NON SOLO EV - La Ferrari continua a investire in Italia, sul prodotto, sulla sostenibilità. E sul futuro. Il nome del nuovo stabilimento non tragga però in inganno: quella “e” davanti a “building” non significa che il sito è deputato esclusivamente alla produzione di auto elettriche (la prima EV arriverà a fine 2025, qui per saperne di più). Qui nasceranno infatti modelli a benzina, ibridi ed elettrici. In quale proporzione? Sarà il mercato a deciderlo, l’e-building è stato infatti progettato per garantire rapidità di adattamento alla domanda. Crescerà la richiesta di elettriche? Oppure i clienti continueranno a scegliere quasi esclusivamente le Ferrari a benzina? Non sarà una preoccupazione per il Cavallino Rampante: l’e-building si adatterà in tempi rapidi, anche ovviamente alla “via di mezzo”, l’ibrido.
ENERGIA, EVOLUZIONE, AMBIENTE - Cosa significa allora la “e” davanti a “building”? Lo spiega Benedetto Vigna, ceo della Ferrari: energy, evolution, environment (energia, evoluzione e ambiente): “Energia perché Ferrari si affiderà ai motori a benzina, agli ibridi e agli elettrici, con neutralità tecnologica. Lasciamo la scelta ai nostri clienti”. Con evoluzione si fa invece riferimento alla facilità di adattamento alla domanda, per una crescita “della qualità dei ricavi e non della quantità”. Capitolo environment: entro fine 2024, l’e-building sarà alimentato da energia rinnovabile, generata da fonti sia interne sia esterne con garanzia di origine. Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, lo stabilimento è alimentato – fra le altre fonti – da più di 3.000 pannelli solari da 1,3 MW installati sul tetto. Non solo: oltre il 60% dell'energia utilizzata per i test delle batterie e dei motori sarà recuperata tramite degli accumulatori e reindirizzata per alimentare nuovi processi.
NON AUMENTERANNO I VOLUMI, DICONO IN FERRARI - Attualmente, la capacità produttiva della casa di Maranello è di circa 40 auto al giorno (su due turni dalle 6:00 alle 22:00, dal lunedì al venerdì). Benedetto Vigna e gli altri top manager hanno insistito molto sul fatto che l’e-building non nasce con l’obiettivo di accrescere la capacità produttiva, ma solo per rendere la produzione più flessibile. Sarà. Di sicuro, nel corso degli anni, il numero di Ferrari è aumentato costantemente. Diciamo che l’aggiunta di una linea produttiva potrebbe indurre nella tentazione di soddisfare qualche cliente in più di oggi (del resto la fila c’è sempre). Staremo a vedere.
300 POSTI DI LAVORO - Nell’e-building lavoreranno 300 dipendenti, una parte dei quali (ma in Ferrari non sanno ancora di preciso quanti) di nuova assunzione. Gli interni godranno di uno spazio dedicato, nel nuovo edificio, alla formazione, anche se il percorso educativo per le persone selezionate per le nuove linee è iniziato due anni fa. Fra le nuove competenze maturate, ci sono quelle nell’ambito della chimica e di alcuni processi quali l’assemblaggio delle batterie.
RIQUALIFICAZIONE URBANA - Se si parla di sostenibilità, non si può non tenere in considerazione l’impatto che può avere un nuovo stabilimento sul contesto urbano. L’integrazione del nuovo edificio in città è stata perfezionata attraverso una riqualificazione urbana di oltre 100.000 mq e una riprogettazione delle infrastrutture viarie. Sono state costruite una strada che porta al sito produttivo e una pista ciclabile di 1,5 Km collegata alla rete cittadina. La viabilità è stata progettata in modo da circoscrive il traffico pesante a un’area attorno al polo logistico dell’e-building, riducendo le interferenze con i percorsi pedonali.
> LEGGI ANCHE - La prima elettrica della Ferrari: primi indizi