SINDACATO AZIONISTA - Notizie problematiche arrivano dagli Stati Uniti. La Veba (Voluntary employees beneficiary association) emanazione del sindacato Uaw, ha depositato davanti al tribunale dello stato del Delaware un ricorso legale nei confronti della Fiat a proposito dell’importo che la stessa Fiat ha offerto alla Veba per poter acquisire un ulteriore 3,3% di azioni Chrysler detenute dalla associazione.
PER IL PIENO CONTROLLO - La Fiat ha dichiarato da tempo che vuole arrivare a controllare pienamente la Chrysler in maniera da poter procedere a una vera e propria fusione delle due società. La volontà risale sin dall’origine dei rapporti Fiat-Chrysler, tanto che il contratto di acquisto della casa americana alla Fiat prevede una sorta di tempistica in cui tale fusione può avvenire. In particolare è scritto che la Fiat può procedere all’acquisto del 3,3% di azioni ogni sei mesi.
PIÙ DEL DOPPIO - Per quelle azioni la Fiat ha offerto alla Veba 139,5 milioni di dollari, ma i sindacati hanno respinto l’offerta, sostenendo che il valore delle azioni è molto più elevato di quando ci fu il passaggio della Chrysler alla Fiat; secondo loro oggi valgono almeno 342 milioni. Ed è proprio questa la cifra richiesta. La questione ha portato il sindacato Uaw a rivolgersi alla corte del Delaware. Per spiegare la sua iniziativa il sindacato ha affermato che commetterebbe un reato se accettasse l’importo proposto dalla Fiat. Ciò perché così facendo sottrarrebbe fondi agli scopi sociali dell’istituzione.
AZIONI IN SALITA - Al fondo della questione si potrebbe dire che ci sia il successo riscosso dalla Chrysler dopo il suo passaggio alla Fiat. Perché è evidente che nel 2009, con la casa automobilistica sull’orlo del fallimento, le azioni valevano ben poco e le previsioni per il futuro non potevano tenere conto del boom che poi ci sarebbe stato con la rinascita della Chrysler.
STALLO - Oggi l’immagine della Chrysler è molto diversa ed è forse inevitabile che gli specialisti della borsa attribuiscano alla Chrysler valore parecchio più elevato. I sindacati, che con i fondi della Veba forniscono un servizio di assistenza ai lavoratori pensionati, hanno auspicato di arrivare presto a un accordo ma per ora la trattativa è in una fase di stallo.