PRESTITO INTATTO - Lo stop alla produzione, unito al crollo del mercato, ha avuto effetti disastrosi per i conti economici della FCA nel secondo trimestre del 2020: del gruppo italo-americano di cui fanno parte Abarth, Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati, oltre ai marchi americani Chrysler, Dodge, Jeep e Ram. Nel secondo trimestre dell’anno il fatturato è diminuito del 56%, attestandosi a 11,7 miliardi di euro, mentre il risultato operativo, dunque la differenza fra i ricavi maturati dalle attività del gruppo ed i costi affrontati per sostenerle, è stato negativo per 928 milioni di euro, quando nel secondo trimestre del 2019 fu positivo per 1,53 miliardi. La FCA ha bruciato 4,9 miliardi di liquidità, ma ha in cassa oltre 17 miliardi, dunque non si è ancora servita della linea di credito di 4,5 miliardi concessa dalla banca Intesa San Paolo con garanzia statale.
MALE LA MASERATI - L’area geografica di gran lunga più remunerativa per la FCA è stata il Nord America, dove il gruppo ha fatturato 8,2 miliardi e registrato persino un guadagno: di 39 milioni, contro gli 1,5 miliardi di aprile-giugno 2020. Male l’Europa: il fatturato si è ridotto da 3,3 miliardi a 2,2 miliardi, mentre il passivo è stato meno negativo, passando dai 611 milioni del 30 giugno 2019 ai 589 milioni del 30 giugno 2020. In America Latina il gruppo italo-americano ha perso 96 milioni di euro, a fronte di una riduzione del fatturato da 1,5 miliardi a 477 milioni, mentre dall’Asia arrivano alcune note positive: il fatturato è cresciuto da 335 milioni a 427 milioni, anche se il passivo è peggiorato da 47 milioni a 59 milioni. Resta negativa la situazione della Maserati, che ha fatturato 477 milioni e ne ha persi 96; al 30 giugno 2019 registrò un giro d’affari di 1,5 miliardi, seppur con un passivo di 206 milioni.
IN NORD AMERICA LA METÀ DELLE CONSEGNE - Nel secondo trimestre la FCA ha consegnato 424.000 veicoli, il 63% in meno rispetto ad aprile-giugno 2019. Oltre la metà di essi sono stati immatricolati in Nord America, dove ha consegnato 225.000 veicoli (erano 371.000 uno anno fa), mentre in Europa le vendite si sono ridotte da 244.000 a 129.000. In America Latina le consegne sono passate da 101.000 a 47.000, e in Asia sono cresciute da 14.000 a 21.000. La Maserati ha immatricolato 2.000 auto, contro le 2.200 del secondo trimestre 2019.