UNA PICCOLA FRA I GRANDI - I piloti della scuderia milanese Orobica Raid hanno completato la Dakar 2017 al volante di una speciale Fiat Panda 4x4, modificata per superare le insidie di una fra le gare di resistenza più lunghe e impegnative al mondo: la Dakar, che quest’anno si è svolta in Argentina, Bolivia e Paraguay, era suddivisa in 12 tappe e misurava in tutto quasi 9.000 chilometri. La vettura è stata rinominata per l’occasione Pandakar (nelle foto). La Pandakar è strettamente derivata dal modello in vendita, eccezione che aggiunge ulteriore significato all’impresa: le automobili concorrenti sono più specialistiche o preparate in maniera più profonda. Delle 79 vetture partite, 64 hanno raggiunto il traguardo.
IMPRESA RIUSCITA - I tecnici della scuderia hanno montato un motore a gasolio 2.0 MultiJet portato a oltre 180 CV e lavorato sulla parte meccanica, irrobustendo i componenti sottoposti a maggiori sollecitazioni: la Pandakar si avvale di sospensioni da corsa, radiatori supplementari per il raffreddamento degli organi meccanici, carreggiate allargate e inserti a protezione del sottoscocca. L’equipaggiamento comprende inoltre le gomme tassellate, cerchi in lega adatti al fuori strada e l’estintore nell’abitacolo, dove si trovano anche sedili profilati e cinture di sicurezza per l’uso sportivo. Il team Orobica Raid è composto dai piloti Giulio Verzeletti e Antonio Cabini. La scuderia da anni cercava di portare a termine la Dakar al volante di una Fiat Panda, tanto che la prima esperienza risale al 2007: in quell’occasione partecipò il noto rallista Miki Biasion, due volte iridato nella categoria, ma la sua esperienza terminò alla quarta tappa in seguito ad un problema meccanico.