltre che per il contrasto con i buoni affari condotti a termine da diverse marche (Ferrari, McLaren, Bugatti, Porsche…) con modelli definibili esoterici, fatti praticamente su misura, queste notizie di fallimenti da parte di case produttrici di supercar colpiscono anche per il fatto che si tratta di aziende tedesche, a fronte di una florida “salute” delle altre case germaniche.