È UFFICIALE - Con un comunicato ufficiale la Fiat Spa ha annunciato di aver aumentato la propria quota di partecipazione nel gruppo Chrysler dal 20 al 25%, grazie al raggiungimento del primo di tre traguardi prefissati in accordo con il Tesoro degli Stati Uniti: l'avvio della produzione del motore 1.4 MultiAir per la Fiat 500 americana (leggi qui per saperne di più), nello stabilimento di Dundee nel Michingan.
PREVISTO FINOAL 35% - Con l'aumento della quota Fiat al 25%, l'azionariato del gruppo Chrysler viene adesso così ripartito: 63,5% in mano alla Uaw Veba, i sindacati americani, il 9,2% al Tesoro Usa e il 2,3% al governo canadese. Le quote della Fiat potranno ulteriormente salire fino 35%, del 5% alla volta, attraverso il raggiungimento di altri due “target”. Il primo si riferisce all'aumento dei ricavi e delle vendite al di fuori dell'area NAFTA (Usa, Canada e Mexico). Il secondo riguarda la produzione negli Stati Uniti di un'auto basata su una piattaforma Fiat in grado di percorrere in media 40 miglia per gallone, l'equivalente di circa 17 km/l.
MA SI PUNTA AL 51% - Come è stato ribadito la settimana scorsa, in occasione della quotazione in Borsa dei titoli Fiat Spa e Fiat Industrial Spa, la partecipazione del gruppo torinese nella Chrysler potrebbe salire al 51% già nel 2012 se non addirittura entro la fine di quest'anno, anticipando il periodo 2013-2016 previsto dalla precedente opzione. Per questo la Fiat dovrà aspettare che la Chrysler torni ad essere quotata sui mercati finanziari e saldi il suo debito con il governo americano.
MARCHIONNE A RUOTA LIBERA - Nel frattempo, in occasione di un incontro con la stampa al Salone di Detroit, Sergio Marchionne (nella foto) ha confermato che la nuova berlina Lancia costruita sull'ossatura della Chrysler 300C si chiamerà Thema. Inoltre ha annunciato che l'Alfa Romeo farà ritorno negli Usa entro la fine del 2012 con la Giulia, la nuova berlina da famiglia erede della 159, il primo modello che sarà costruito su una piattaforma sviluppata congiuntamente tra il gruppo Chrysler e Fiat.