CHE NUMERI - Per la Ferrari è diventata quasi un’”abitudine” chiudere bilanci da record, ma il consuntivo dell’anno scorso offre agli uomini in Rosso un motivo in più per festeggiare: il Cavallino ha visto aumentare le consegne del 9,5% rispetto al 2018, fermandosi a 10.131. Un risultato che ha quasi dell’incredibile, considerato che la Rossa vendeva “solo” 6.573 auto nel 2010. Il mercato principale resta l’area di Europa, Africa e Medio Oriente, con 4.895 consegne (il 16% in più), ma è da sottolineare anche la crescita del 20% in Cina, Hong Kong e Taiwan, dove le vendite sono passate dalle 695 del 2018 alle 836 dell’anno scorso.
SCENDE L’UTILE NETTO - Le vendite migliorano costantemente e i conti economici vanno di conseguenza, perché nel 2019 la Ferrari ha generato un fatturato di 3,766 miliardi di euro (il 10% in più): 2,926 miliardi derivano dalla vendita di auto e parti di ricambio, 538 milioni da sponsorizzazioni e attività commerciali, 198 milioni dalla vendita di motori alla Maserati e 104 milioni dai servizi finanziari. Il margine lordo è passato dai 1,115 miliardi del 2018 ai 1,269 miliardi dell’anno scorso, per una crescita del 14%, mentre l’unica nota stonata è l’utile netto: è peggiorato dell’11%, passando da 787 a 699 milioni di euro.
NEL 2020 ANCORA MEGLIO? - Alla luce dei positivi risultati economici e di vendita, la Ferrari ha deciso di migliorare le stime per il 2020 indicate a settembre: il giro d’affari dovrebbe crescere da 3,8 a 4,1 miliardi di euro, mentre il margine lordo potrebbe crescere da 1,3 alla “forbice” fra 1,38 e 1,43 miliardi di euro.