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La Ferrari elettrica costerà almeno mezzo milione

Pubblicato 20 giugno 2024

Dovrebbe arrivare entro la fine del 2025 la prima auto elettrica della Ferrari e ora si inizia a capire la fascia di prezzo in cui si collocherà.

La Ferrari elettrica costerà almeno mezzo milione

ASTICELLA ALTA - È sempre più vicino il momento in cui anche la Ferrari si convertirà, almeno parzialmente, all’elettrico. La prima supercar a elettroni del cavallino rampante arriverà infatti nel corso del 2025 (qui per saperne di più) e come ogni auto prodotta dalla casa di Maranello sarà certamente molto esclusiva. Quanto esclusiva? Probabilmente più della maggior parte degli altri modelli, visto che - come ha riportato l'agenzia Reuters - il prezzo dovrebbe partire da almeno 500.000 euro, posizionandosi così al di sopra della SF90 Spider, che con 478.498 euro di listino è attualmente la vettura più costosa nella gamma della Ferrari. Quindi la casa italiana mette l’asticella molto in alto, convinta di poter convincere i suoi ricchi clienti ad abbracciare la mobilità elettrica. 

PRODUZIONE IN AUMENTO - La Ferrari elettrica sarà costruita nel nuovo e-building di Maranello che infatti accoglierà la produzione anche delle altre vetture termiche e ibride dei prossimi anni, oltre a componenti per veicoli ibridi ed elettrici. Grazie al nuovo impianto, che sarà completamente operativo nel giro di 3 o 4 mesi, il cavallino rampante punta ad aumentare la sua produzione fino a circa 20.000 vetture all’anno, quindi di oltre il 25% in più di quanto fatto nel corso del 2023, quando la Ferrari ha consegnato meno di 14.000 automobili in tutto il mondo.


> In occasione della presentazione del nuovo e-Building (qui per saperne di più) è stata mostrata una vettura camuffata, che potrebbe essere la futura elettrica della Ferrari.

IN ARRIVA UNA SECONDA EV - Secondo la fonte della Reuters, la Ferrari starebbe anche sviluppando un secondo modello elettrico, ma per il momento il progetto è ancora alla fase iniziale. Entrambe le Ferrari a pila saranno comunque in grado di generare un suono per emozionare chi le sta guidando e chi le sente arrivare (qui la notizia).



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Ritratto di TDI_Power
21 giugno 2024 - 09:30
Una Ferrari con lo stesso motore di una Byd wow, RIP Ferrari
Ritratto di andi9
21 giugno 2024 - 09:59
Forse ne venderanno 2!
Ritratto di pingui
21 giugno 2024 - 11:37
a parte il fatto che stimati esperti gridano alla follia del cosidetto green e considerando il fatto che il nostro impatto sulla co2 della terra e' come quello di un cerino in uno stadio, mi chiedo, ma di queste macchine elettriche con dei super batteroni sotto al c. qualcuno si e' mai preso la briga di misurare il campo elettrico interno? ...chiedo per un amico...
Ritratto di POWERSMARTTHEBEST
21 giugno 2024 - 15:32
inutile bidone elettrico pericoloso e inquinante
Ritratto di pierfra.delsignore
22 giugno 2024 - 13:35
4
Te la puoi permettere una ruota di quell'auto. Pericoloso perché poi? Di certo per chi non la saprà guidare
Ritratto di - ELAN -
22 giugno 2024 - 16:41
1
Lei che si assurge a Solone del forum... impari anche a rispettare chi lascia un commento non allineato al suo pensiero, altrimenti vada a sponsorizzare le auto elettriche per Pyongyang. Forse Kim la pagherà bene, o meglio. Grazie
Ritratto di alfiero
21 giugno 2024 - 22:05
Nokia e BlakckBerry sono sparite all'istante perché hanno perfino deriso l'iphone, pensando di poter resistere com'erano. La Tesla è già ora l'auto più venduta del pianeta. Peraltro la prima Ferrari completamente elettrica costerà circa 500mila euro, mentre una Tesla con prestazioni simili te la porti a casa con meno di 130mila euro. Il mito basterà fino ad un certo punto, bisognerà adeguarsi sia alle emissioni zero che alla immediata disponibilità di coppia di un veicolo elettrico. Io l'ho guidato e penso che non si possa orami più tornare indietro. E' la stessa differenza che c'è tra uno smartphone e un cellulare di vecchia generazione. Il mercato vorrà anche in questo caso il nuovo.
Ritratto di pierfra.delsignore
22 giugno 2024 - 13:35
4
Concordo al 100% ma non sottovalutare Ferrari e Porsche, la Taycan ce ne hanno messo, ma alla fine ha prestazioni superiori alla S Plaid, non penso che la Ferrari elettrica sarà una versione by Maranello della ID3 ossia la brutta copia delle Model Y
Ritratto di POWERSMARTTHEBEST
24 giugno 2024 - 08:23
tesla e gia fallita 10 volte , ma viene sostenuta, come specchietto per le allodole fesse e inbecilli dai banchieri finanzieri ebrei , che sono quelli che vogliono tutti i popoli del mondo loro schiavi . e l auto elettrica e parte di questo piano del grande reset mondiale .
Ritratto di pingui
24 giugno 2024 - 09:50
le statiche ufficiali non dicono proprio che tesla sia l'auto piu' venduta del "pianeta"...probabilmente e' l'auto piu' "restituita" del pianeta visto il costo del cambio di batterie ed i costi di manutenzione straordinaria che spesso ha ;-) ...inoltre l'emissione zero non esiste. Il costo di produzione di un auto elettrica e delle sue batterie, compreso lo smaltiment, l'energia elettrica per caricarla, il trasporto di tale energia , le colonnine, l'adattamento delle reti etc...supera notevolmente le emissioni delle auto termiche e le spese di carburante...io parlerei di regresso e non di progresso. L'ibrido e l'idrogeno probabilmente sono il vero futuro...sempre secondo un mio amico
Ritratto di enrico rossi
24 giugno 2024 - 11:43
La tendenza per il futuro e' l'elettrico, per cui anche la Ferrari deve proporre auto elettriche. Inoltre questo dell'elettrico e' un businnes, consente enormi guadagni visto il prezzo elevato di queste auto, per cui nessun costruttore vuole rinunciare.
Ritratto di POWERSMARTTHEBEST
27 giugno 2024 - 08:53
LE FALSE ECOLOGICHE AUTO ELETTRICHE PARCHEGGIATE IN OFFICINA E IN GARAGE CHE PRENDONO FUOCO DA SOLE SPONTANEMANTE DISTRUGGENDO TUTTO Nononostante il serrato controllo del main streem sul web e nei media europei che CENSURA tutte le notizie di questo argomento, qualche notizia di spontanei incendi delle auto elettriche passa sul web . e se cercate bene in siti stranieri ed extraeuropei potete vedere che tali incendi sono tantissimi , ed in molti casi catastrofici non solo per le auto, ma spesso coinvolge abitazioni e capannoni, e i vigile del fuoco non sanno come spegnerle , perche non si possono spegnere , il litio a contatto con ossigeno dell aria prede fuoco subito , e a contatto con l acqua esplode. l incendio con batterie al litio raggiunge velocemente i 1300 gradi sufficenti a danneggiare le trutture in cemento ed in ferro delle case o capannoni e renderli strutturalmente intabili , quindi inabiltabili . QUINDI PARCHEGGIARE L AUTO ELETTRICA NEL GARAGE SOTTERRANEO DEL CONDOMINIO E UNA FOLLIA , se si incendia va evaquato tutto il condominio e in molti casi e reso inabitabile perche la strutture in cemento armato a 1300 gradi perdono le loro caratteristiche di resistenza al peso e alla trazione . CONSIGLIATE A CHI HA L AUTO ELETTRICA DI PARCHEGGIARLA FUORI ALL APERTO E LONTANO DA CASE O ALTRE STRUTTURE . Rcordiamo anche che in caso di incidente le uato lettriche prendono fuoco con estrema facilita in pochi secondi , e si e imprigionati dentro Lascio immaginare la fine che farete , oltre a coinvolgere tutti gli altri veicoli coninvolti nel sinistro . ed in atostrada gia si vedono questi incendi di auto elettriche coinvolti in incidenti . Oltre a questo anche se l auto non prende fuoco in caso di incidente la riparazione dei veicoli elettrici a causa delle procedure di sicurezza da eseguire e le attrezzature da usare e costosissima ed e a parita di danno rispetto ad un veicolo a motore termico , il costo e quasi il doppio . prima di rispondere con frasi fatte da giornalaio venduto lavati la bocca !!! lavorando in automotive da 40 anni vedo constato e giudico negativamente queste auto !!! comunque sempre pronto al confronto tecnico ! non un semplice giudizio giornalistico di imbratta carta a favore del padrone che ordina cosa scrivere , il pensiero unico sionista e dilagante anche in questo settore , che spiana ogni altro giudizio critico sui bidoni elettrici . e normale che chi critica il pensiero unico sui bidoni elettrici viene attaccato dagli imbratta carta , piu o meno come e avvenuto per il covid 19 durante la chiusure e i coprifuoco . tutte cose risultare poi fasulle ed inutili , ma sono servite a costringere il popolo a vacinarsi .. AUGURI io non so chi sia greg , ma so che i bidoni elettrici sono insostenibili e non funzionano , e neppure le stesse case costruttici non ci credono , e solo una imposizione politica del wef di davos diretto dai banchieri sionisti, come il covid come la crisi climatica, come la crisi idrica che la faranno arrivare, e quella alimentare . SVEGLIA ALTRE BUONE NOTIZIE PER I LOBOTIZZATI DAI MEDIA CHE RIGUARDANO I BIDONI ELETTRICI A BATTERIA https://www.veritaeaffari.it/auto/hertz-taglia-elettrico-auto-30-ottobre-2023/ https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2023/10/30/noleggio_hertz_tesla_auto_elettriche_noleggio_stop_acquisti.html https://www.hdmotori.it/tesla/articoli/n575197/hertz-noleggio-auto-elettriche-tesla-stop-acquisto/ https://www.dmove.it/news/una-compagnia-di-navigazione-non-imbarca-piu-auto-elettriche-o-ibride-troppo-alto-il-rischio-in-caso-di-incendio https://mowmag.com/attualita/i-vigili-del-fuoco-ammettono-le-auto-elettriche-prendono-fuoco-spontaneamente https://www.qualenergia.it/articoli/veicoli-elettrici-batterie-cosa-sappiamo-rischio-incendi/ https://www.formulapassion.it/automoto/elettriche/auto-elettrica-prende-fuoco-in-officina-tragedia-sfiorata https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1398245/auto-elettriche-in-fiamme-pompieri-e-carrozzerie-si-attrezzano https://www.alvolante.it/news/allarme-incendio-veicoli-elettrici-cosa-c-e-vero-381021 https://www.today.it/motori/auto-moto/auto-elettriche-rischio-incendi.html https://www.dmove.it/news/una-compagnia-di-navigazione-non-imbarca-piu-auto-elettriche-o-ibride-troppo-alto-il-rischio-in-caso-di-incendio https://bari.corriere.it/notizie/politica/23_luglio_25/auto-elettrica-prende-fuoco-alla-coop-a-morire-carbonizzato-un-disabile-materano-di-59-anni-f27fca3a-6974-44c1-bf7d-87dd6f2d6xlk.shtml https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/prende-fuoco-auto-elettrica-finita-sottacqua-nei-giorni-scorsi-era-allesterno-di-una-concessionaria-22e98094 https://www.avvenire.it/economia/pagine/tragedia-di-mestre-le-auto-elettriche-sono-davvero-piu-infiammabili https://ecoverso.org/blog/blog/bufale-elettriche/?gad=1&gclid=EAIaIQobChMIjIaB1fSYggMVFy0GAB2iHgozEAMYASAAEgLZjfD_BwE https://www.gazzetta.it/motori/mobilita-sostenibile/auto-elettriche/19-06-2023/auto-elettrica-esplode-la-batteria-a-fuoco-renault-zoe-cause-e-problemi.shtml https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/28-09-2019/auto-elettriche-fuoco-bisarca-carica-tesla-3402862490899.shtml https://www.trevisotoday.it/cronaca/treviso-incendio-auto-elettrica-14-giugno-2023.html https://www.rainews.it/tgr/trento/articoli/2023/09/bolzano-paura-nella-notte-per-unauto-elettrica-in-fiamme-3e664abb-267b-4446-af23-7875169407d1.html https://www.automobilismo.it/incendi-auto-elettriche-i-pompieri-americani-non-sembrano-allaltezza-36225 https://www.torinotoday.it/cronaca/incendio-auto-elettrica-garage-martinetto-savonera-collegno.html https://www.trentotoday.it/cronaca/incendio-auto-elettrica-bolzano.html https://vehiclecue.it/tesla-model-s-fuoco-usati-45-mila-litri-acqua-spegnere-incendio/42676/ https://radionbc.it/bolzano-va-a-fuoco-una-vettura-elettrica-tanta-paura-ma-nessun-ferito/ https://capocronaca.it/marche/cronaca-marche/auto-elettrica-prende-fuoco-a-treia/ https://www.tuttosport.com/news/motori/2023/04/19-106655706/lo_scooter_brucia_in_strada_i_vigili_del_fuoco_lo_gettano_nel_canale https://www.tuttosport.com/news/motori/2023/06/21-109355217/parcheggia_l_auto_elettrica_in_garage_di_notte_la_vettura_prende_fuoco
Ritratto di POWERSMARTTHEBEST
2 luglio 2024 - 20:21
Piovono accuse di razzismo e molestie sul World Economic Forum di Davos promotore della transizione ecologica digitale delle popolazioni verso energie rinnovabili e veicoli elettrici, cibi creati in vitro, verdure in serre con sostanze chimiche senza terreno , proteine estratte da insetti, e carne artificiale creata in laboratorio. TUTTO QUESTO NON VALE PERO PER LORO LE ELITE che continueranno ad andare in giro con i jet a kerosene e grosse auto auto termiche e alimentarsi con cibo convenzionale .. Una recente inchiesta del Wall Street Journal ha scosso il World Economic Forum (WEF) di Davos, portando alla luce accuse di un ambiente lavorativo all’insegna di razzismo e molestie. Questo reportage giornalistico inchiesta ha scosso profondamente l’organizzazione, rivelando una serie di problemi interni che hanno compromesso la reputazione dell’organizzazione. Secondo il rapporto, dietro le quinte del prestigioso forum economico si nasconde un ambiente lavorativo descritto come tossico e caratterizzato da discriminazioni diffuse. Si tratta di polemiche che continuano a suscitare dibattiti, mentre l’organizzazione si impegna a difendere la propria integrità e a rafforzare le misure per garantire un ambiente di lavoro equo e rispettoso per tutti i suoi dipendenti. Scopriamo più nel dettaglio cosa sta accadendo e quali sono le accuse formulate dal noto quotidiano statunitense. Piovono accuse di razzismo e molestie sul World Economic Forum di Davos Il quotidiano ha documentato infatti casi di molestie, discriminazioni e licenziamenti controversi all’interno del WEF, mettendo in luce come le donne, le persone di colore e i dipendenti over 50 siano stati particolarmente colpiti da queste pratiche. Il rapporto evidenzia che tali licenziamenti sarebbero stati effettuati su base discutibile, spesso giustificati con il necessario “restyling giovanile” dell’organizzazione, un obiettivo che pare fosse stato imposto personalmente da Klaus Schwab, fondatore del WEF. Un episodio significativo menzionato nel rapporto riguarda un dirigente italiano che, secondo le fonti interne del Wall Street Journal, è stato licenziato dopo aver rifiutato di eseguire le direttive di Schwab volte a liberarsi dei dipendenti più anziani per abbassare l’età media del personale. Questa politica avrebbe provocato tensioni e controversie significative all’interno dell’organizzazione, minando la coesione interna e sollevando dubbi sulla gestione etica delle risorse umane. Inoltre, il rapporto accusa Schwab di adottare comportamenti che andrebbero contro le politiche standard sul posto di lavoro dei principali partner commerciali del WEF, aggiungendo ulteriori critiche alla gestione dell’organizzazione. La difesa del WEF In risposta alle accuse, il World Economic Forum ha respinto categoricamente le affermazioni del giornale, sottolineando i propri valori di diversità e inclusione come pilastri fondamentali della cultura aziendale. “I nostri team, provenienti da oltre 90 paesi, sono essenziali per il nostro successo e riflettono i nostri elevati standard“, ha affermato Yann Zopf, rappresentante del WEF. La replica dell’organizzazione include un impegno per principi chiari, politiche di tolleranza zero verso molestie e discriminazioni, formazione obbligatoria per tutto il personale e canali di segnalazione riservati. Il WEF ha anche evidenziato il continuo sviluppo delle proprie politiche e processi in linea con le migliori pratiche globali, restando fermamente contrariato dalle affermazioni del Wall Street Journal, descritte come “palesemente false” e destinate a travisare la reputazione dell’organizzazione. Rapporti che si incrociano: Klaus Schwab e Mario Draghi Ai tempi ha ricevuto molta enfasi l’incontro tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab, avvenuto il 22 novembre 2022 e che ha segnato un momento di collaborazione tra due figure molto note nel contesto economico globale. Schwab e Draghi, con una lunga storia di collaborazione, sono considerati da alcuni critici come simboli di una visione troppo globalista che suscita un dibattito acceso e posizioni antagoniste. Questo, per molti critici, per via delle loro posizioni nette e della determinazione sulle politiche promosse sia nel contesto del World Economic Forum (WEF) sia a livello internazionale. Klaus Schwab, nel suo discorso al forum del 2023, ha ribadito l’importanza di una piattaforma inclusiva per governare il futuro della comunità globale. Questa visione enfatizza la cooperazione internazionale, la globalizzazione economica e la governance multilaterale come strumenti chiave per affrontare le sfide globali, dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare, fino alla digitalizzazione e alla pandemia. Tuttavia, questa prospettiva è stata oggetto di critiche da parte di movimenti antiglobalisti e di alcuni analisti. I critici di questa visione globalista contestano l’idea di una governance globale che potrebbe minare la sovranità nazionale e favorire interessi elitari a discapito delle comunità locali. Essi sostengono che tali iniziative potrebbero concentrare il potere decisionale in poche mani, spesso non elette democraticamente, e ridurre la capacità dei singoli paesi di autodeterminarsi. Inoltre, movimenti antiglobalisti mettono in discussione l’efficacia e la trasparenza delle istituzioni globali come il WEF nel risolvere le disuguaglianze economiche globali e i problemi di sostenibilità ambientale. C’è preoccupazione che le politiche proposte da figure come Schwab possano favorire le grandi corporazioni e le élite finanziarie a scapito delle piccole imprese e dei lavoratori. Questo dibattito riflette un contrasto fondamentale tra due visioni del futuro globale: da una parte, l’idea di un ordine mondiale basato sulla cooperazione e l’integrazione economica; dall’altra, la difesa della sovranità nazionale e dei diritti delle comunità locali contro una presunta centralizzazione del potere globale. Un’organizzazione in declino già da alcuni anni? Tuttavia, come evidenziato da Italia Oggi nel 2022, il Forum di Davos sta vivendo una fase di trasformazione critica, passando da essere un esercizio di esibizione per miliardari a un’assemblea che riflette le fratture geopolitiche globali. Il WEF aspira a fungere da “ONU degli affari”, influenzando l’economia internazionale attraverso i principi della globalizzazione e della libertà dei commerci. Questi principi sono stati al centro del Great Reset proposto da Schwab all’inizio della pandemia, un’idea ambiziosa per una quarta rivoluzione industriale basata su intelligenza artificiale, energie sostenibili, e trasformazioni digitali, progettata per ridefinire il governo globale attraverso un maggiore controllo sui consumi, la produzione e il benessere delle persone. Tuttavia, la pandemia e la guerra in Ucraina hanno rallentato questa visione, ponendo sfide significative al tentativo del Forum di ristabilire un nuovo ordine mondiale. La geopolitica mondiale è in profonda evoluzione, con il mercato globale dei commerci che si contrae e la crescita dell’autocrazia in nazioni chiave come la Cina, che sfida apertamente il modello democratico occidentale. In questo contesto, proposte come il “friend-shoring” di Janet Yellen, volte a riformare il commercio internazionale su base di valori condivisi, rappresentano un tentativo di rispondere alle sfide della globalizzazione. Tuttavia, il dibattito rimane acceso, con alcuni Paesi, tra cui la Germania, che esprimono riserve significative. Il Forum di Davos, nonostante il suo storico prestigio, continua pertanto a vedere un declino nella sua influenza, conforme al cambiamento dei paradigmi globali e alle critiche sul divario crescente tra ricchezza e povertà, come evidenziato dai rapporti annuali di Oxfam. La pandemia ha accentuato tale divario, rendendo i ricchi ancora più ricchi e i poveri ancora più poveri, un’ineguaglianza che continua a sollevare preoccupazioni globali. E adesso l’inchiesta del Wall Street Journal rischia di dare un colpo di grazia definitivo. Fonte: articolo di Milena Fortis