ASSENTE INGIUSTIFICATO - Di fare un passo indietro, Ferdinand Piech non ci pensa neppure. Anzi. L’imprenditore austriaco, che proprio oggi compie 75 anni, non sembra intenzione a lasciare la poltrona di presidente del consiglio di sorveglianza della Volkswagen. Le voci delle sue possibili dimissioni erano iniziate a circolare dopo che aveva disertato l’ultimo Salone di Detroit e si erano rafforzate nel corso del successivo Salone di Ginevra, in cui ha fatto di tutto per evitare i giornalisti presenti alla festa di presentazione delle novità della casa tedesca. Si cominciò così a mormorare che fosse sul punto di lasciare la ribalta dopo 18 anni in Volkswagen, di cui nove da presidente del consiglio di gestione (quello che in Italia si chiamerebbe amministratore delegato), proprio nel momento in cui la casa si prepara a diventare il maggiore costruttore d’automobili del mondo. Invece, Piech si starebbe preparando a ricevere, nel corso dell’assemblea generale di giovedì prossimo, il sostegno degli azionisti per un terzo mandato da presidente del consiglio di sorveglianza. Non solo. Nel corso della stessa assemblea, sua moglie Ursula, 55 anni (nella foto sopra insieme al marito), sarà eletta quale nuovo membro dello stesso consiglio di sorveglianza. E c’è chi intravede, in questa mossa, il primo passo di un futuro passaggio di testimone “tutto in famiglia”. Del resto, Piech è uno che può permetterselo, visto che della Volkswagen controlla oltre il 50% (oltre al 13% della Porsche, fondata da suo nonno Ferdinand Porsche).
CARRIERE BRILLANTE - Ferdinand Piech divenne amministratore delegato della Volkswagen nel 1993, dopo una vita come tecnico alla Porsche, l'azienda di famiglia, e all'Audi (dal 1975 fino al 1992), da lui trasformata da piccola casa semi sconosciuta negli anni 70, in un vero costruttore di lusso “globale”. A quel tempo la Volkswagen perdeva un miliardo di euro all'anno, ma Piech tagliò le paghe e aumentò le ore di lavoratori, creando nel contempo la “religione” della massima condivisione delle componenti su auto differenti. Dopo 9 anni, la perdita si era convertita in un utile di 2,6 miliardi di euro. Sotto la sua guida, il gruppo Volkswagen è diventato il numero due al mondo, capace di fabbricare dalla citycar economica ed efficiente al camion di 40 tonnellate (con Scania e Man). Sotto la sua guida la casa tedesca ha acquisito nomi storici dell'industria automobilistica come Bugatti, Lamborghini e Bentley, portando contemporaneamente ai vertici del mercato di massa Seat e Skoda. In più, Audi è ora sulle tracce della Ducati: domani è atteso l'annuncio ufficiale dell'acquisizione.
A QUANDO IL RITIRO? - “Arrivare in cima preoccupandosi dell'armonia in azienda è impossibile” scrive Piech nella sua autobiografia. Per capire il “caratterino” del personaggio basti pensare che in trent'anni di lavoro in Volkswagen l'unico a cui ha concesso di chiamarlo per nome è il medico dell'azienda. Con Piech al timone, la Volkswagen ha superato la Toyota al secondo posto nella classifica delle case più grandi del mondo e si aspetta di arrivare in cima entro il 2018 detronizzando la General Motors.