C'È L'ACCORDO - Mercoledì, il Consiglio Europeo ha ratificato un accordo per il libero scambio di beni con la Corea del Sud (da sinistra, nella foto in alto, Lee Myung-bak, presidente della Corea del Sud; Herman Van Rompuy, il presidente del Consiglio Europeo e Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea). Se l'accordo verrà approvato anche dal Parlamento Europeo, tappa successiva per renderlo effettivo, l'Unione Europa eliminerà l'attuale dazio del 10% che grava sulle importazioni delle auto provenienti dal paese asiatico e in cambio riceverà agevolazioni per i settori farmaceutici, chimici ed elettronici delle aziende europee.
FIAT E FORD PERPLESSE - L'accordo un paio di settimane fa aveva sollevato preoccupazioni da parte del governo italiano (leggi qui la news) per un'eventuale "invasione" di auto coreane. Un timore condiviso anche da alcuni costruttori, come riporta oggi il sito Automotive News. Secondo Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, e Lewis Booth, direttore finanziario della Ford, questo accordo sarebbe troppo a favore dei costruttori coreani.
EUROPA MERCATO IMPORTANTE - Stando ai dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, oggi il 74% delle auto coreane prodotte in Europa (Hyundai e Kia hanno stabilimenti nell'Europa dell'Est) sono vendute all'interno dell'Unione Europea. E, due dei tre milioni di veicoli prodotti l'anno in Corea del Sud, vengono esportati. Per contro, i costruttori europei nel 2009 hanno esportato in Corea solo 33.000 auto incontrando grosse difficoltà di penetrazione nel mercato, “controllato” al 95% dai costruttori locali.
“OK” DALLA CHEVROLET - Se i gruppi Fiat e Ford hanno già espresso preoccupazioni per l'accordo, di tutt'altro avviso è la General Motors che nel 2001 ha acquistato la coreana Daewoo, divetata poi Chevrolet. Quest'ultima, nei prossimi sei anni punta a raddoppiare le vendite in Europa raggiungendo le 500.000 auto l'anno.
RIMEDIO PRONTO? - Se verrà ratificato anche dal Parlamento Europeo, l'accordo entrerà in vigore dal 1 luglio 2011. Secondo le indiscrezioni, per venire incontro alle preoccupazioni di una possibile “invasione” coreana, il Parlamento avrebbe già informalmente avvisato che l'Europa potrebbe applicare una tassa o imporre un dazio se ci dovesse essere un'impennata delle importazioni.




















