Dalla Corte dei Conti è arrivato il via libera ufficiale per il prestito con garanzia pubblica da 6,3 miliardi destinato ad “aiutare” le attività italiane di FCA. Al finanziamento, che come è noto viene erogato da Intesa Sanpaolo ora manca solo il sigillo definitivo del Ministero dell’Economia. L’iter prevede infatti che i magistrati contabili valutino i vari aspetti del decreto del Mef che deve autorizzare il prestito e la relativa garanzia da parte di Sace, che garantirà l'80% dell'importo.
Il prestito, una volta che il ministero darà l'autorizzazione, verrà gestito da Intesa Sanpaolo attraverso conti correnti appositi per supportare il gruppo italoamericano a pagare circa 10 mila fornitori italiani e a sostenere gli investimenti concordati negli stabilimenti dove stanno partendo le nuove produzioni, con la 500 elettrica a Torino e con le Jeep Renegade e Compass ibride a Melfi.
Il gruppo presieduto da John Elkann è obbligato a investire in Italia 5,2 miliardi di euro, a sostenere la piena occupazione ed evitare che la produzione venga trasferita al di fuori dei nostri confini. I destinatari del finanziamento sono perciò FCA Italy e le altre società del gruppo con sede legale in Italia, che secondo le previsioni utilizzeranno 800 milioni di euro per sostenere i costi del personale, mentre 4,5 miliardi andranno ai 10 mila fornitori esterni, dei quali 1.400 non sono italiani, a cui in ogni caso non potrà essere versata una somma superiore a 1,2 miliardi. Infine, 1 miliardo di euro per fare ricerca e sviluppo sui nuovi modelli con particolare attenzione all’aspetto “green”.