STRATEGIA DRASTICA - L’altro ieri la Ford ha annunciato la chiusura dello stabilimento belga di Genk (4.300 addetti, qui la news). Ieri il copione è stato replicato per l’impianto di assemblaggio di Southampton (nella foto) e per una parte dello stabilimento di Dagenham, entrambi in Inghilterra. La prima delle due fabbriche attualmente produce il furgone Transit, mentre a Dagenham è il grande reparto di stampaggio a essere destinato a essere chiuso. Complessivamente si tratta di 1.400 posti di lavoro. Secondo il piano della Ford la produzioine del Transit verrà trasferita in Turchia, nella fabbrica in cui la Ford è compartecipe, a Kocaeli (Ford Otosan).
CERCANDO I RISPARMI - La Ford ha dunque avviato un programma analogo a quello attuato negli Usa tre anni fa, fatto di nuovi modelli (già qualche mese fa sono stati annunciati 15 nuovi modelli entro il 2017) ma anche drastici tagli alle capacità produttive in Europa. La chiusura degli stabilimenti di Genk, Southampton e Dagenham, assieme ad altre misure che riguarderanno 600 posti di lavoro in altri siti industriali che comunque non chiuderanno, equivalgono a un taglio del 13% di tali capacità, per un totale di 6.300 posti di lavoro. L’obiettivo è di realizzare una riduzione del 18%, che equivarrebbe a risparmi attorno a 400 milioni di euro all’anno. Ciò per equilibrare una situazione che registra pesanti perdite (quest’anno si prevede che saranno un miliardo di euro, forse di più).