QUESTIONI RISOLTE - È stato positivo l’incontro nei giorni scorsi fra alcuni manager della Fiat e la prima ministra serba Ana Brnabic, che si sono incontrati per delineare il futuro dello stabilimento di Kragujevac, dove il costruttore torinese produce da sei anni la monovolume compatta Fiat 500L (foto qui sopra). La fabbrica “lavora” però ad un ritmo ben inferiore alla sua capacità, quindi non viene sfruttata come dovrebbe e per l’azienda risulta poco remunerativa: nel 2017 sono state costruite 85.000 vetture, a fronte di una capacità massima di 185.000. A fine mese sarebbero inoltre venute a mancare le agevolazioni fiscali che la Fiat ottenne dieci anni fa per insediarsi in Serbia. Secondo quanto riportano alcuni organi di stampa serbi, l’incontro con Brnabic è servito per venire a capo delle questioni, stando al quotidiano Vecernje Novosti, che parla di un incontro positivo e di prospettive confermate.
ANCHE LA 500L IBRIDA? - Al termine dell’incontro sui giornali serbi sono trapelate inoltre alcune “voci” sui modelli che la Fiat ha intenzione di costruire a Kragujevac, dove per la casa torinese è imperativo aumentare la produzione e avvicinarsi alla cosiddetta saturazione dell’impianto (quando cioè lavora a pieno regime). La prima vettura in programma sarebbe una variante della 500L, che secondo le anticipazioni raccolte dal quotidiano Vecernje Novosti avrebbe un motore ibrido “leggero”, più semplice e meno costoso degli ibridi convenzionali ma in grado di ridurre consumi ed emissioni in città. La Fiat non a caso intende puntare su questa tecnologia, già confermata per la nuova edizione della 500 (in arrivo nel 2020). Il secondo modello sarebbe una crossover più corta ed economica della Fiat 500X, che nei piani dell’azienda dovrebbe una rivale delle Renault Captur e Seat Arona. Al momento non ci sono indicazioni sulle tempistiche.